Il Regno di Genkaku GDR

Posts written by Rachel Aori

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    « Evesia Viver »


    La dragonessa accettò le scuse del ragazzo (non proprio sentire a dire il vero) facendo muovere velocemente la coda, quasi volesse fendere l'aria dietro le sue spalle, dopodiché la tenne per qualche secondo dritta immobile mentre sentiva le parole seguenti del ragazzo.
    Lo guardò piantandogli gli occhi d'ambra nei suoi, la pupilla ridotta a un taglio, simile a quella dei rettili. Era decisamente chiaro che fosse irritata dalla scortesia di quel tipo e dalla sua incoscienza. Non sapeva che demone fosse, ma sullo stemma era chiaro che fosse un suo apri livello, quindi non poteva troppo permettersi di fare il gradasso.
    ""Ti vedo benissimo" si limitò a sibilare, portandosi dietro l'orecchio un ciuffo di capelli con un gesto elegante della mano e mostrando la sua pelle cangiante, che sembrava mutare come le onde del mare da un misto della pelle umana alle squame tipiche dei draghi.
    "Devi essere un novellino anche tu" aggiunse verso Doshiro, poi continuò "Di che razza sei? Mi gioco quello che vuoi che il bel faccino che mostri adesso non è nemmeno la tua vera faccia!" dopodiché gli voltò le spalle, osservando le decorazioni del soffitto, ben sicura che il suo atteggiamento lo avrebbe irritato. La spada al suo fianco tintinnava ritmica al muoversi dei suoi fianchi, dando una sorta di ritmo a quel bizzarro incontro.

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    « Evesia Viver »


    Evesia era ancora intenta a guardarsi attorno quando un ragazzo dai capelli scuri le andò a sbattere contro. La dragonessa si voltò istintivamente a guardarlo, osservandolo a fondo con i suoi occhi ambrati, con aria un po' seccata. Da una prima occhiata poteva sembrare un normale essere umano, ma Evesia distinse un odore diverso in lui, un odore che non era solo umano ma che richiamava ad altre creature antiche
    'Questa è proprio al scuola dove si possono incontrare esseri di ogni tipo' Pensò osservando lo sconosciuto e notando il tatuaggio di una rosa sul collo. Le venne spontaneo storcere un po' il naso di fronte a quei segni che per lei risultavano davvero troppo pacchiani.
    Dopo aver completato la sua attenta analisi dello sconosciuto e notando che non sembrava intenzionato a scusarsi del gesto compiuto, la ragazza pensò bene di esortarlo, dicendogli con aria seccata:
    "Una parola di scusa non dovrebbe costarti troppo, suppongo"
    La coda bianca si muoveva rapida, spazzando il terreno. Poi la ragazza scosse la testa.
    "Lasciamo stare, colpa anche mia che me ne stavo impalata nel mezzo dell'atrio..." disse poi al ragazzo.
    "Il mio nome è Evesia Viver, tu chi saresti?"
    Lo sguardo non si posava sul ragazzo, ma si muoveva rapido, quasi volesse riprendere i movimenti veloci della coda.

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    « Evesia Viver »


    Evesia era finalmente arrivata alla Heiwa dopo alcuni giorni di viaggio. La dragonessa si era posata sul suolo dell'accademia ed era entrata nell'immenso atrio da cui si poteva raggiungere ogni luogo dell'accademia. I suoi occhi ambrati fissavano sorpresi il fitto ramificarsi dei corridoi che partivano dall'area per andare ad immergersi via via nei vari punti nevralgici dell'accademia, come se la costruzione stessa fosse viva e ogni persona che la percorreva fosse stata il suo sangue e la sua energia.
    'Finalmente sono qui...' le sembrava che nell'immensità di quella stanza persino i suoi pensieri riecheggiassero, rimbombando sulle pareti. Si potrò entrambe le mani giunte alle labbra sfiorandole appena. Le lunghe maniche bianche le ricaddero morbide sul petto, socchiuse gli occhi e lasciò che il suo olfatto esaminò la stanza per lei. Sentiva odori di vari razze in quel luogo, come se il loro profumo ne avesse permeato l'ambiente. Mosse un paio di passi verso il centro, camminando lentamente e ascoltando il suono dei suoi passi sul pavimento, assieme al tintinnare della spada che come sempre portava appesa al fianco...

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    Complimenti ai vincitori!!
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    « Gelem Emeth »


    La golem era stesa sull'erba quando sentì una voce accanto a sé. Dove prima c'era un lupo, adesso c'era un ragazzo, che le si era presentato in perfetto linguaggio umano. Per un istante i suoi occhi verdi, dal colore spento, presero di nuovo vita a segno dello stupore della ragazza che si tirò lentamente su, smettendo di fissare il cielo azzurro e osservando con aria assente ma minuziosa il giovane.
    "Piacere mio" disse accennando un segno col capo, poi continuò "Sono Gelem Emeth, anch'io della Luminous"
    Poi ascoltò la domanda del ragazzo e rimase per un secondo circa in silenzio, cercando spiegare quel poco che aveva capito dalle parole di Arashi e dal discorso che i due capisezione avevano avuto.
    "Sia chiaro che non lo so per certo neanche io," iniziò a dire con la sua solita voce bassa "ma pare che qualcuno che non dovrebbe essere qui, ci sia arrivato, qui. In più questo qualcuno, che sembra non portare lo stemma, non è una brava persona e durante l'ultima missione deve aver combinato qualcosa di grosso e ferito Arashi... Adesso sembra che debba essere trovato, e che si trovi nel perimetro dell'Accademia..." tacque un attimo, rendendosi conto di quanto il suo discorso risultasse disorganizzato e sperando che il giovane uomo/lupo ne avesse comunque afferrato il senso. Poi Arashi si allontanò, rivolgendole quello che sembrava un inchino e a cui il golem risposte piegando il busto. Sembrava una persona simpatica e sperava di rivederla presto. Infine tornò a rivolgere la sua attenzione al ragazzo dai capelli argentati.

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    « Gelem Emeth »


    Gelem arrivò finalmente sulla collina, dove il mezzo-volpe si fece loro incontro, presentandosi come responsabile del Radiant Sun
    'Persone importanti conoscono altre persone importanti' annotò mentalmente tenendo conto del rapporto fra Arashi e Zenko.
    Ascoltò al sua presentazione annuendo col capo e rispose:
    "Il piacere è mio, Gelem" lasciò che fosse Arashi ad introdurla al suo amico, ma decise di rimanere un pochino indietro, osservando il grosso lupo che sembrava scosso dalla loro presenza ma non abbastanza da abbandonare al sua posizione. >Suo malgrado si trovò a portata d'orecchio del discorso fra i due caposezione, sembravano star discutendo della missione e di una possibile spia all'interno della scuola e della necessità di avvisare il preside e di trovare il tipo dall'anima nera il prima possibile. Com'era facilmente prevedibile quei discorsi ci misero poco a confonderla e a farle desiderare di non aver sentito niente, quindi mentre i due continuavano a parlare decise di avvicinarsi un po' al lupo, beatamente sdraiato. Notò che aveva un bel pelo e uno sguardo non animale, chissà che tipo di creatura poteva essere. Decise di sedersi a un paio di metri da lui, poi successivamente si lasciò sdraiare a terra. Il sole le piaceva, la scaldava velocemente e il cielo aveva quasi sempre un bel colore, spostò sbuffando uno dei soliti ciuffi di capelli che le cadde davanti agli occhi e si limitò a fissare il cielo, lasciando i due capisezione e parlare fra loro e il lupo a riposare per conto suo.

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    Graccie!°-°
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    « Gelem Emeth »


    La gole, arrivò in giardino portando sulle spalle la sua amica. Durante il tragitto aveva cercato di memorizzare bene ogni dettaglio che al capoclasse che le faceva notare sulla scuola e ora stava finalmente iniziandoad orientarsi per quel dedalo di classi, corridoi e porte, che ai suoi sembravano tutte uguali. Il giardino era immenso, ma stavolta, dopo aver constata le dimensioni della biblioteca la golem non si fece trovare impreparata a quell'immenso prato verde, dello stesso colore dei suoi occhi. Improvvisamente al sua compagna sussultò, facendole quasi perdere l'equilibrio -che però riuscì a recuperare in fretta- esclamando che finalmente lo aveva trovato.
    Gelem si guardò attorno, osservando che, almeno per quel che vedeva, attorno a loro non c'è nessuno, poi la ragazza scusandosi aggiunse di dover proseguire oltre la collinetta. Gelem si limitò ad annuire, chiedendosi come avesse potuto capire che dall'altra parte della collina. Poi quando la ragazza le chiese se preferisse metterla giù scosse di nuovo la testa.
    "Non preoccuparti, sei leggerissima per me, non ho problemi a portarti."
    le disse rimettendosi in cammino verso il punto indicatole da Arashi, per poi aggiungere:
    "Sei sicura che non sia un problema se vengo anch'io? È un tuo amico, no?"
    Il suo sguardo tradiva una certa agitazione, non era abituata a parlare con troppa gente, con Arashi, vista la tranquillità, forse del carattere, o forse dovuta semplicemente alla ferita, si era trovata bene, ma incontrare persone non era esattamente il suo forte, quindi s'incamminò lentamente verso il luogo dove si sarebbe dovuto trovare il ragazzo, sperando di non creare problemi né per sé né per la sua compagna.

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    【 Evesia Viver 】

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    ID Card


    » Nome: Evesia
    » Cognome: Viver
    » Soprannome: /
    » Sesso: Femminile
    » Età: 14 dal risveglio
    » Classe: Luminous Star
    » Livello: 1
    » Punti Exp: 0
    » Gruppo sanguigno: non conosciuto
    » Razza: Ibrida - Drago
    » Segni particolari: Coda di circa un metro e mezza bianca, con due lame azzurre evrso l'estremità
    » Abilità Innate: Trasformazione in drago: Evesia può trasformarsi in un drago man mano che il suo potere aumenta, inizialmente ha solo la capacità di trasformare le braccia in ali, poi man mano potrà trasformare il resto del corpo
    Capacità di conoscere i desideri delle persone: è in grado di percepire i desideri delle persone che si trovano in un raggio di 10 metri da lei. Il desiderio che riesce a percepire è soltanto quello che la persona ritiene più importante, anche inconsciamente.
    » Poteri: Controllo del vento: La dragonessa è in grado di controllare il vento quanto basta a creare dei piccoli cicloni, con lo scopo di allontanare i nemici e ferirli con lame di vento molto sottili. Generalmente usa questa tecnica per distrarre il nemico e attaccarlo con la sua coda tagliente mentre questi si difende dalle ventate.
    Potere corrosivo: La punta della coda secerne un acido in grado di corrodere anche l'acciaio, più il livello è alto più la corrosione sarà efficace e veloce.
    » Armi: Una katana con intarsi in argento e zaffiro, generalmente èè usata per le cerimonie, ma Evesia la usa in combattimento.
    CHARACTERIAL DESCRIPTION
    Apparentemente una ragazza fredda questa giovane priva di ricordi è in realtà molto gentile con chiunque incontri.
    Nonostante non possieda i ricordi le è rimasta la passione per il flauto, la musica e in generale tutti i bei suoi, siano essi voci o il semplice scrosciare dell'acqua. Nonostante questo è anche un amante del silenzio e non apprezza le situazioni troppo caotiche o le persone troppo confusionarie. È un'amante dell'ordine e della pulizia. Ama la pioggia e il cielo notturno, odia le giornate con troppo sole, perché le dà fastidio in volo.


    PHYSICAL DESCRIPTION
    Apparentemente esile guardandola bene ci si accorge che il suo corpo è ben scolpito e agile. I lineamenti del viso, incorniciati dai corti capelli bianchi con due ciuffi azzurri poco più su delle orecchie, sono affilati, ma allo stesso tempo gentili. Gli occhi ambra ogni qualvolta si trasforma presentano l'iride tipica dei rettiliani e a seconda del livello della sua trasformazione mutano tonalità fino ad un rosso porpora.
    Le braccia, che copre spesso con maniche lunghe, presentano una carnagione che muta in continuazione fra la pelle umana e le scaglie dei draghi. La coda è bianca e presenta verso l'estremità due lame azzurre molto affilate, che la ragazza usa come arma, la coda è abbastanza sottile all'estremità e spesso la usa per brandire la sua spada quando ha le braccia trasformate.
    In trasformazione le braccia risultano essere due ali squamose e di grandi dimensioni, utili sia per volare sia per colpire il nemico, all'estremità presentano un artiglio uncinato. Il loro colore è bianco.
    La trasformazione totale è quella di una viverna di circa tre metri e mezzo, di colore bianco con chiazze azzurre sull'addome e delle protuberanze sulla schiena di colore azzurro.

    » Photobook: X
    » Personaggio originale: /
    BACKGROUND
    Prima della grande guerra la giovane Evesia faceva parte di una nobile famiglia di draghi, che concedevano il loro potere ad alcuni umani, in cambio di varie offerte. Cresciuta in un tempio con l'arrivo della guerra la sua famiglia, per proteggerla e per salvaguardare la discendenza la sigillò e la nascose in una grotta. Il sigillo venne meno due secoli più tardi, ma i suoi ricordi di allora sono ancora confusi e in larga misura lacunosi. Ma oltre che sui ricordi il sigillo è ancora ferreo sulla maggior parte dei suoi poteri, che risultano ancora deboli. Quando al suo risveglio venne a conoscenza della Heiwa Academy si diresse lì, in modo da poter sbloccare i suoi poteri e sapere qualcosa sulle sorti della sua famiglia.

    EQUIPMENT
    Denaro: 5000 GNK
    -Katana da cerimonia (utilizzata per combattere)
    -Flauto traverso in legno pregiato


    MEDALS & ABILITY
    MEDAGLIE E ABILITA' CONQUISTATE

    © Il Regno di Genkaku


    Edited by Rachel Aori - 17/7/2012, 17:30
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    « Gelem Emeth »


    Gelem annuiva mentre seguiva la sua guida per il tour della biblioteca, cercando di memorizzare tutti i vari corridoi, non era pratica delle biblioteche e sapeva già che difficilmente ci sarebbe trnata da sola per fare qualche ricerca, ma ugualmente catalogava nella sua mente tutte le varie informazioni che le venivano date, assorbendole come una spugna. Alla fine del tour fu chiaro a entrambe che chiunque stessero cercando non era davvero lì. La golem si lasciò cadere su una sedia, chiedendo ad Arashi:
    "Che dici, andiamo a cercarlo altrove?"
    La sua voce già bassa stavolta era un sussurro tanto flebile per evitare di far rumore.
    Guardava tutti i pochi presenti nella sala, cercando di memorizzarne fisionomia e cercando di indovinare se fossero umani, ibridi o altro. Nel caso fossero altro, le risultava un po' più semplice indovinare. Poi spostò lo sguardo sugli immensi scaffali, dando un'occhiata rapida ai titoli che vedeva dalla sua posizione, Arashi aveva ragione: sui golem c'era poco e niente, questo era il prezzo del voler restare a tutti i costi una razza chiusa in sé stessa, nel suo mondo, ed evitando i contatti col mondo esterno. Poi però si guardò per un attimo e si disse che dopotutto il mondo esterno non era poi così gentile.
    "Se non erro in infermeria avevi menzionato la possibilità che il tuo amico si trovasse in giardino... no? Se ce la fai possiamo provare lì, mi offro di riaccompagnarti in spalla se non dovessi riuscire a camminare"
    Annuì socchiudendo gli occhi, come era suo solito fare, dopodiché presero la strada per il giardino.

    ★ 1★ Link Scheda★ I - Gargoyle
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    Nome forum + Link: Racky's Portoflio
    Numero Scelto: 2
    Dove avviso? (Tag, Mp, Topic): tag
    Inserito il banner in home?: ora vado!
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    Gelem Emeth

    Gelem depositò delicatamente la ragazza in terra, scuotendo la testa alla proposta di un futuro favore.
    "Sei talmente leggera che è come se non avessi portato nulla e comunque questo è un posto utile da conoscere. Non preoccuparti" rispose con la sua voce atona. La osservò per un attimo mentre osservava l'interno della biblioteca, e quando le si avvicinò e le chiese di aiutarla a cercare questo Zenko, la golem rimase sorpresa dalla vastità dell'ambiente. Per quanto a prima vista avesse creduto impossibile trovare qualcuno in quello spazio enorme, dovette ricredersi, notando come la disposizione degli scaffali permettesse di osservare senza ostacoli degni di nota sia la struttura della stanza sia i suoi ospiti.
    Iniziò quindi ad aguzzare lo sguardo, spostandosi saltuariamente i ciuffi di capelli che le ricadevano sul viso ogni qualvolta voltava la testa per cercare in altri punti il giovane in questione. La descrizione che le era stata fornita la incuriosiva, in pratica era una mezza-volpe si disse fra sé riassumendo, sarebbe stata curiosa di vedere le orecchie in questione, dopotutto non aveva mai visto qualcuno oltre al vecchio golem del suo villaggio che avesse un aspetto diverso da quello umano. Focalizzò lo sguardo su una mezza dozzina di studenti, prima di rendersi conto che non erano la persona in questione e che in quella stanza, quel Zenko non c'era proprio, quindi scosse la testa verso la sua accompagnatrice.
    "Perdonami, ma qui non vedo nessuno che somiglia al tuo amico..."
    Allargo un po' la porta, facendo leva con la spalla, per ampliare la sua visuale, ma anche quel tentativo fallì.
    "Proviamo dentro?" chiese infine accennando col capo verso l'interno della stanza.


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    Facciamo del nostro meglio!!°-°
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    - Nome Player: Rachel Aori
    - Nome PG + Link alla scheda: Gelem Emeth
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    Gelem Emeth

    Gelem ascoltò il riassunto della missione da Arashi, colpita di come le cose si fossero sviluppate durante la missione e sorpresa di come fosse bastato un minimo dettaglio per distruggere l'equilibrio necessario a portarla a termine. Dentro di sé si fece il promemoria di fare attenzione ad ogni minimo dettaglio più del solito e continuò a camminare annuendo e mormorando un
    "Capisco"
    detto più a sé stessa che alla ragazza che aveva in spalla.
    Finalmente arrivarono alle scale. Gelem le salì lentamente, cercando di evitare scossoni di qualunque tipo e poi ricominciò a camminare per il corridoio. Avevano da poco terminato al scalinata quando la voce di Arashi le chiese dei golem. Per un attimo rimase in silenzio, pensando a come spiegare cosa fosse un golem, poi iniziò.
    "I Golem sono esseri creati dagli umani, fondendo in loro le anime di innumerevoli spiriti e il cui scopo è principalmente proteggere gli umani e le loro città." Si prese una pausa, pensando a come sistemare meglio il discorso "Io sono nata da madre umana e padre golem, ma oramai i veri golem sono quasi tutti morti... L'aspetto di un golem è terrificante, sono generalmente ammassi di roccia e la gente iniziò ad averne paura, ad averne così tanta paura da decidere di abbandonarli o distruggerli. Un golem non può attaccare la persona che l'ha creato, è qualcosa che va contro il suo stesso essere, quindi ne è indifeso."
    Dovette fare un'ulteriore pausa, non era brava a parlare a lungo e soprattutto di un argomento che la riguardava tanto da vicino.
    "Io l'ho conosciuto un golem vero, di quelli antichi, era nel villaggio dove si erano radunati quelli della mia razza, lui me l'ha detto, se voglio posso diventare anch'io un golem, ma posso farlo solo per una persona, in ogni caso, anche il vecchio sta andando via via spegnendosi... un giorno, di lui non rimarrà altro che una statua, ma non siamo mai stati tipo che se ne preoccupano... È il destino e chissà se un giorno non sarà così per tutti..."
    Scosse lentamente la testa, senza dare troppo peso alle sue stesse parole. Dopodiché alzò gli occhi verso la doppia porta a cui erano arrivati.
    "Suppongo che tu sia arrivata a destinazione..." disse ad Arashi.


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