Dovè la mensa!!!

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  1. Big-Ronso
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    Che rabbia!
    Stupida sfida, Stupida medaglia e sopratutto dannata sia la compagna di stanza, che nervi che le aveva fatto venire, beh a dirla tutti era stata gentile a occuparsi di lei per quasi due settimane ma Calipso non era che non sapesse essere riconoscente e semplicemente che non sapeva essere gentile con il suo prossimo, avrebbe trovato il modo per ripagare il suo debito, e forse si sarebbe trattenuta da strozzarla.
    L'aveva trattata come una malata per tutta la durata della sua misteriosa malattia, una cosa stranissima e nuova per la giovane demone mai in vita sua si era amatala e nemmeno era stata costretta a stare a letto per troppo tempo si sentiva infatti un po sfianca e giù di tono avrebbe dovuto di certo rimettersi in forma non poteva di certo stare cosi, ma quello a tempo debito era il caso di tentare di tenere una sorta di auto controllo e sopratutto rispettare alcuni punti necessari, quindi doveva riprendere gli allenamenti, ringraziare in qualche modo la compagna di stanza senza perdere la faccia e sopratutto nutrirsi.
    Ne aveva fin sopra la nausea di pastine, verdurine e altre cose che facevano bene, voleva carne! tanta carne a costo di dover mangiare uno studente cosa che sarebbe stata altrettanto nuova visto che fin ora si era nutrita solo di animali che non appartenevano alla razza del essere umano e probabilmente era anche contro le regole, non che la cosa le importasse ma era di certo meglio non entrare nel mirino dei professori prima del tempo, questo ci portava al punto fondamentale del problema ovvero era uscita da camera sua con cotanto impeto che la compagnia non pote spiegarle dove era la mensa.
    Cosa che per Calipso non sembrava necessaria diamine ci voleva uno studio per una cosa del genere?...beh a quanto pare si la scuola sembrava un labirinto mancava giusto le creature come mino-tauri e altro, ormai era una buona mezzora che vagava con fare lento a quel punto forse era meglio uscire dal edificio o raggiungere la segreteria, o in caso alternativo continuare a vagare nella speranza di raggiungere la mensa ancora per l'ora di pranzo.
    Calipso era vestita con pantaloni lunghi...per il suo modo di pensare infatti erano lunghi fino le ginocchia e assai attillati, scarponi maglietta mezzo manica un po rotta, guanti da motociclista che lasciavano fuori le dita e una bandano alla testa.
    La bandana era un po bagnata sentiva ancora la testa bella calda quella...qualsiasi cosa l'avesse stesa era bella tosta, comunque il suo Self Control comincio a incrinarsi quando comprese che stava girando in tondo come un idiota quindi comincio a procedere dritta con fare deciso non facendo la minima attenzione se avrebbe urtato qualcuno anche perché al momento i corridoio era deserto, ma non era importante Calipso voleva solo mangiare.
     
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  2. Chacedy
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    senzatitolo1gns

    Romikune Akane (Kaname Lagann)

    Dopo l'avventura nella foresta, mi era rimasta una fame orribile ed allo stesso tempo violenta. Non potevo più fare a meno di mangiare. Avevo fame, tanta fame, e questo fattore mi portò ad arrendermi al cibarmi delle schifezzuole pasticciose della mensa. Così quel giorno mi ero trascinato a fatica fino alla porta della mensa, siccome nessuno era in giro per i corridoi, o - se qualcuno c'era - non faceva caso a persone povere e malconce come me che ero in quel momento. L'estremo sforzo usato nella missione mi aveva tolto un sacco di energie e, poco per volta, le avrei recuperate di certo, ma sembrava quasi impossibile riuscirci.
    Una volta giunto sulla soglia della refezione, mi ricomposi tornando alla mia andatura fiera e composta di sempre. Quel giorno sembravo un fantasma. Già era pessimo il fatto che la trasformazione fosse in bilico e quindi il mio volto continuava a mutare - ragion per cui mi ero messo un cappuccio sulla testa -, in più ero pallido quasi più della luna. Si, decisamente sarei potuto assomigliare ad un demone od un fantasma.
    Adocchiai un posto libero vicino all'entrata e, dopo aver colmato al limite il vassoio di cibarie, mi diressi verso il tavolo impossessandomene. Poggiai il bastone sulla panca, in modo che nessuno mai e poi mai si sarebbe potuto sedere accanto a me, ed iniziai a mangiare tranquillamente come un critico culinario.
    Intanto dalla mensa entravano ed uscivano personaggi di ogni tipo e misura. Dai più piccoli ed innocenti, fino ad arrivare a personaggi possenti e misteriosi. Due fra i tanti attirarono la mia attenzione: una ragazza vestita assolutamente in maniera maschile, ed il ragazzo prepotente che avevo preso a calci nel sedere molti giorni addietro. Se non avessi avuto fame, probabilmente gli sarei arrivato alle spalle e l'avrei salutato calorosamente, ma preferii optare per il rimanere seduto al mio posto a mangiare di gusto.
    Iniziai a fissare la ragazza in modo quasi maniacale.


     
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  3. Big-Ronso
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    Stava ancora vagando come un randagio o un animale disperato, avrebbe anche potuto scapparle qualche lacrima di rabbia se non avesse trovato alla svelta quello che cercava, doveva e voleva nutrirsi quando al improvviso una specie di illuminazione o meglio aveva trovato un gruppetto che stava percorrendo i corridoi di conseguenza li comincio a pedinare a passo celere, doveva sapere dov'era la mensa a tutti costi.
    Cosa che non parve realmente necessaria alla fine, infatti Calipso seguendo quel gruppetto che svolto una volta a sinistra e due a destra per poi fare una rampa di scale permise alla ragazza di giungere davanti alla sua meta, era una visione talmente bella che era come per un uomo avere una rivelazione del volere divino, uguale, ma di certo la demone non era intenzionata a cadere in ginocchio contemplando l'ingresso che in quel momento venne varcato con somma decisione dalla femmina.
    Non bado minimamente a alcuna presenza, non era per niente intenzionata a comunicare con nessun essere vivente e sinceramente nemmeno con quelli morti, comunque fosse la demone sfrutto ampiamente il self service riempendo il suo vassoio con pure che allo sguardo sembrava colla tre bistecche ben cotte e una pastasciutta abbondante e ovviamente da bere.
    Tutto era senza pane, se gli davi una piadina o altri surrogati del pane potevi tentare la gola di Calipso, ma il pane normale le dava molto fastidio, non cera un motivo preciso come qualche intolleranza forse era il sapore o la consistenza, ma del resto non si poteva pretendere troppo dal pane, ma non era il momento di fare bizzarre riflessione, infatti la demone non esito a sedersi per conto suo a uno dei tavoli più vicino al ingresso quando ebbe quella sensazione.
    Si, la sensazione di imbarazzo immotivato come quando sei sicuro di star facendo qualcosa di strano senza alcun motivo, la cosa non poteva che mettere letteralmente legna suo fuoco della suscettibilità di Calipso che per 1 o 2 minuti tento di ignorare continuando a maltrattare i spaghetti quando la persistenza di quella sensazione non la obbliga a sollevare lo sguardo per rintracciare il motivo di tale problema.
    Ed eccolo li in bella vista per giunta, non si stava nemmeno degnando di nascondere il suo modo di guardarla che irritava molto la ragazza che panava immediatamente avesse qualcosa da ridire e anche se cosi non fosse che diamine voleva da lei voleva che gli rompesse il vassoio in testa? bastava chiedere e l'avrebbe accontentato, tento di fare finta di niente ricordando il dire delle zie...resisti appena 4 secondi.
    Smise di mangiare poggio la testa su un braccio e comincio a contraccambiare lo sguardo come a sfidandolo per poi parlare senza tanti problemi di dover tenere la voce alta o bassa, non erano molto distanti 3-5 metri quindi Calipso non dovette di certo sgolarsi, ma era ovvio che non faceva dei suoi sentimenti un segreto.
    Senti!...ne hai per molto?...se vuoi dirmi qualcosa avanti o fatti gli affari tuoi!
    Carattere di cacca, Calipso aveva tale definizione quasi scritta in faccia, ma era particolarmente in vena, non tanto di fare a botte quanto ti provocare quindi infilo il cucchiaio in quello che era sempre più convinta fosse colla e non pure per poi giocarci e posizionarlo a mo di catapulta con bersaglio approssimativo il suo interlocutore.
    Non, voleva ancora aprire le danze, ma questo non le aveva impedito di caricare il colpo, non era molto importante cosa avrebbe detto l'individuo poco distante da lei fatto stava che a secondo di come le sarebbe girato Calipso avrebbe deciso anche se una battaglia di cibo era tutto tranne da escludere in quel momento.
     
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  4. Chacedy
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    senzatitolo1gns

    Romikune Akane (Kaname Lagann)

    La ragazza si sedette qualche tavolo non molto distante dal mio ed avvertì fin da subito che la stavo osservando. Ci mise molto a decidersi di criticare il mio sguardo posato su di sè, ma finalmente se ne uscì con una frase degna di una ragazza vestita in quel modo. Sapevo che avrebbe alzato la voce fin da subito e sapevo che di sarebbe seccata molto presto della mia presenza.
    Sorrisi gentilmente come per riponderle, ma l'ombra del cappuccio coprì il mio volto.
    Si, credo di averne ancora per molto.
    Provocai, spostando lo sguardo sul grassone che si era appena seduto affianco a me e mi stava puntando un coltello da mensa all'altezza dello stomaco.
    Naturalmente non voglio litigare nuovamente in questo posto, quindi se non gradite la mia presenza potete cambiare stanza. Io non ho intenzione di muovermi da qui.
    Esclamai in direzione di entrambi. Ammiccai verso la ragazza, scoprendomi finalmente il volto. Ora avevo energia a sufficienza per mantenere la trasformazione.
    E a te consiglio di togliere quel coltello che non farebbe male ad una mosca dal mio ventre, se non vuoi ritrovarti con un braccio slogato.
    Gli sorrisi amichevole, riprendendo a mangiare.


     
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  5. Big-Ronso
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    Non riusciva a vederlo in faccia e sinceramente non le fregava nemmeno però Calipso ci mise poco a individuare alcuni punti del problema, inanzi tutto perché con tutte le ragazze decisamente più femminili di lei fissarla, probabilmente perché la demone aveva scritto in faccia quello che era un chiaro invito a non rompere, quindi era probabile che cercasse effettivamente la rissa o di litigare visto che rispose immediatamente rendendo noto che avrebbe continuato con la sua azione.
    E non contento aveva girato la frittata, ovvero benché almeno nel caso di Calipso aveva iniziato lui, l'aveva invitata ad andarsene se non gradiva la sua presenza, a quanto pare un osso duro ciò non poteva che far abbozzare un sorriso un po malato alla demone, Meglio cosi non le piacevano le cose facili se l'individuo aveva le palle cubiche era tanto meglio sarebbe stato divertente ridurgliele come quel pure ma allo stesso tempo poteva essere una bella occasione.
    Non ne aveva la più pallida idea, ma quello pareva uno dei teppisti della scuola, se l'avrebbe messo con il culo a terrasi sarebbe allargata la strada con una buona reputazione, e a quanto pare non era nemmeno proprio popolare visto che uno si era avvicinato per dargli una coltellata o minacciarlo che fosse invece il caso di fare amicizia? le zie avevano detto qualcosa al riguardo.
    In natura, i predatori non si mangiano tra di loro, si contendono il territorio e le prede ma difficilmente di battono, la madre al riguardo se ne sarebbe altamente sbattuta in quanto tutti erano prede sue, ma Calipso era li per imparare a gestire il fuoco che le bruciava dentro e non buttarci sopra benzina per alimentarlo, quindi nonostante la risposta la infastidì non scatto ne fece una bambinata come tirargli il pure, infatti si rimbocco la manica destra per non sporcarsi e ne prese una bella manciata per poi avvicinarsi al tavolo del tipo.
    Povero caro! mi spiace che non prendiamo in considerazione i tuoi sentimenti...ma possiamo fare una bella passeggiata dove ti rompo il culo in un altra stanza...a meno che tu non abbia già un appuntamento con la balena
    Ovviamente si riferiva al grassone che al improvviso si dovo dover fronteggiare un po di pure che gli veniva tirato addosso sulla faccia, tutta una manovra per distrarlo, voleva vedere come avrebbe reagito il suo compagno se ne avrebbe approfittato stendendo il maiale, o se avrebbe l'asciato a lei l'onore di "raddrizzarlo" niente da ridire...Calipso aveva un modo decisamente personale di allacciare rapporti con una persona che al momento sembrava affine a lei, o semplicemente era questione di priorità.
    Capito balena? sei di intralcio! ci sono prima io aspetta il tuo turno e porta il tuo flaccido culo fuori dalle palle quello e il mio posto adesso!
     
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  6. Chacedy
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    senzatitolo1gns

    Romikune Akane (Kaname Lagann)

    Ogni momento che passava, rimanevo sempre più sorpreso della parte mascolina che si nascondeva in quella ragazza dal viso ben tagliato e fine. Aveva i capelli chiarissimi, quasi del mio stesso colore e stavo iniziando a domandarmi da dove uscisse una copia così sputata di me, in versione femminile. Buon gusto nell'abbigliamento, modi di fare scazzosi e, a prima vista, stessi gusti culinari. Sorrisi nel vedere il suo viso concentrato nel pensare a cosa rispondermi e nel pensare se fossi io la minaccia, oppure il pesce palla che mi stava iniziando a pungere una costola. Si, in qualche modo quel ciccione aveva fatto in modo che la lama del coltello diventasse appuntita come la lama di una katana. Mi dava fastidio. Proprio come quella specie di prurito pungente che viene molto raramente tra le costole. Non c'è cosa peggiore di non poter alleviare un fastidio se non aprendo la pelle.
    Non mi piace il pesce. Specialmente quello crudo, quindi niente appuntamento.
    Però non mi dispiacerebbe averne uno con te.

    Sorrisi nel vedere come le cose andavano avanti. Il cetaceo accanto a me si era ritrovato con il viso spalmato di purè. Iniziai a ridere rumorosamente mentre il cemento commestibile si staccava orribilmente come una gomma dal viso del ragazzo.
    Nuovamente il "bulletto di fama" si era ritrovato umiliato e si era allontanato dal gruppo tra la rabbia ed il pianto.
    Non la passerete liscia, finirete in guai grossi!!!
    Si, si. Ciao! Aspettiamo la tua mammina.
    Risposi ancora sghignazzante. Aaah, perbacco. Da quanto non mi divertivo in quel modo? Non lo ricordo neppure più.
    Una volta che il riso si placò, mi rivolsi alla ragazza.
    Beh, accomodati. E' il tuo turno.
    Sorrisi, sperando che venisse in pace.


     
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  7. Big-Ronso
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    Oh quello era solo un po di acqua di colonia, solitamente Calipso come maschio con il petto un po troppo sviluppato poteva uscirsene con molto peggio, del resto più che una bulletta era una vera teppista, per lei fare a botte era normale come respirare, avete presente quel prurito quel desiderio che percorre le bracia quando vuoi pestare qualcuno...beh era sempre presente anche in quel momento benché il motivo non era presente.
    Era solo la sua natura e il controllo era necessario per non scartare e parlare male a tutti quelli che incrociava o fargli di peggio, non che gli importasse della incolumità altrui, ma...pestare tutti e minacciarli faceva accumulare tanta sporcizia che poteva darti problemi e poi in tempo di pace non era una condotta consigliata, bisognava lasciare libera la bestia solo quando serviva quindi aveva agito in quel modo soft apposta.
    Il grassone era stato inquadrato, probabilmente faceva paura a due o 3 dozzine di persone, ma non era un vero duro lui era armato lei no aveva tutto il diritto di aggredirla ma si era dimenticato la regola base della minaccia sempre un passo indietro dovevi far peggiorare gradualmente la condizione e non subito passare al pezzo forte perché dopo puoi solo attaccare, di prassi non e un problema per Calipso ma se non volevi fare sul serio non ci dovevi arrivare.
    Forse era il caso di dare lezioni private al panzone almeno sarebbe stato meno imbarazzante, comunque fosse la cosa non la trovava molto divertente, solo irritante non c'era gusto a schiacciare qualcosa di cosi facile il bello era imporsi su qualcosa difficile da plasmare come il ragazzo che aveva appena fatto un apprezzamento su di lei, esternando il fatto che sarebbe uscito con piacere con lei di certo perché non la conosceva, questo era poco ma sicuro.
    Probabilmente vedendo e conoscendo meglio Calipso il ragazzo avrebbe tirato le somme, ma questo non implicava che quello poteva essere la nascita di qualcosa di interessante quindi si sedette al suo fianco, con fare stranamente femminile, merito delle lezioni delle zie, non era stato di certo un atteggiamento voluto ma semplicemente scritto nei suoi movimenti, a priori la demone senza tanti complimenti frego un pezzo di carne dalla montagna di cibo del ragazzo e comincio a parlare guardandolo.
    Bene senti cazzone tu sei uno dei duri qui?...dal tuo fare direi, ma mi sei sembrato moscio...ma visto che sono io venuta da te ti stuzzico con una bella proposta...se quello di prima e il livello dei bulli in questa zona la scuola a il dovere di avere qualcosa da parte nostra...
    Calipso era particolarmente chiacchierona ma voleva che il ragazzo abboccasse alle sue parole mentre lei mangiava un po a scrocco sempre se non avrebbe provato a fermarla ovviamente, ma alla fine la demone ricomincio per chiudere il discorso con fare deciso e in maniera dura.
    Non sono animale da branco e nemmeno tu lo sembri, la mia proposta e semplice io, te e altri 2 massimo 3 tizi e il tavolo...questo sarà il tavolo dove i più duri della scuola si siedono e si gestiscono il territorio...in caso contrario ci posiamo dare appuntamento tra un oretta cosi possiamo sprecare energie pestandoci, io sono qui per dare sfogo al mio potenziale non per fare la signorina...che mi dici? torna tanto a me come può tornare a te.....
    Folle quanto affascinante idea per Calipso polizia interna in poche parole i rifiuti altamente tossici della scuola riuniti in un solo posto che sistemano le beghe interne emergenti e quelle già presenti una specie di clan che tenta di prendere l'egemonia sulla parte oscura di ogni istituto ovviamente profilo non troppo aggressivo, Caliso poteva farlo ma sapeva che non era il caso di pestare i piedi ai professori dovevano sembrare di essere utili cosi tutti sarebbero stati felici.
    Sopratutto Calipso avrebbe potuto comportarsi come suo solito senza tanti problemi...ma sopratutto avrebbe potuto confrontarsi con ossi duri quanto lei ma prima voleva sapere che gli avrebbe detto il tipo davanti a lei.
     
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  8. Chacedy
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    « [Kaname Lagann] »
    Romikune Akane


    La cosa che mi lasciò esterrefatto, nel momento in cui la ragazza si sedette accanto a me, fu il suo modo femminile nello svolgere l'azione stessa. Era un modo che mi lasciava incantato, ma allo stesso tempo sbigottito per il forte contrasto tra la ragazza dura che faceva da cornice al corpo. Era strano vedere come l'educazione, in un modo o nell'altro, involontariamente si portasse dentro le persone silenziosa come un predatore, o - per meglio intendersi - un fantasma.
    La fanciulla iniziò a parlarmi: il suo era un discorso un poco arzigogolato, dal tratto incerto, nell'attimo in cui si soffermò, forse per permettermi di replicare, ma poi sembrò continuare decisa e spedita con le sue parole che, a mano a mano, si facevano sempre più concrete e non lasciavano più sottintendere nulla.
    Quando ebbe terminato il suo discorso, che pareva anche più lungo di quello fatto da Burst all'inaugurazione della scuola, mi voltai dando le spalle al tavolo e poggiando la schiena ad esso. Divaricai le gambe, per poi incrociarle davanti a me e portai le braccia dietro la testa, gli occhi puntavano verso il soffitto. Sospirai, poi parlai.
    Mah..
    Mi fermai, lasciando scorrere le idee per la mente.
    La tua proposta non è niente male.
    Aggrottai la fronte.
    Mah.. direi che può andare bene.
    Anche se credo che l'ultima cosa che mi serva in questo periodo sia un richiamo in presidenza. Sai, non posso attirare troppo l'attenzione, per questo tutti mi stanno alla larga. Se il livello di "bullismo" in questa squallida scuola è quello della balena che hai appena cacciato.. è soltanto perchè io sto cercando di mantenere un basso profilo.
    Avevo detto tutto. Non serviva aggiungere altro. Se magari l'offerta avrebbe comportato meno rischi, sarei stato anche felice di aderire alla sua iniziativa; ma per il momento dovevo fare altro che attirare l'attenzione. E un territorio avrebbe solamente alzato i sospetti. Già in mensa avevo attirato dell'attenzione con la presunta "cocchina" dei professori, la ragazzina dai capelli neri, il pazzo e l'altro non umano dal braccio strano. Si, decisamente. Dovevo abbassare il mio profilo. Anche perchè il grassone presto, grazie alla sua coda di paglia, avrebbe potuto spifferare qualsiasi cosa in giro.

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  9. Big-Ronso
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    Era un maschiaccio e si comportava come le andava, ma Calipso non veniva di certo da una famiglia di poveracci anzi tutt altro era solo che nonostante gli fosse stato insegnato un mucchio di nozioni su come comportarsi solo alcune avevano colpito nel segno influenzando le sue movenze, come il fatto che spesso la demone prendeva delle pause mentre parlava, non era ne incertezza, ne atteggiamenti altruistici atti a far parlare il compagno era semplicemente un ottima idea, anzi necessario.
    Infatti se presa dal impeto bestemmie, insulti e latri mille commenti poco coloriti sarebbe usciti dalle labbra della femmina senza un minimo di esitazione, roba da fare realmente paura...era per questo che Calipso si prendeva il suo tempo per costruire la frase nella sua testa perché in caso contrario più che insulti non sarebbero usciti il che avrebbe rovinato le poche possibilità di un confronto pacifico con la ragazza.
    A priori per tutta risposta il ragazzo si mise comodo mentre Calipso continuava a fregargli da mangiare senza tanti problemi ma ascoltando cosa aveva da dire e per molto pareva molto d'accordo ma a quanto pare aveva già avuto qualche scomodo episodio al riguardo, ma per lei era tutta una cosa superflua e inutile, non aveva paura di un richiamo dei professori e delle loro regole avrebbe fatto quello che avrebbe voluto come sempre...tralasciando questo atteggiamento personale la demone aveva già messo in conto che avrebbe avuto problemi con i professori quindi tanto valeva far sin da subito quello che voleva.
    A priori Calipso approfittando della posizione del compagno tento di, con la scusa di girarsi per guardarlo in faccia, afferragli il colletto e spingerlo premendo il suo avambraccio contro la gola del ragazzo per incastrarlo contro il tavolo in modo che capisse che se lui si definiva un bullo lei era a pochi passi da essere qualcosa di molto peggio, un malato modo di tranquillizzarlo.
    Che cazzo dici?! sai perché non ce il bullismo? Perché mi sono ammalata stra merda! ma ora sto meglio ti pare, quindi visto che sono sicura che hai ancora i cocones vedi di cercarli e in fretta il tempo non aspetta e io sono ancora meno paziente...
    Scatto d'ira molto comune nella demone che aveva la pupilla dilatata e labbra tirata in un bieco digrignare dei denti, ma l'aggressione si allento in fretta ma non smise di tenergli le mani addosso a prescindere dalla posizione per essere sicura di non allentare la tensione sul ragazzo, e continuare a parlare con fare un po più controllato ma di certo non gli avrebbe chiesto scusa.
    Lo capisco non starai buono e con basso profilo...agisci come vuoi non me ne frega se sarai una faccia di bronzo o uno stronzo totale...se vuoi aderire devi solo presentarti ogni tanto dire a me e agli altri se ci saranno cosa combini cosi tu non pesterai i piedi a noi e noi non li pesteremo a te e chiaro...io a differenza di te so già che i professori mi braccheranno quindi mostro con orgoglio la mia natura e non la nascondo...indi la tua decisione definitiva sarebbe?
    Persuasione? meno 4 forse, ma chissà forse averlo stuzzicato cosi a dovere aveva svegliato il ragazzo, ma poco importava Calipso pareva finalmente riavere preso il controllo di se e aveva cessato ogni ostilità per quanto tempo non era dato a sapere ma di certo la questione non era passata inosservata a quanto pare qualsiasi cosa scorrazzasse nella testa della demone non pareva volerne fare un segreto.
     
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  10. Chacedy
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    « [Kaname Lagann] »
    Romikune Akane


    La calma, quando vieni aggredito, è sempre la strada migliore. Se riesci, è meglio esorcizzare con una risata il tutto.
    Aaaah... parole sagge. Questo era uno dei pochi insegnamenti utili che mi aveva impartito mio suocero.
    Ero rilassato nella mia posizione a pensare alla proposta della ragazza, quando sentii le sue mani gelide afferrarmi il collo. Uno strattone e mi ritrovai con la testa sul tavolo. Non feci opposizione al suo gesto, siccome pareva abbastanza eccitante la situazione. Il sangue nelle vene pulsava veloce, almeno fino a quando non iniziai a ridere. Una lacrima iniziò a scendermi lungo la gote che poggiava sul tavolo.
    Mmmh.. allora non ti limiti ad in cementare le facce altrui. Mi piace. Davvero accattivante.

    Un sorriso perverso si formò sul mio viso.
    La ragazza iniziò nuovamente un suo discorso, accennando al fatto che fosse malata; il che mi portò fuori strada per un momento.
    Ma da quanto sta qui!? Non l'ho mai vista prima, quindi è possibile che sia in questa scuola da meno tempo di me.
    Oppure è possibile che sia stata nella sua stanza per molto tempo a causa di questa malattia?
    Chi cazzo se ne frega. Questo è il mio territorio. Non permetto ad una ragazzina maleducata di prendersi i meriti dei casini che accadono qua dentro.

    Con la coda dell'occhio la fissavo, mantenendo la mia solita smorfia che metteva a gambe all'aria la maggior parte dei bulletti che frequentavano questa scuola. Lei, però, era diversa. Non sembrava smuoversi affatto, e come a lei non importava di me, tanto meno a me importava delle sue reazioni. D'altronde l'avevo già capito che era una "tipa tosta", esattamente come si definiva lei.
    Ok, cazzo. Non permetto a nessuno di prendersi i meriti di qualcosa che in questa scuola viene a mancare. Ma sappi che i "duri", come dici tu, del territorio scolastico, dovranno fare attenzione a me più che altro. Non mi dovranno fare incazzare. So essere molto pericoloso se voglio.
    Quindi non dovranno dire nulla di me ed a me. Io sarò un fantasma, e soltanto quando vorrò io rivolgerò la parola al resto del "branco".

    Finalmente allentò la presa sul mio collo e tornai libero. Sistemai il colletto della giacca, stirandola adeguatamente in modo che tornasse a stare ben sistemata lungo le linee dei fianchi.


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  11. Big-Ronso
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    Controllo, sempre controllo, questo era il segreto non solo su se stessi, ma sulla situazione la danza dovevi condurla tu, questo era l'insegnamento e un po di esperienza personale aveva permesso di capire quello che le zie avevano volutamente nascosto, quando si e donna e dura condurre il gioco, ma Calipso non era tipo da badare a ste cose se non seguivi ti trascinava e se non eri d'accordo erano cacchi molto amari.
    Comunque la reazione del ragazzo non la sorprese, era rimasto impassibile al coltello, perché avrebbe dovuto cadere nel panico per una mano? non era tecnicamente plausibile una cosa del genere, comunque la demone osservava con attenzione il tipo davanti a lei che sdrammatizzo sul momento, il che non esattamente scoraggio la ragazza ma era come buttare benzoni su un bel fuocherello, essere presa per il culo o poco sul serio era una delle tantissime cose che le davano fastidio.
    Ma per il momento nessuno ulteriore scoppio d'ira solo attesa mentre aveva già allentato la presa per permettergli appunto di parlare senza troppi problemi ignorando completamente i suoi ragionamenti mentali del resto la telepatia, grazie agli dei, non era un dono di Calipso, che effettivamente pero era nella scuola da poco tempo nemmeno un mese alla fine dei conti, ma questo non era di certo percepito come un buon motivo per fare la brava anzi era una ragione in più per urlare la sua esistenza.
    Quindi i due continuarono a guardarsi per un po finché lei non mollo la presa e non di certo perché non poteva continuare o non volesse, ma solo perché non le sarebbe venuto niente in tasca, era ora di controllare questo suo tratto di offrire a tutti violenza gratuita, doveva mostrarla quando serviva e quello non pareva uno di quei momenti visto che il ragazzo si ricredette accettando, ma dettando chiaramente le sue condizioni cosa che fece sorridere la demone, la quale non esito a rispondere.
    Come già detto...comportati come credi, nessuno pesterà i piedi a te se non li pesterai per primo, a me basta che nessuno metta becco...e sopratutto mani nei miei affari...poi mi faccio i cacchi miei...come avrai intuito questo "branco" serve solo a presentarci gli uni agli altri per non perdere tempo e energie in lotte per il territorio...non che la cosa non sia divertente...ma la scuola mi sembra abbastanza grande per tutti
    Umm un ragionamento piuttosto fine, ma Calipso non era un idiota, maleducata, rozza, incivile e impulsiva, ma aveva una buona dose di materia grigia da far lavorare quando voleva quindi chiarito la linea di confine che faceva del tipo al suo fianco una specie di compagno era il momento per rafforzare il loro legame...praticamente presentarsi almeno l'uno il nome del altro dovevano conoscerlo...forse.
    Bene, io sono Calipso...non ce bisogno di sapere altro tranne che...non bisogna rompermi le cosi dette! Ma tornando a noi mister fantasma hai qualche tizio da consigliarmi per questo gruppo? o posso invitare secondo mio giudizio?
    Domanda lecita che pretendeva una risposta, non sapeva cosa avrebbe scelto, ma la demone sperava quasi quasi in un aiuto, o meglio una pista da seguire scovare lui era stato un colpo di fortuna, ma non era detto che trovasse cosi come per magia quelli che mancavano al appello prima di cominciare sul serio le danze, e comunque fosse non vedeva l'ora.
     
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  12. Chacedy
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    « [Kaname Lagann] »
    Romikune Akane


    Allora direi che siamo d'accordo.
    Risposi fissando lo sguardo nei suoi occhi rossi.
    Successivamente, dopo qualche minuto di silenzio, decise di presentarsi; quindi io feci la stessa cosa. Per primi sistemai i capelli, poi mi asciugai la gote ancora bagnata, dunque mi presentai.
    Kaname. Ma se ti infastidisce il nome, puoi chiamarmi semplicemente K.
    Esclamai, soffermandomi un momento a pensare a qualche caratteristica che mi rappresentasse.
    Odio gli ipocriti e i maleducati.
    Credo possa bastare.
    Quella era la descrizione più precisa ed appropriata di ciò che ero. Non serviva aggiungere altro, siccome doveva averlo già capito che ero una persona aggressiva nei confronti di chi mi faceva imbestialire.
    Mister fantasma.. pft.. questa mi mancava.
    Quello era un appellativo poco carino. In quella giornata, se avesse saputo come stavo, se lo sarebbe anche potuto risparmiare. Visto che, quella mattina, mi ero veramente svegliato come un fantasma ed avevo vissuto come tale fino a che non era entrata in azione lei. A momenti neppure il cuoco della mensa era riuscito ad inquadrare la mia presenza, benchè fossi solamente dietro ad una vetrata.
    Oppure no, visto che era più propensa ad insultare e parlare volgarmente per ferire i sentimenti del suo interlocutore. Ma d'altronde non c'era da aspettarselo da una persona simile. Il "branco" era solo una scusa per avere meno nemici nella scuola, piuttosto che rischiare di imbattersi in persone che avrebbero potuto farle veramente del male. Se poi avrebbe ferito i sentimenti di qualcuno, a lei non sarebbe minimamente importato. Anzi, sarebbe stata un'occasione per testare le proprie capacità di difesa del territorio e della reputazione.
    Non saprei. Qui dentro di pazzi e delinquenti ce ne stanno a bizzeffe. Purtroppo non ho conoscenze ben precise, ma non sarà difficile trovarli. Te lo posso garantire.
    Sorrisi, poi mi voltai per terminare il cibo che era rimasto nel mio vassoio. Rimasto perchè aveva senza problemi scroccato dal mio piatto ogni cosa, siccome il suo pasticcio era finito spalmato in faccia al bulletto da quattro soldi.

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  13. Big-Ronso
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    Calipso era molto maschiaccio quindi non è che badasse molto a questo genere di particolari, ma ora che si era creata un po di calma stava notando la loro somiglianza e diversità allo stesso tempo sia caratterialmente che mentalmente più che nemesi la demone pensava che fossero complementari uno completasse l'aspetto del dominio sugli altri del altro, non che il dominio o la conquista di questo o di quel altro la facesse palpitare, ma gli sembrava interessante come cosa, certamente questo non cambiava che volesse mettergli le mani addosso.
    Del resto quella sua strafottenza era un vero proprio invito, ma ora che avevano trovato un accordo la ragazza doveva fare la brava e di certo non poteva tirargli un cazzotto perché gli andasse eppure l'affermazione di Kaname rendeva tutto cosi semplice, del resto se odiava i maleducati veniva da se che odiava Calipso, visto che la demone per prima non riusciva a immaginare qualcuno altrettanto maleducato, ma la cosa più che con rabbia venne accolta con una dolce risata per poi rispondere subito.
    Uhuhuh...quindi mi odi? poco male mai vinto nessun premio per la simpatia...del resto è sbagliato pensare che chi persegue la stessa strada sia unita dal amicizia...e solo perché al momento gli fa comodo...
    Ma probabilmente, non era un odio cosi profondo da farlo comportare in maniera ostile, o altro, cosa che non poteva che fargli piacere a suo modo visto che un po di tensione andava bene, ma non cosi tanta da rompere il rapporto appena instaurato anche se era solo quello di interesse reciproco.
    Per l'appellativo, beh Calipso diceva e faceva le sue cose senza farsi tanti scrupoli, non le importava affatto se feriva qualcuno significava solo che non era abbastanza forte da sopportarlo, del resto ognuno e ciò che è, lei e un irascibile stronza che della femmina a solo l'aspetto e lo accetta senza alcun problema, e poi nel caso di Kaname...beh era lui per primo ad essersi considerato un fantasma quindi la demone aveva solo colto la palla al balzo.
    Comunque il "Branco" era solo un esperimento alla fine un primo passo per controllare la rabbia che urlava sotto la sua pelle anche perché questo gruppo sarebbe stato composto da persone pericolo quanto Calipso e forse anche di più quindi avrebbe eliminato la possibilità di affrontarle forse, cosa che un po le dispiaceva visto che lei adorava ricevere e sopratutto dare dolore, era cosi una demone come tanti, solo che non si nascondeva e faceva esattamente quello che la sua natura richiedeva.
    Ma bando a questi discorsi, Calipso al momento ascoltava con interesse quello che Kaname aveva da dirgli, ovvero che non aveva alcun nome, ma non avrebbe fatto fatica a trovare chi cercava, il che non poteva che far contenta la demone, non voleva dedicare troppo tempo alla ricerca dei membri.
    Quindi...un aiuto alla ricerca e da escludersi dico bene? o beh, io non ho di questi problemi...usiamo questo tavolo come luogo di raduno provvisorio...a meno che tu non conosca qualche bel posticino...potresti anche farmi fare una visita guidata ahahah...visto che pare che tu conosca il territorio meglio di me
    Calipso lo sta solo punzecchiando dolcemente come quando i cuccioli si mordono o lottano per giocare, non ci contava nemmeno per un secondo che fosse cosi galante da portarla a fare una passeggiata, eppure in caso contrario la demone non poteva che guadagnarci.
     
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  14. Chacedy
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    « [Kaname Lagann] »
    Romikune Akane


    Ora tutto si era finalmente placato. Stava lentamente tornando la pace, e ciò mi rendeva sereno e libero. Avevo finito il mio pranzo, ormai ghiacciato, dopo due ore di rogne. Sentivo come se tutta la rabbia che avevo dentro si fosse dissolta nel passare delle ore assieme a quella ragazza.
    Se odiassi te, odierei pure me stesso, visto che sei la mia copia al femminile.
    Risposi alla ragazza con un sorriso quasi di consolazione e paterno. Uno di quei pochi sorrisi che avevo donato a chi veramente ne aveva bisogno, come Aoki, o anche Chacedy.
    Poi.. io non ho mai detto che tu non mi sia simpatica.
    Anzi, io credo che la simpatia la si possa provare verso le persone che riesci a capire e comprendere. E io, almeno credo, di poterti capire quasi perfettamente. So come reagisci, come ti comporti in neppure due ore di chiacchierata.
    E allungai ancora una volta le labbra in un qualcosa che, probabilmente, si sarebbe potuto leggere come un sorriso amichevole. Mi sentivo strano, mi sembrava di essere tornato bambino. A quei tempi in cui quei tipi di sorriso li donavo a tutti, e poi ricevevo merda di continuo. Quelli non erano ricordi proprio felici, ma mi insegnavano che, forse, la mia vita era migliore attualmente, che come una volta.
    Sollevai gli occhi verso l'alto, scordandomi che ad impedirmi di guardare il cielo ci fosse uno stupido strato di cemento bianco. Gonfiai le guance, sbuffando di conseguenza.
    Aaah.. dannazione, non posso vedere il cielo. Mi da fastidio. Ti va di uscire in giardino?
    E con quest'affermazione avevo risposto ad una sua domanda. Chiaramente quella a proposito di una visita guidata della scuola.
    Mi alzai dalla panca e sistemai il cilindro sulla testa, assicurandomi che i capelli non si incastrassero in modi strani e scomodi al di sotto di esso, poi continuai il mio discorso appoggiandomi al mio bastone.
    Figurati, questa scuola è così grande che per visitarla tutta, probabilmente, occorrerebbero tutti gli anni di frequentazione necessari. Anzi, forse neppure quelli basterebbero. Per ora ti porto nel giardino, fuori è una bella giornata, perchè sprecarla in questo modo? Vieni.
    E così dicendo le porsi la mano, per aiutarla ad alzarsi.

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  15. Big-Ronso
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    Dissolta? la rabbia di Calipso? una barzelletta di certo, ben celate se-mai, ma non dissolta visto che la giovane era sempre per un motivo o per l'altro arrabbiata con tutto e niente, pero di certo in quel momento era qualcosa di gestibile che non le dava alcun problema, la sua natura non la stava richiamando a comportarsi da animale o altro il che le stava anche bene al momento visto che stava ascoltando il dire di Kaname, che sembro volerla consolare.
    Non era una cosa che Calipso servisse in realtà visto che lei era molto auto dipendente che gli altri la odiassero o no era semplicemente fatti loro lei si sarebbe comportata sempre come le andava seguendo i suoi interessi e sensazioni, ma di certo quello che Kaname le stava dicendo benché non fosse inclini a tali correnti di pensiero la spingeva ad ascoltare interessata notando con piacere che in alcune cose erano d'accordo.
    Come già pensato, anche lui si era accorto della loro somiglianza, ma dubitava che fossero cosi uguali, semmai simili ma molto diversi alla fine anche se pareva avere la presunzione di capire e comprenderla il che porto la demone a guardarlo con fare strano forse un po di disappunto ma non aggressivo, del resto la confidenza crescente di Kaname la stava un po spiazzando...lei non era portata per queste cose ma rispose lo stesso per abitudine anche se al riguardo non sapeva molto cosa dire anzi era certa che avrebbe detto qualcosa di poco carino.
    ...Non ti facevo vittima della superbia, pensi che basti cosi poco per conoscere tutte le ombre di una persona? non nego che riesco a interpretare i tuoi gesti...ma sei diverso da me e io da te e questa diversità che mi incuriosisce, quindi penso che abbiamo ancora molto da scoprire l'uno sul altro...il fatto che io mi mostri cosi appartenente non implica che io sia solo quello che vedi ti pare?
    Non lo sapeva bene, ma l'idea di essere cosi facile da capire le dava fastidio assai quasi la feriva, forse perchè credeva di essere unica del suo genere? chi poteva dirlo, a volte la ragazzo non capiva nemmeno se stessa, diavolo non era proprio portato per creare legami in quella maniera si sentiva decisamente fuori posto, ma il commento di Kaname verso il soffitto placo l'irrequietezza di Calipso che sorrise annuendo alla sua proposta mentre lui si alzava, appoggiandosi al suo bastone che solo ora la demone noto.
    Per essere una donna Caliso aveva una scarsa attenzioni per i particolari o forse li notava solo quando le tornava comodo comunque il fatto che Kaname avesse preso il controllo della situazione la incupì, ora che ci pensava in tutto questa scenetta amichevole aveva condotto lui, la cosa non le piaceva molto, pero a ognuno il suo del resto avrebbe portata al giardino quindi rispose.
    Un motivo in più per dividerla a quanto pare, ok vengo, ma non stiamo in giro molto...non sembra ma e il primo giorno che esco da camera mia una ricaduta sarebbe una vera rottura...quindi se mi addormento a l'ombra di un albero non prenderti libertà...o ti installo una antenna para fulmini dove non batte il sole ci siamo intesi?
    Ahahah che carina, comunque si vedeva che aveva delle difficoltà, come bulla e spaccona sapeva il fatto suo, ma socializzare normalmente appariva un po rimpaciata, comunque rifiuto la mano non per cattiveria, ma orgoglio personale alzandosi dal posto e affiancando Kaname con le sue sole forse di conseguenza la demone fece cenno che era pronta ad andare ora il compagno doveva solo farle strada

    OK direi di chiudere qui^^ e riapriamo in giardino cosi magari qualcuno si aggrega a noi no? comunque se cambiamo luogo potresti aprire tu? cosi continui l'azione^^ a proposito bella role ^^
     
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15 replies since 24/7/2012, 20:41   123 views
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