Arsen, il leone d'argento

» Nome: Arsenius
» Cognome: Sweynson
» Soprannome: Arsen
» Sesso: M
» Età: 17
» Classe: Luminous Star
» Livello: 1
» Punti Exp: 0
» Gruppo sanguigno: A-
» Segni particolari: Tatuaggio drago, che si sposta e si posizione sopra lo sterno quando si trasforma. Runa Tyr incisa sulla spalla destra

"Non so bene neanche io come sono. A volte mi immagino come un bambino incantato dalla prima visione di un fiocco di neve, al caldo della sua dolce e rustica casa. A volte mi sento come un cacciatore, però completamente senza paura: come se fossi nella foresta, piegata e spogliata da una pioggia senza precedenti, col fucile spianato e con gli occhi intenti a scrutare tra gli alberi quel così temuto lupo dal pelo nero, colmo di di ansia e di terrore che fan tremare il fucile contro la bisaccia agganciata alla cintura di pelle.
A volte mi sento come un pirata delle vecchie indie occidentali: spavaldo nel conquistare terre e arricchirsi di effimeri bottini, con la puzza di rum tra i denti e il sogno di una vera donna, che si perde tra le carnali relazioni di tante altre donne senza importanza; un glorioso lupo di mare, ricordato e venerato nel tempo per le sue prodezze, per gli abbordaggi, per aver espugnato fortezze leggendarie, saccheggiato città impossibili e rubato tesori che possono solo essere visti per capire quanto sono preziosi.
A volte mi immagino Minotauro: rinchiuso in infiniti muri senza via di uscita e senza speranza di salvezza, costretto a stare con se stesso e ad essere sfamato per continuare a vivere una vita solitaria e di una penitenza immeritata. Sotto le spesse lastre che formano il tetto del labirinto, che impedivano a qualsiasi raggio di sole di penetrare, che oscuravano il cielo e privano i vuoti e scuri corridoi degli odori della natura.
Mi immagino in tantissimi modi, uno diverso dall'altro e anche in contrasto tra di loro.


Certe volte potrei stare a riflettere per ore su un banalissimo calcolo e trarne delle conclusioni assurde e insensate ma motivate da ore di ragionamenti, proprio come riuscirei a sterminare una famiglia senza una minima considerazione e senza pensarci una sola volta.
Potrei impuntarmi sul numero di chicci di pepe rosa che vengono messi su una succulente bisecca, come potrei dormire disteso su un letto di sterco e paglia all'interno di un recinto di maiali senza lamentarmi.
Potrei sciogliermi di fronte a un dolce usignolo con un ala spezzata, come potrei scherzare senza paura col peggiore delle bestie nei peggiori dei miei incubi.
Sono una mescolanza di sentimenti e emozioni in una mente iperattiva e pigra allo stesso tempo, che non si ferma mai ma che vorrebbe fermarsi sempre, come un atomo in una scatola di scarpe. Meglio non fermarsi mai a parlare con me, o con lo scorrere del tempo il flusso di pensieri che esce dalla bocca aumenta, fino a far scoppiare qualunque razionale e logica mente umana.


Ho ricordi che non ho mai vissuto, visioni di luoghi che non ho mai visto, percepisco suoni inspiegabili che non ho mai sentito, sento sapori che non ho mai assaggiato e sento odori che mai fiutai prima. Come se qualcuno avesse vissuto con il mio corpo prima di me, senza che io ne abbia mai saputo nulla. Come se in un sogno qualcuno mi avesse rapito, cambiato e riconsegnato.
Non trovo mai una soluzione a questo mio comportamento mentale, mai ho scorto una soluzione tangibile e concreta che possa appagarmi. Ogni volta che ne iniziavo la ricerca, che cercavo la fonte dei problemi di questa mia labirintica e intricata mente, tornavo a un punto di partenza, come se qualcuno o qualcosa mi spezzasse la strada e la collegava con l'inizio della stessa, e ogni volta che cambiavo strada, ne venisse creata un altra che mi riportava sulla stessa.
Come se il mio stesso alterego cercasse di non capirsi e impedisse alla parte razionale di conoscerlo.
Come se il mio alterego si nascondesse da me.
Ed è per questo che lo odio. Ed è per questo che mi odio"