Una lunga passeggiata

il nuovo arrivato

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  1. Antony Broken
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    lo zaino iniziava a pesare, la spada tra lo zaino e la schiena iniziava ad infastidire Antony, ma il sole portava una sorta di felicità in questo giovane ragazzo, cosa cercava per le strade del paese? forse nulla forse tutto, ma divaghiamo aveva sentito parlare di un'accademia nelle vicinanze, voleva iscriversi ma ovviamente si era perso. Agitò la bottiglia di acqua e zucchero e iniziò a bere, dopo poco la chiuse, il gusto non era dei migliori ma questo gli bastava per creare quello di cui aveva bisogno.
    avvicinatosi ad un vicolo iniziò a correre, ormai aveva imparato a dominare la sua abilità, l'energia motoria divenne energia cinetica e senza sforzo Antony poteva correre e saltare per ancora venti minuti, creò tre scalini con l'energia motoria sprigionata dal movimento delle braccia e ci saltò sopra, li salì e fece un salto verso l'alto come per afferrare qualcosa, gli scalini sparirono, una caduta da quell'altezza poteva fargli male ma non ucciderlo, giusto in tempo comparve un gancio in mezzo al cielo, Antony ci si appese e questo lo fece salire come un'altalena, per arrivare al tetto però aveva bisogno di qualcosa che lo facesse andare in alto più velocemente e che non tornasse indietro, pensò ad un'asta, e il movimento delle gambe la creò, lui ci si appese e ci salì sopra, l'asta divenne poi una piccola scalinata, la salì e questa lo portò ad una finestra, si sedette sul davanzale e la scalinata svanì, era in una piccola cucina, non bolliva nulla in pentola, e i piatti erano da lavare come il resto della casa, decise di non restarci ancora molto e decise di creare una scala a pioli, purtroppo non sapeva ancora creare oggetti che si muovessero autonomamente quindi la scala a pioli era il meglio, iniziò a salire, e arrivato in cima si sedette e quello che aveva creato svanì come fumo nel vento. l'energia cinetica era ottima per lunghe marce senza stancarsi, quindi poteva contemplare il panorama senza affanno.
    il paese era in una valle con a sud il mare e a nord due colline, quella a sinistra era un'enorme foresta e quella a destra era l'accademia, gli avevano detto che era grande, ma questo era davvero oltre le sue aspettative, l'accademia forse era più grande del villaggio ed era estremamente inquietante, decise di raggiungerla attraverso i tetti.
    Corse e saltò da un tetto all'alto, quando il salto era troppo corto creava degli scivoli che lo facevano arrivare al tetto successivo.
    man mano che si avvicinava notava che dove forse tempo fa c'era un fiume c'era un passo sbarrato da un enorme avamposto fortificato che impediva di accedere all'accademia.
    decise di scendere, vide un camino sul tetto successivo, grazie al salto e alla corsa creò un imbracatura legata al suo corpo e una fune che si legò saldamente al camino, raggiunto il tetto superò il camino e si lanciò nel vuoto, doveva concentrarsi erano dieci metri di caduta libera se la fune si rompeva, il brivido che provava quando si buttava dalle cascate e poi creava un paracadute si ripresentò e l'emozione insieme all'adrenalina resero tutto questo un qualcosa di terribilmente eccitante. non poteva cadere dal celo così, quindi la fune si tolse dalla sua imbracatura e si legò stretta al braccio, oscillando raggiunse un balcone al primo piano, ci si appese e poi si calò giù, era in uno splendido giardino, verde e ben curato, le mura della casa erano basse, quindi decise di scavalcarle e raggiungere la strada, lì avrebbe cercato qualcuno a cui chiedere informazioni, magari qualcuno della sua età che andasse all'accademia.
    Raggiunse una locanda, si tolse lo zaino e lo appoggiò a sulla terra battuta, impiantò nel terreno la spada nera e si sedette vicino alla porta. Qualcuno prima o poi si sarebbe avvicinato o sarebbe uscito dalla locanda, e avrebbe agito allora, ma nel frattempo con l'energia prodotta dalla pressione dell'indice e del pollice tra loro e il movimento veloce dell'indice del medio e dell'anulare dell'altra mano creò quattro lunghe corde tirate che producevano suoni diversi, e una cassa acustica che li riproduceva con un volume più alto. dunque mentre suonava una ballata molto semplice iniziò a cantare:
    Oh my Lady Marion 
    I have loved you long 
    Still you do me wrong 
    And taunt me with your jests 
    Oh my Lady Marion 
    A thousand deaths I die 
    For you to cast your eye 
    Declaring love confessed 

    Turn me not aside this way 
    When love runs true 
    Guide my heart lest it should stray 
    Away from you 

    Oh my Lady Marion 
    Knights fight for your hand 
    Pledge you all their lands 
    And send you presents fine 
    Oh my Lady Marion 
    Riches have I none 
    Yet hearts can be won 
    By love as strong as mine 

    While you keep me waiting 
    Lovers should be mating 
    Yet you jilt me 
    Turn and tilt me 
    And I know not why 

    Oh my Lady Marion 
    Bards tell of your charms 
    Praise with chants and psalms 
    So frail a figure fair 
    Oh my Lady Marion 
    No verses do I write 
    Yet win your heart I might 
    If true love will forbear 
     
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  2. Screaming__Sociopath
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    « Elisabeth Weatherley »


    Gli occhi dorati di Kanade scintillarono alla luce del sole. Quella mattina non aveva lezioni, i compiti li aveva finiti quella notte ed erano impilati sulla scrivania. "Non toccare, perfavore." Aveva scritto su un bigliettino, che aveva poggiato in cima alla pila. Aveva indossato l'abito bianco, quello leggero, e con il cestino di legnetti intrecciati era andata in paese. Aggrovigliato a lei ovviamente c'era Kinichoo, la cui testa quest'oggi sporgeva dalla manica sinistra del vestito. Elisabeth lo guardò e quella sola occhiata bastò per far capire allo splendido bianco serpente di rientrare e nascondersi. Avrebbe indossato anche il cappello se non ci fosse stato quel vento che proveniva da nord, quello che ogni volta che soffiava le portava via il cappello. così andò in paese
    Cossssa dobbiamo comprare oggi Elisssabeth? Chiese sibilando il serpente all'unica persona che riusciva a capirlo. l'inchiostro e l'alloro di poche parole, come sempre. Capisssssco, percè non compriamo anche un cappello?
    Elisabeth non rispose e così si incamminò. Era stata spesso al villaggio e lei più o meno li conosceva tutti. Non impiegò molto a raggiungerlo.
    Buongiorno Elisabeth! La salutò il fornaio. Lei lo guardò e gli rispose, senza tono, come al solito. Lui la guardò e sorrise 'che strana ragazza' stava di certo pensando. Ma Elisabeth non se ne curò ed andò avanti, quando sentì il rumore di una carrozza dietro di lei, quella stava correndo lungo la strada molto velocemente, così da provocare una vera e propria marea di schizzi dalla pozzanghera che si formata durante l'ultimo e recente acquazzone. Elisabeth non si mosse, ma nessuna goccia la colpì così come nessuna goccia colpì l'erborista che dietro di lei stava portando delle erbe in negozio. Grazie ai suoi poteri aveva bloccato tutte le gocce che per un millesimo di secondo stettero in aria, poi caddero. L'erborista aprì la porta Meno male che possiedi la telecinesi! Sei appena diventata la mia cliente preferita! Hai bisogno di qualcosa?
    Alloro. L'erborista era abituata a questo atteggiamento Il solito allora! Te ne faccio trovare due mazzetti tra un po', ora devo mettere in ordine, torna dopo le disse sorridendo. Elisabeth annuì ed uscì dal negozio. Così ricominciò a camminare per dirigersi al negozio dove poter comprare l'inchiostro. Stava camminando delicatamente sui ciottoli che formavano la strada, quando sentì una cosa che non sentiva da molto tempo, da quando era entrata in accademia, della musica. Qualcuno stava cantando. Si guardò intorno. C'era un uomo davanti alla locanda, che stava suonando uno strumento e stava cantando una ballata. Senza quasi accorgersene si avvicinò e cominciò a fissarlo senza dire nulla.

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  3. Antony Broken
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    Antony aveva finito di suonare la canzone e finalmente era riuscito nel suo scopo, aveva attirato qualcuno a cui chiedere informazioni. era una bella ragazza, probabilmente ibrida, era piccola, ma la cosa più strana erano i suoi capelli bianchi e i suoi occhi gialli, assomigliava molto al serpente che aveva attorcigliato, di certo era una dominatrice, poi per il resto non sapeva nulla.
    Si avvicinò quindi lentamente alla ragazza, fece un'inchino cordiale e iniziò a parlare come se stesse cantando e gesticolando con le mani come un teatrante
    "Salve sono il cantastorie, viaggio di paese in paese a narrare storie di tutti i generi. Ma oggi signorina, avrei bisogno del suo aiuto, per favore, mi potrebbe dire come superare l'avamposto dell'accademia?"
    il ragazzo si rimise dritto e composto e assunse un tono normale e sorrise finendo la frase
    "sa non vorrei avere problemi con le guardie."
    In effetti il ragazzo aveva avuto parecchi problemi con guardie, molto spesso quando entrava nelle piccole corti veniva scambiato per un mendicante e allontanato senza poter svolgere alcun servizio.
    -magari mi potrei fare anche accompagnare, chiederle come funziona l'accademia, e farmi dare qualche consiglio, in fondo la Heiwa la conosco solo per fama-

    Edited by Antony Broken - 5/1/2013, 15:43
     
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  4. Screaming__Sociopath
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    « Elisabeth Weatherley »


    Perfino Kinichoo era rimasto incantato dalla melodia, tanto che, incurante del precedente ordine di Elisabeth decise lo stesso di sbucare dalla manica, questa volta la destra, e mettersi in ascolto della canzone. Quando la canzone finì, l' umo che la stava cantando si avvicinò lentamente ad Elisabeth, che non si mosse, mentre il serpente era pronto a scattare al minimo segno di paura da parte della sua padrona. Elisabeth lo guardò e il serpente si tranquillizzò, era così la maggior parte della loro comunicazione. Comunque sia l'uomo cominciò a gesticolare come se stesse in qualche modo recitando, ma mentre questo gesticolare dette un po' fastidio al serpente, Elisabeth non cambiò espressione.
    Salve sono il cantastorie, viaggio di paese in paese a narrare storie di tutti i generi. Ma oggi signorina, avrei bisogno del suo aiuto, per favore, mi potrebbe dire come superare l'avamposto dell'accademia? sa non vorrei avere problemi con le guardie. Questo le disse il ragazzo cambiando tono sull' ultima frase. Elisabeth diventò dubbiosa per un secondo, ma non rispose subito.
    magari mi potrei fare anche accompagnare, chiederle come funziona l'accademia, e farmi dare qualche consiglio, in fondo la Heiwa la conosco solo per fama
    Partendo dal fatto che Elisabeth non gli avrebbe mai negato l'aiuto, stava però riflettendo sul fatto che doveva ancora andare a comprare l'inchiostro.
    Va bene Gli disse semplicemente. Seguimi
    Disse mettendosi a camminare verso la destinazione fissata all'inizio.
    Prima devo comprare l'inchiostro, poi ti accompagno. Non avrai problemi con le guardie se vuoi iscriverti.
    Concluse, girandosi verso il ragazzo per controllare se la stava seguendo.


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    Forse non si è capito ma il serpente non si dovrebbe vedere perchè sotto il vestito XD, ma va beh facciamo che è risaltato fuori dalla manica.
     
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  5. Antony Broken
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    Scusa non lo avevo capito anche se era chiaro XD

    la ragazza accettò la richiesta, e lui la seguì dopo il suo ordine, era fredda e distaccata, forse anche più del serpente che le era uscito dalla manica. Prima però l'avrebbe accompagnata a fare delle compere, non sarebbe stato un grave problema, lei gli disse che non avrebbe avuto problemi a iscriversi, le guardie forse erano più gentili qui. Lui avanzava standole al passo, era piuttosto difficile dato che lei era piuttosto lenta ma riuscì a starle dietro
    "il mio nome è Antony Broken, qual'è il suo signorina?"
    Antony voleva assolutamente parlare, di qualsiasi cosa, non riusciva a stare zitto e gli mancava chiacchierare con qualcuno della sua età.
     
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  6. Screaming__Sociopath
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    « Elisabeth Weatherley »


    Elisabeth, Elisabeth Weatherley.
    Rispose alla domanda del ragazzo guardandolo negli occhi, cosa che le risultava abbastanza difficile visto che stavano camminando fianco a fianco e la differenza di altezza fra i due. Camminarono ancora qualche minuto.
    Aspettami qui. Torno subito. Disse bloccandosi di colpo, per poi entrare nel negozio di fronte e uscirne con un pacchettino, giustamente infilato nel cestino che portava sotto al braccio. Per tutto il viaggio in paese Elisabeth non fece altro che rispondere al ragazzo senza iniziare da lei una discussione. Elisabeth si guardava intorno, come se avere a fianco qualcuno non le importasse più di tanto, fatto abbastanza vero, se non più che non importarle, diciamo che non le cambiava la vita, l'importante era riuscire a fare le spese e tornare al dormitorio. Camminando arrivarono al secondo e ultimo negozio da cui doveva passare e la scena si ripeté. Gli disse di stare fuori lei entrò comprò quello che doveva comprare.
    Ora ti accompagno in accademia.
    A queste parole si bloccò. Lei era stata obbligata ad entrare in accademia, ma sapeva benissimo che per molti era una libera scelta il frequentarla o no e in quel momento aveva vicino una persona che stava liberamente scegliendo di frequentarla quindi perchè non...
    Signor Broken, perchè vuole entrare in accademia?
    Formale come al solito.
    Gli disse una volta fuori dal negozio.




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  7. Antony Broken
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    La accompagnò quindi per tutto il paese per far compere, lui restava fuori e lei comprava poi tornava e Antony tornava a parlare.
    Il suo nome sembrava tanto nobile, gli piaceva, forse una volta aveva sentito quel nome, o forse era Watherby? Non se lo ricordava. Lei quindi uscita dal secondo negozio gli disse che lo avrebbe accompagnato all'accademia, fredda e distante come al solito, era così strana, se solo gli fosse venuta in mente una barzelletta l'avrebbe raccontata.
    "Signor Broken, perchè vuole entrare in accademia?"
    Questa frase lo fece sentire così vecchio, e messo alla prova, era la prima e unica domanda che lei gli aveva posto e lui rispose sorridendo
    "Mi chiami pure Antony o semplicemente cantastorie signorina."
    detto questo proseguì
    "Ho deciso di entrare in accademia per scegliere il mio futuro"
    Antony non staccò gli occhi di dosso alla ragazza che era terribilmente angelica e allo stesso tempo inquietante
    "Devo decidere cosa diventare: un artista, o un diplomatico, cose completamente diverse ma che entrambe hanno un punto in comune, la diffusione di idee."
    aveva mosso le mani mentre parlava del suo futuro, e muovendole aveva creato tre figure di energia, questa era qualcosa tra il solido e il gassoso di un colore blu e bianco. Uno era un musicista che suonava e ballava uno strumento e l'altro era un'uomo che stava parlando, poi le due figure camminarono uno verso l'altro e si unirono a formare un lume quando disse "idee". unì le mani schiacciando il lume e questo svanì quando si era completamente fermato.
    "Lei perché è all'accademia invece signorina?"
     
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  8. Screaming__Sociopath
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    « Elisabeth Weatherley »


    Antony...
    Ripeté tra sé e sé come per memorizzare meglio il nome.
    "Ho deciso di entrare in accademia per scegliere il mio futuro. Devo decidere cosa diventare: un artista, o un diplomatico, cose completamente diverse ma che entrambe hanno un punto in comune, la diffusione di idee."
    Appena sentì la risposta del ragazzo, la sua espressione mutò, trasformandosi da assolutamente impassibile a molto sopresa, sgranando i suoi già grandi occhi gialli. Voleva scegliere per il suo futuro. Scelta che lei aveva già provato a prendere senza successo visto che alla fine era rimasta sotto la protezione del padre per tutto il tempo senza mai essere stata davvero indipendente. O almeno questo era il risultato della sua profonda insicurezza scaturita da Quella lettera del padre. il suo volto si velò di tristezza. Elisabeth notò le due figure che l' uomo aveva creato, ma era troppo impegnata a scacciare l' idea che il suo futuro in un modo o in un altro sarebbe rimasto nelle mani di suo padre e che alla fine come lui si sarebbe dedicata alla guerra contro l'ingiustizia e alla difesa del bene universale. Lei lo aveva sempre accettato. Ma era quello che aveva deciso? Quando la luce bluastra sparì Elisabeth riemerse dal fiume giusto in tempo per sentire la domanda per cui aveva una e una sola risposta.
    Per ordine di mio padre.
    Disse cercando di tornare impassibile.




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  9. Antony Broken
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    "per ordine di tuo padre? Non sei stata tu a scegliere?"
    Antony capiva la situazione, a lui era capitato lo stesso tante volte e non sopportava l'idea di sapere che qualcuno decidesse di fare il marionettista e comandare la vita degli altri
    "Quindi tu non vuoi andare all'accademia?"
    Antony forse iniziava a comprendere meglio il carattere della ragazza, non era impassibile, era rassegnata
    "Beh io non lo trovo giusto, non lo trovo affatto giusto, e tu non puoi lasciare che questo accada, devi ribellarti, devi fare ciò che desideri, non ciò che desiderano gli altri "
    Antony notò di aver un po' esagerato e si calmò rimanendo in silenzio non si doveva fare gli affari altrui.
     
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  10. Screaming__Sociopath
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    « Elisabeth Weatherley »


    Elisabeth abbassò gli occhi. In parte, forse, quello che diceva Antony era vero, ma lei sapeva che non era esattamente vero.
    "Quindi tu non vuoi andare all'accademia? Beh io non lo trovo giusto, non lo trovo affatto giusto, e tu non puoi lasciare che questo accada, devi ribellarti, devi fare ciò che desideri, non ciò che desiderano gli altri "
    Questa fu la batosta che Elisabeth non voleva. Ci aveva pensato e ripensato. Era stata cresciuta così. E questo era il suo dilemma, il suo " essere o non essere?".
    Fare quello che è giusto o fare quello che voglio? Perchè non posso farli entrambi? Perchè la mia volontà non mi porta a fare le cose giuste?
    è giusto che io frequenti la Heiwa. E io devo fare ciò che è giusto.
    Disse semplicemente. Rispose con le stesse parole che aveva risposto a sé stessa. Ma sapeva qual' era la prossima.
    Giusto per chi? Anche lei se l'era posta e la risposta fin troppo ovvia.
    Per gli angeli. Una volta finita l'accademia raggiungerò mio padre e combatterò al suo fianco.
    Concluse sistemandosi delicatamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio.


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    Sorry per il post breve
     
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  11. Antony Broken
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    tranquilla anche il mio lo era :) non ci possiamo far nulla ^-^

    Antony non sapeva cosa dire, lei voleva fare ciò che è giusto, e ciò che è giusto per gli angeli, creature immortali è diverso da quello degli umani, per non parlare del fatto che lei era convinta,
    -non mi devo impicciare negli affari degli altri!-
    "Mi scusi, non volevo... è che a volte mi lascio trasportare e non so cosa dico, di certo lei saprà fare la scelta giusta."
    Antony abbassò lo sguardo e gli venne in mente qualcosa da dire, qualcosa che poteva aiutarla a tirarle su il morale, qualcosa che potesse esserle utile. tenendo lo sguardo basso si inchinò e iniziata la mossa doveva finirla, anche se non sapeva se si sarebbe pentito o no di ciò che aveva fatto
    "Signorina, se mai dovesse aver bisogno del mio aiuto, sia per giornate di gioia in cui lei è felice, sia per le giornate di tristezza in cui lei ha bisogno di qualcuno, io ci sarò!"
    Antony rimase ad aspettare un segno della ragazza, sperò che il suo umile aiuto potesse servire a mettergli l'anima in pace, non voleva avere un peso sullo stomaco e sopratutto sapeva che tante piccole buone azioni potessero essere utili per migliorare il mondo.
     
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  12. Screaming__Sociopath
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    « Elisabeth Weatherley »


    Signor Broken... Antony, non sei stato invadente. Non mi ha dato Alcun fastidio. Elisabeth ormai faceva fatica a distingueri i pensieri da ciò che veniva effettivamente detto, perciò parlò come al solito abbassando lo sguardo solo alla fine.
    Certo Rispose al ragazzo, mentre questo cercava di scusarsi, riferendosi ovviamente all'ultima parte del discorso.
    "Signorina, se mai dovesse aver bisogno del mio aiuto, sia per giornate di gioia in cui lei è felice, sia per le giornate di tristezza in cui lei ha bisogno di qualcuno, io ci sarò!"
    Elisabeth lo guardò, poi sorrise.
    Grazie
    Disse con una punta di imbarazzo. Forse stava finalmente facendo amicizia con qualcuno. Elisabeth guardò il cielo. Doveva essere ora di pranzo su per giù. Non era abituata a mangiare agli orari consueti per gli umani, ma lui umano lo era e quindi doveva mangiare.
    Se hai già mangiato, possiamo andare alla Heiwa
    Disse, con una flebile e inconscia speranza dentro di sé che il cantastorie che aveva davanti non avesse mangiato così da poter andare alla locanda e poter mangiare il suo paitto preferito, che in accademia, purtroppo, non veniva cucinato spesso.

    ★ LIVELLO 1★ Link Scheda★ Nephilim
     
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  13. Antony Broken
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    Elisabeth lo guardò, poi sorrise. Era un'ottimo segno, in più lo ringraziò lui si sentì sollevato e quindi si rimise dritto come le tante famiglie gli avevano insegnato. Per lui questa era stata una conquista aveva fatto sorridere un'angelo! anche se era un po' imbarazzata.
    La ragazza guardò il cielo, e poco dopo propose di andare alla Heiwa.
    "Veramente non ho mangiato, ed è tutta la mattina che cammino e corro, se l'accademia è vicina andiamo prima lì e se vuoi mangiamo o entriamo nella locanda, tu cosa dici? "
    aspettò la risposta della ragazza e sorrise iniziando a pensare, ma per la curiosità lo disse ad alta voce:
    "ma voi angeli avete fame? Cioè mangiate per fame o per piacere?"
    Antony non conosceva bene tutte le creature era stato più o meno istruito da molti libri ma non tutti soddisfavano la sua sete di sapere e quindi quando poteva andava in biblioteca o chiedeva ai conoscenti a cui però non interessava.
     
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  14. Screaming__Sociopath
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    « Elisabeth Weatherley »


    Se Elisabeth avesse saputo esprimere le sue emozioni, avrebbe sicuramente fatto un salto di gioia, invece scattò in avanti, dirigendosi verso la locanda, dove da troppo tempo non mangiava il suo amato Mapo Tofu. [color=orangLa locanda è di qua[/color] disse superandolo e tornando verso il centro del paese.
    Io non sono un angelo. Rispos semplicemente alla domanda. Lui aveva detto VOI angeli, ma lei non era un angelo e quindi non poteva rispondere. Se il ragazzo avesse chiesto "Ma gli angeli hanno fame? " La risposta sarebbe stata di certo diversa. Ma quello non era il caso perciò Elisabeth ritenne quella la risposta migliore. Così guidata più dallo stomaco che dal cervello si avviò giù per una stradina laterale senza neanche controllare che il ragazzo la stesse seguendo.


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    Scusa per l'attesa! Dopo apriamo nella locanda o facciamo finta di niente e continuiamo qui?
     
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  15. Antony Broken
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    dopo apriamo in locanda tranquilla ci penso io :). rispondi nell'altra conversazione che ho aperto

    Il ragazzo la seguì mentre lei avanzava verso la locanda, la seguì e poi lei gli rivelò di non esser un'angelo.
    -non è un'angelo? allora cos'è?-
    il ragazzo continuava a seguirla non capendo, eppure aveva parlato di angeli, forse era solo un'ibrido, e questo spiegava anche il serpente, non a caso all'inizio l'aveva scambiata per una dominatrice. A Antony questo non importava, ora gli era venuto in mente un quesito molto più importante.
    "che cosa vuoi mangiare?"

    Continua qui
     
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14 replies since 2/1/2013, 01:13   125 views
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