Ikari Hodo

Sulla mia vita non c'è tanto da dire , ho sempre vissuto in periferia , tra persone come dire cattive . La maggior parte delle giornate le passavo nascosta in casa , per colpa delle band che continuavano a far guerra tra di loro . E non potevo uscir la sera e ne' il pomeriggio , solo la mattina . A 15 anni mi feci coraggio e iniziai a uscire anche da sola di notte , infatti una sera incontrai un piccolo bambino che si era perso e lo aiutai a trovare i suoi genitori . Di certo non mi aspettavo che un ragazzo sulla ventina d'anni mi venisse in contro e abbracciasse quel bambino , rimasi sorpresa quando il bambino lo chiamo' papa' . Il ragazzo in questione si chiamava Kaito e faceva parte di una delle band dell citta' . Mi racconto' la sua storia e io raccontai la mia , diventammo amici e ci continuammo a vedere quasi ogni sera . Un giorno mi porto' al covo , facendomi conoscere ogni membro , c'erano anche ragazze e ragazzi piu' piccoli di me e poi non erano cosi violenti o mostri come si diceva in giro , anzi erano simpatici e buoni . Mi impararono molte cose , come sparare con la pistola e difendermi dagli assalti . Ormai passavo tutti i miei giorni con loro , si poteva dire che fossi una del gruppo , fino a quando i miei non lo scoprirono e mi vietarono di vederli . E ovviamente io non ubbidii , la mattina invece di andare a scuola , andavo a parlare con Kaito e con gli altri del gruppo .
Poi dopo , un paio di mesi dopo , diventai ufficialemente una del gruppo e iniziai a partecipare alle risse . Una di queste risse finii male , mentre cercavo di capire quello che stava succedendo a me , un ragazzo dell'altra banda mi accoltellò al collo . Ma la mia morte non era prevista e secondo il mio passato sarei dovuta andare all'inferno , cosi io e il diavolo facemmo un patto , io davo a lui il mio occhio sinistro e lui mi rendeva un demone con alcuni poteri , ora penso di capire l'espressione 'un occhio della testa' . Al posto del mio occhio , me ne diede un'altro viola e mi vietò di tornare dalla mia famiglia , loro sapevano che ero morta .
Quando ritornai sulla Terra , trovai un giornale per la strada e lo raccolsi , a caratteri cubitali c'era il mio nome e quello di Kaito .
Ricordai la promessa e me ne andai da quella città o paesino , chiamatelo come volete voi , iniziando a vivere per strada . Facendo qualche lavoretto qui e la' , riuscii a guardagnare un po' di soldi per lasciare il Giappone e dopo un paio di anni cambiando sempre citta' , decisi di fermarmi a vivere qui , per il momento , giusto per recuperare gli anni che ho perso vivendo per strada . In fondo lo studio è importante nella vita , forse nella mia non tanto , ma serve per trovare un buon lavoro . Quindi penso che mi impegnerò anche io un pochino .