Ballo di fine anno: 1° fase

Una serata di festa!

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  1. Tsukamoto Arashi
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    1° fase: una serata di festa!


    Erano le sette e mezza circa e la sala da ballo era in fermento già da ore...
    grand-ballroom-large
    Il personale della Heiwa si affaccendava sugli ultimi preparativi, tra cui le luci…
    Chandelier_in_US_Capitol_Building
    I tavoli…
    Ballroom-Tables2
    E il buffet.


    Ogni angolo dell’enorme sala scintillava di un lusso che solo la Heiwa e poche altre famiglie nobili in tutta Genkaku potevano permettersi.
    Anche per quell’anno, Burst o chi per esso aveva organizzato un evento degno di memoria.
    Ayame si era occupata delle decorazioni floreali e , servendosi dei suoi poteri, aveva fatto in modo che ogni area della sala profumasse di una fragranza diversa, tutte tratte ovviamente dalla natura e dalla Foresta.
    Anche Byakuya aveva dato a suo modo una mano, occupandosi di trasportare su e giù per la sala gli oggetti più pesanti: tavoli, sedie, panche e simili.
    I Capisezione, per quella sera, erano sollevati dal loro costante incarico di aiutanti: veniva dato anche a loro il tempo di mettersi in ghingheri per la gran serata.
    Burst, come al solito, non si presentava prima dell’ora: la sua puntualità era tale che spaccava sempre il secondo. Non che amasse quel genere di eventi, ma d’altronde c’era tutta la storia del mantenere le tradizioni, dunque, seppur riluttante, doveva partecipare o quantomeno presenziare.

    Quella era la sala dove si sarebbe svolta la cosiddetta ‘prima fase’ dell’evento. Praticamente, si festeggiava tutti insieme, mangiando a volontà e chiacchierando in compagnia. Una piacevole melodia faceva da sottofondo, creando, insieme alle luci soffuse, un’atmosfera calma e rilassata.
    Il tutto non poteva che cominciare con il discorso del Preside, uno dei due che faceva all’anno, una delle poche occasioni in cui gli studenti comuni potevano vederlo e sentirne la voce.

    Passò un’altra mezz’ora prima che tutto fosse pronto. Gli studenti cominciarono a fare il loro ingresso, tutti in abiti eleganti: pareva una gara a chi riusciva a farsi notare di più.
    I Caposezione, gli Insegnanti e il Preside sedevano in una tavolata a loro riservata, in un piano rialzato.
    Quando la sala fu gremita e le porte furono chiuse, Burst, anche lui vestito per l’occasione, si alzò in piedi. La musica e le luci si abbassarono, lasciando la sala silenziosa e soltanto il tavolo del Preside illuminato: gli occhi erano tutti puntati su di lui.

    jpg

    « Burst il Preside »


    “Ragazzi miei, buonasera.
    Come ben sapete, non sono tipo da fare discorsi troppo lunghi e noiosi, quindi sarò breve e vi lascerò al vostro divertimento.”

    La sua voce profonda risuonò per la sala, echeggiando lievemente.
    “Un altro anno è passato. Per me è sempre una grande vittoria, riuscire a portare avanti la giusta causa che la nostra scuola sostiene, e non c’è nulla che più mi onora che vedervi qui, insieme, tutti quanti, a festeggiare i vostri successi.
    Questa festa non è per me, ragazzi. E’ per gli Insegnanti che vi accompagnano e vi formano ogni giorno, è per Pan e le altre guardie, che vi proteggono ogni giorno, è per l’intero personale dell’Accademia, che vi consente di vivere in un ambiente più che rispettabile, ma è soprattutto per voi, che fate parte di una nuova generazione. Una generazione, la vostra, che porrà fine a un’era di sanguinosi conflitti.
    Divertitevi, ragazzi, questa serata è vostra!”.


    ★ Lv. 10★ Info★ Mezzo-Lupo (I)















    Il Preside tornò a sedersi, in mezzo allo scrosciare degli applausi, mentre le luci e la musica tornavano come prima: la serata era cominciata.

    Staff Tips:

    L’Evento ha inizio: ricorda che hai a disposizione solo 3 azioni (post) per questa prima manche, cerca di sfruttarle al meglio! Non ci sono obbiettivi da raggiungere, l’unico requisito è che il tuo gioco deve avere un momento iniziale e uno di conclusione ben distinguibili.
    Se deciderai di scrivere un solo post autoconclusivo, o di servirti di due delle tre azioni, il requisito è sempre quello: precisa bene il momento di entrata e quello di uscita del tuo personaggio.
    Attenzione a rispettare i turni, o si creerà confusione.

    Buon divertimento!
     
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  2. Screaming__Sociopath
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    « Mine Slow »
    Believe in me, because I belive in you ♀


    ahhhhhhh! Sto impazzendo! Cosa vuol dire vestiti carina! Tu non me lo hai mai insegnato! Potevi mandarmi un vestito! Esclamò Mine andando su e giù per camera sua appallotolando e buttando nel cestino l' ultima lettera arrivata da suo padre. Lo so che il ballo è un evento importante, lo so che mi devo vestire bene! Ma cosa vuol dire?! E dopo questo ultimo "sclero" Mine si rannicchiò a terra a pensare. Passò un tempo infinito in quella poisizione, poi decise di guardare l'orologio. Sgranò gli occhi. Oh santo cielo! è tardi!Aprì l'armadio.
    Questo non mi piace, questo non è elegante, ah! ecco dov'era finita questa maglietta! Era due settimane che la cercavo! No, non è il momento di indossarla! Uffa! Perchè non... L' armadio era ormai praticamente vuoto, quando trovò un abito appeso, un abito che aveva sempre avuto sotto gli occhi ma che non aveva mai notato davvero, nè indossato. Per le occasioni speciali C'era scritto in un bigliettino cucito all'interno del vestito. Marcus... Disse a bassa voce tra sé e sé Mine. Si fermò un secondo a ripensare a lui e a tutto quello che avevano passato insieme. Inopportuno data l'ora. Mine scattò in piedi e cominciò a infilare il vestito. Era molto bello, quando lo ebbe addosso si ricordò di averlo già visto.
    Ma non ci diede peso sul momento non era importante. Però le stava davvero bene. Il vestito era sulle tonalità del blu, un corpetto abbastanza aderente si apriva sopra il seno lasciando libere le spalle, ma dando vita alle manica sottili e lunghe, al centro del corpetto poco sopra il seno c'era una pietra che somigliava molto a una gemma, ma molto probabilmente non lo era, che sembrava tenere la parte destra e la parte sinistra insieme perchè subito sotto c'era un piccolo e tondo scollo. La gonna partiva all'altezza dei fianchi ed era più lunga e pesante dietro, tanto da arrivarle alle caviglie e davanti era più corta con tre balze. Quando ebbe finito di litigare con tutti i lacci si mise un paio di scarpette bianche, molto classiche e leggere, forse in eleganza non potevano competere con il vestito, ma il tempo era quello che era e alla fine finamente riuscì ad uscire dal dormitorio.
    Entrò nella sala mentre stavano chiudendo le porte. Sospirò. Ce l'aveva fatta. Lei avrebbe partecipato a tutto il ballo, ma la piccola Mine in realtà non sapeva cosa l'aspettava: era talmente entusiasta dell'evento che non aveva letto bene il modulo di iscrizione e non sapeva di essersi iscritta alla gara di ballo.
    Comunque sia era lì a pochi metri dalla porta, vicino una pianta molto profumata e ora doveva solo aspettare che le luci si riaccendessero per riuscire a trovare a un posto dove sedersi e visto che era arrivata da poco, magari, conoscere qualcuno. Il preside parlò e lei come la maggior parte, se non tutti i presenti applaudì voglio toccare le sue orecchie! pensò fissando le orecchie del preside una volta che questo si risedette. Le luci si riaccesero e Mine rimase un attimo dov'era guardandosi intorno.

    ★ LIVELLO 1★Link Scheda★ U - esp
     
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  3. Antony Broken
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    breakingbenjaminphobia3

    Antony Broken

    Antony entrò dal portone c'era un sacco di gente, aveva un vestito elegante nero, il classico vestito che mettono i pianisti quando fanno i concerti, infatti quel vestito gli fu regalato da un suo vecchio padre adottivo che era un pianista, poi però morì, era quello che aveva amato di più, quello che gli aveva insegnato a domare al meglio i suoi poteri, e quell'abito che indossava era quello che indossò lui al suo primo converto.
    -Leo, ora sarai orgoglioso di me vero?-
    Antony camminava per la sala esplorandola, un'orchestra suonava musiche lente, c'erano tavoli pieni di cibo e tavoli per sedersi in gruppi, ma lui era solo, iniziò quindi a cercare in giro una compagna con cui poter ballare, anche se tutti o mangiavano o stavano già ballando e lui non sapeva come fare.
    Antony però aveva un rancore in sé lui voleva suonare, anche se ballare gli era sempre piaciuto, gli era stato insegnato da una sua matrigna che lui detestava, l'unica cosa che amava di lei era il ballo, il marito era un'attore e gli aveva insegnato a recitare, l'unico artista che non gli aveva mai insegnato qualcosa era il pittore che mancava alla sua collezione di patrigni.
    Stanco di camminare Antony si sedette su una sedia, girare intorno non sarebbe servito a nulla, quindi decise di stare un po' seduto aspettando di trovare qualche ragazza sola con cui ballare



    Edited by Antony Broken - 5/1/2013, 19:38
     
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  4. Tsukamoto Arashi
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    « Arashi Tsukamoto »


    Nuvole di vapore dai mille colori e profumi invasero la stanza rotonda di Arashi non appena aprì la porta del bagno.
    Si era concessa, come tutte le sere, una rilassante doccia tiepida, ma stavolta aveva usato i suoi sali preferiti. Questo significava una cosa sola: era una serata speciale.
    Era infatti la sera del Gran Ballo, o Ballo di Fine Anno che dir si voglia, e Arashi aveva tutta l'aria di voler fare colpo quella sera.
    Intendiamoci, non voleva sedurre nessun giovane studente: semplicemente sapeva che avrebbero presenziato tutti, ma proprio tutti, e desiderava dare una bella impressione di sé.
    Gli anni precedenti aveva sempre avuto una o più 'ancelle' a curarsi del suo vestiario, dell'acconciatura e di tutto il resto. Per questo motivo, si era sempre presentata come un'impeccabile damina, una bambolina di porcellana perfetta, tutti gli anni con un vestito diverso eppure sempre bianco e sempre ricco di fronzoli.
    Aveva provato invidia per le altre ragazze che potevano vestire come pareva loro, con abiti sgargianti, appariscenti, colorati e comodi, rispetto al suo bellissimo ma ingombrante vestito principesco di turno.
    Quell'anno invece avrebbe pensato lei al suo look, l'unica cosa per cui aveva chiesto una mano era il trucco: era sempre stata negata con matite, ombretti e cosmetici vari, e non voleva certo sembrare un pagliaccio alla sua serata!
    Aveva scelto un vestito che di sicuro qualcuno avrebbe ritenuto troppo audace, ma che per lei era il massimo: un abito nero riccamente decorato con del pizzo, la cui gonna le arrivava perfettamente a metà coscia. Il corpetto fasciava perfettamente il suo esile corpo mettendo in risalto la vita ed evidenziando curve che normalmente non si notavano in lei.
    Abbinati al vestito, un paio di stivali neri vellutati che arrivavano fin sopra al ginocchio e con un tacco moderatamente alto, una borsa con la stessa trama del corpetto, e un immancabile cerchietto nero con un accessorio appariscente ma non troppo, su un lato.
    Certo non era facile camminare coi tacchi e non le era possibile volare senza mostrar le proprie grazie con una gonna così corta, ma era comunque uno degli outfit da cerimonia più comodi che avesse mai indossato.
    La ragazza che l'aiutò a truccarsi non fece che farle complimenti, non si sa se sinceri o ironici, su quanto il suo viso fosse delicato e la sua pelle perfetta, specificando più volte che non aveva bisogno di tanto trucco. E in effetti, finito il lavoro, il viso di Arashi era abbastanza pulito: giusto qualche tocco di matita a ravvivarle lo sguardo e del rossetto color ciliegia sfumato sulle labbra per metterle in risalto.
    Era pronta.

    Andò a chiamare il suo collega, Zenko, nella sua stanza... quel pasticcione di un volpino ci mise qualcosa come 10 minuti solo per aprirle la porta, ma quando si presentò Arashi pensò che era valsa l'attesa.
    Era veramente bello, non grazioso o carino, ma bello. Con i tacchi, Arashi gli arrivava appena alla spalla, era vestito in modo elegante ma semplice: una giacca bianca come i pantaloni, una camicia nera come le scarpe e a spezzare il tutto una cravatta azzurra. Di solito Arashi non apprezzava il miscuglio di colori col bianco e nero, ma doveva ammettere che la cravatta azzurra si intonava. Per quanto stupido sembrasse, Zenko aveva stile!
    "Sei... bellissimo..." gli disse fissando i suoi occhi di smeraldo e arrossendo lievemente.
    Chissà che cosa pensava invece lui del suo brusco cambio di look. L'avrebbe derisa? O l'avrebbe presa per una poco di buono?
    Entrambi stavano crescendo e il modo in cui si erano vestiti ne era il segno più evidente.

    Quando raggiunsero le porte della Sala, c'era già qualche studente che prendeva posto. Loro i posti li avevano già, la solita 'tribuna d'onore' al fianco dei pezzi grossi dell'Accademia.
    Arashi notò con piacere che il suo outfit non era molto dissimile da quello di altre ragazze presenti. Gli anni precedenti, con quel vestitone sgargiante, non aveva potuto non dare nell'occhio mentre così si sentiva più a suo agio, meno superiore agli altri.
    Camminava al fianco del collega con passo aggraziato e leggiadro, quasi sembrava danzasse.

    Perse gran parte del discorso di Burst, presa com'era dal suo solito conflitto interiore: buttarsi nella mischia e ballare come tutti gli altri, o rimanere al suo posto anche quest'anno e aspettare che la festa finisse?
    In tutti i balli a cui la giovane aveva presenziato, prima a causa della sua influenza sul Preside, poi per il suo ruolo di Caposezione, Arashi era sempre rimasta fuori dalla folla, non aveva mai avuto modo di mangiare, sedersi o semplicemente chiacchierare con gli altri studenti.
    Non che qualcuno le avesse imposto di darsi chissà che arie da snob, ma sentiva come se tradisse Burst andando a divertirsi come ogni adolescente farebbe.
    Inoltre, erano almeno due anni che non aveva avuto occasione di ballare con Zenko per svariati motivi, primo fra tutti perché lui non glielo aveva chiesto, e quando lo aveva fatto lei si era imbarazzata tanto da combinare un pasticcio. Da allora, non aveva più osato parlare di ballare insieme con lui.
    Ma non era più una bambina, se non poteva raggiungere il traguardo di instaurare delle relazioni sociali da persona normale, poteva perlomeno ottenere un ballo con la persona che le piaceva, o era chiedere troppo anche quello?

    Il discorso era finito, e gli studenti avevano iniziato a servirsi ai vari buffet. Arashi non aveva affatto fame... ma nonostante quello, mangiò un paio di stuzzichini, mentre Zenko pareva non mangiasse da settimane.
    "Sempre il solito..." pensò rassegnata "Ma forse è il suo essere così spontaneo che lo rende così simpatico e aperto..."

    [...]

    Arashi andò via prima della fine della festa: c'era ancora la Gara di Ballo, ma lei non era fatta per queste cose e, anche se era stata chiamata in giuria, non aveva accettato. Il sonno la faceva diventare nervosa e intrattabile, dopo una certa ora assumeva persino atteggiamenti maneschi. Non voleva farsi nemmeno vedere in quelle condizioni, figurarsi ballare con un partner! L'avrebbe riempito di pestoni.
    Così, salutati tutti con un breve inchino, lasciò la sala senza farsi vedere. Destinazione: Camera 0F!

    ★ Lv. 3★Link Scheda★ Mezzo-Demone (I)
     
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  5. deadmoon95
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    «Nero »

    Ballo di fine anno.Siete tutti pregati di partecipare.Che pagliacciata.
    Il mio primo pensiero fu proprio quello.Non avevo ne voglia ne intenzione di partecipare a quel maledettissimo evento , come se m'importasse qualcosa di quel tizio con le orecchie da lupo che è il nostro preside.Ne del suo ovvio discorso.
    Sono davvero troppo sfortunato ultimamente , meglio partecipare almeno faccio vedere che sono vivo.Credo sia passato molto tempo dall'ultima volta che ho parlato con una persona.In più forse al ballo potrebbe esserci la mia " ragazza " anche se ormai non la sento da tanto.
    Così mi alzai dal letto e mi diressi nel bagno , mi guardai allo specchio , mi lavai la faccia molte volte e infine mi misi sotto la doccia.
    Ironicamente ripenso a quando conobbi il mio attuale compagno di stanza , sapevo che infondo un pelino mi odiava , ma era anche ironica la nostra attuale situazione.Non sapevo se anche lui sarebbe venuto al ballo ne glielo chiesi.Ma se lo avessi visto li avrei fatto di tutto per rovinargli in qualche modo il vestito.
    Avevo ancora una trentina di minuti per prepararmi , così appena uscito dalla doccia mi asciugai molto velocemente e mi misi un abito elegante che avevo nell'armadio da chissà quanto tempo.Ovviamente il braccio destro era sempre ben visibile , ora che nelle ultime settimane aveva iniziato a ri-illuminarsi come un tempo , come se fosse tornato in vita.Era ormai ovvio che non ero solo uno shinigami umano ma anche forse in minima parte demone.Maledetto nonno.
    Mi riguardai allo specchio mi sistemai i capelli in modo perfettamente simmetrico e ripiegai in modo elegante le maniche del braccio destro in modo da mostrare per intero il braccio squamato.Così uscì dalla camera e mi diressi verso la zona in cui il ballo si sarebbe svolto.
    Preciso che io detesto ballare , dunque non mi è nemmeno passata per la testa l'idea di ballare o di addirittura cercare una compagna con cui condividere quel piccolo momento di ironia ed imbarazzo.
    Superate le porte d'entrata della sala in cui si svolgeva l'evento le luci si spensero.Ero puntuale come sempre.
    Una luce illumino il tavolo dove vi era il preside che come avevo previsto fece il suo piccolo e scontato discorso augurandoci insomma di stare bene e lontani dai guai.Già quest'anno ne abbiamo combinate tante.
    Quando finì di parlare il Preside tutti ripreso a fare cagnara.Tutti che parlavano discutevano , persone che si mangiavano qualcosa al tavolo imbandito e alcuni che ballavano.In una stanza piena di ragazze umane e non avrei dovuto trovarmi in paradiso , peccato che nessuna si avvicinasse a me per parlare , anzi tutti mi evitavano per colpa del braccio.Una situazione alquanto familiare.
    Così non feci altro che mangiare qualcosa finché i miei occhi da shinigami non videro una ragazza.Era li poco distante dalla tavolata , vicino ad una bellissima pianta , il suo nome era Mine Slow aveva 15 anni non era molto alta ma non era niente male così , consapevole del fatto che l'avrei sicuramente spaventata mi diressi verso di lei e appena ad una distanza "normale" dissi.
    Ciao è la prima volta che ti vedo , sei qui da poco?Scusa non mi sono presentato , io sono Nero piacere
    Allungai in modo naturale il braccio normale aspettando con ansia la sua risposta.

    ?Livello 1Link SchedaIbrido


    Edited by Yazenkø - 5/1/2013, 23:46
     
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  6. †Crazy-Biri†
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    Solastargh

    «Łυ¢ζξη §ΦłΛяζs»

    -Calmati... è una festa, una semplicissima, comune dannatissima festa... non hai nulla di cui preoccuparti... ce la puoi fare!-

    E' bello avere qualcuno con cui parlare delle tue ansie, problemi e varie e che ti dia coraggio... sopratutto se quel qualcuno è la tua immagine riflessa nello specchio del bagno. Lucien si fissò un attimo, poi lasciò perdere Mr. Mirror e si diresse in camera, verso l'armadio, spalancandolo. All'interno, oltre a una giacca di ricambio, delle camice e quella simpatica divisa nera risalente alla stramaledettissima prova di coraggio, c'era un'elegante completo bianco appeso sopra una gruccia. Sotto si poteva scorgere una camicia nera e una cravatta scarlatta, mentre appesi di fianco penzolavano dei fini pantaloni, sempre bianchi, molto simili ai suoi, ma più eleganti. Appoggiate vicino agli stivali neri, due scarpe, bianche pure loro.
    Lucien osservò il tutto. Era stato costretto dalla Madre Superiora, prima di partire alla volta della Heiwa, a prendere quel completo. Gli aveva detto "Un uomo per dimostrare di essere in ordine dentro di se deve prima mostrare l'ordine esteriore."
    In pratica voleva che lo prendesse per le occasioni speciali, come questa d'altronde... ma cos'era successo?
    Perchè Lucien era così agitato?
    Ma sopratutto... che evento ci sarebbe stato quella sera?
    Ebbene, qualche giorno prima era stato annunciato a tutti gli studenti che, in occasione della fine dell'anno, ci sarebbe stata una grande festa e che si era pregati di venire vestiti in modo decente. Lucien, che poverino era nato, cresciuto, e non aveva praticamente mai lasciato il Monastero, non aveva mai partecipato ad un evento mondano, quindi era naturale fosse un po' agitato, vero? VERO??
    Comunque, si arrese alla forza dei fatti: se voleva come minimo socializzare un po' di più, doveva farsi vedere e sopratutto andare a quella festa. Quindi prese coraggio, prese l'abito dall'armadio e indossò tutto con cura, abbottonando per ultimi i bottoni del candido smoking... si guardò riflesso in Mr. Mirror. Nel complesso stava bene, però... c'era ancora qualcosa che non lo convinceva: quei maledetti capelli arruffati. Lo facevano sembrare in disordine! Fortunatamente la Madre aveva già pensato a ogni evenienza, e ridacchiando Lucien andò verso il suo comodino, lo aprì. Dentro c'erano due boccette di vetro.
    Erano un gel per capelli e un profumo da uomo. Le sacerdotesse gli avevano voluto fare un regalo di buon auspicio, dato che erano una grande famiglia, e ora quegli oggetti gli sarebbero tornati molto utili. Si tirò indietro i capelli col gel, assumendo un aspetto un po' più raffinato, e per ultimo si spruzzò il profumo su collo e polsi. Sapeva di agrumi.
    Guardò l'orologio: avrebbe fatto più che in tempo. Uscì dalla stanza e si incamminò verso la sala dove si sarebbe svolta la festa, notando già che molte persone, in tiro come lui, si stavano dirigendo la.
    Non ci mise molto prima di arrivare. Quando varcò la soglia, rimase stupito dalla raffinatezza di quella sala. Era già pieno di gente che parlottava, sovrastata da grandi lampadari. C'erano grandi tavoli pieni di ogni sorta di prelibatezza, e una musica soffusa accompagnava il tutto. Dopo lo stupore iniziale, Lu si mise a guardarsi intorno. Vide qualche faccia nota della sua classe o gente che aveva visto in giro. Scorse Zenko con l'altro Capo Classe, una bellissima ragazza che sembrava una bambola, seduto al tavolo coi professori.
    Riuscì a darsi un'ultima occhiata intorno prima che le luci si spegnessero, lasciando illuminato solo il tavolo degli insegnanti dal quale si alzò un uomo alto dai capelli argentei. Le sue particolarità erano la benda sull'occhio e le candide orecchie feline che gli spuntavano ai lati della testa....da questo lato assomigliava molto al prof Byakuya, anche se le sue erano da lupo, che era proprio li di fianco (nell'osservarlo, per un istante gli fece male la schiena). Capì poco dopo, quando iniziò a parlare, che quell'uomo era nientepopòdimeno che Burst, il preside della Heiwa.
    Fece un grande discorso, ringraziando insegnanti e studenti, alla fine del quale fu coperto di applausi. Si riaccesero le luci e lui tornò a sedersi.

    "Sembra una persona della quale ci si possa fidare." Pensò sorridendo.
    Le persone ripresero a parlare, e Lu si diresse verso il buffet, prendendo uno stuzzichino e sgranocchiandolo.

    "Beh, mica posso pretendere di attaccar bottone così, senza conoscere nessuno..."






    ★ Livello 2★ Link Scheda★ (I) Spir. Fuoco
     
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  7. L30nN
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    1-2478884-1562447

    « ~LEON STONE~ »


    Arrivai in stanza, dopo essere riuscito a trovare un abito adatto.
    Mi sedetti per un secondo sul letto. Ero esausto, non ne potevo già più di quella giornata. Però, mi dovetti rassegnare.
    Guardai fuori dalla finestra. Si intravedeva la luna, ed il buio, ormai, aveva il dominio. Questo, significava solo una cosa.
    Uff, sono già in ritardo...
    Così, mi diedi una rapida lavata, e mi cambiai in fretta.
    Avevo optato per la classica giacca e cravatta nera, con camicia bianca. Mi sentivo quasi un pagliaccio, non ero abituato a vestirmi così. A dire la verità, questa era la prima volta.
    Dopo aver guardato per un'ultima volta la finestra, mi affrettai ad uscire, per dirigermi verso l'atrio.
    Era incredibile il fatto che in giro per la scuola, regnava il silenzio. Fosse sempre così...
    In pochi secondi, mi ritrovai davanti a due grandi porte. Potevo sentire gli schiamazzi dei partecipanti, e la musica, quest'ultima più lieve, ma molto rilassante, anche per me.
    Così, ci siamo...
    Finalmente, entrai.
    Buffet, luci, gente... Sicuramente, non era quello il mio ambiente ideale. Anzi, non lo era affatto.
    Ma chi me l'ha fatto fare...
    Ormai ero entrato. Il ballo. L'imperdibile evento che comprendeva tutti coloro che facevano parte della Heiwa Accademy. Ed è proprio per questo motivo, che non potevo fare a meno di parteciparvi.
    Sbuffai silenziosamente.
    Per tutto il giorno, avevo fatto avanti ed indietro fra l'accademia e il Paese, per cercarmi questo maledetto abito.
    Ero arrivato giusto in tempo per sentire il discorso di Burst, il preside. Neanche lui sembrava molto eccitato di dover partecipare.
    Decisi così, per spezzare il ghiaccio, di prendermi un drink, uno di quelli pseudo-alcolici che servono in questi eventi. Magari mi avrebbe aiutato un po'.
    Poi, mi appartai in un angolo della stanza, per avere, anche in quel caso, il mio "spazio di tranquillità", per quanto tranquillo potesse essere.
    Guardandomi intorno, mi accorsi che ero circondato da persone che non avevo praticamente mai visto prima, o forse incrociato in lontananza una o due volte in corridoio. Mi sentivo un pesce fuor d'acqua.
    Comunque, non ero il solo che non si trovava a proprio agio alla festa. Infatti, non tutti avevano dipinto sul volto, la classica espressione di euforia ed eccitazione, che la maggior parte della gente qui presente aveva dipinta sul volto.
    Riconobbi, comunque, che chi aveva organizzato questo evento, aveva davvero fatto un ottimo lavoro.
    Era tutto curato nei minimi dettagli: la disposizione degli oggetti, le vivande, addirittura il buon odore della stanza...
    Quindi, per rispetto di tutti, cercai di far uscire il mio lato buono, quello che cerca di essere ottimista, che cerca di trovare il lato buono delle cose.
    Bah, magari potrei conoscere qualcuno di interessante...
    La conversazione non era il mio forte, ma speravo che qualcuno di mia conoscenza si sarebbe presentato.
    Almeno, avrei potuto ammazzare il tempo, per poi svignarmela il prima possibile...



    ★ LIVELLO 1 SCHEDA★ UMANO
     
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  8. †darkmoon†
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    yandere232326ahrianimal

    « Lise Issorm »


    Lise guardò con noncuranza l’orologio appeso in camera La festa inizierà tra trenta minuti, ottimo
    Non si era ancora iniziata a preparare.
    In perfetto orario Sorrise un attimo, ma tornò subito col suo austero sguardo di sempre.
    Mentre l’acqua in bagno riempiva la vasca, Lise era intenta a decidere un vestito adatto per la serata.
    Suo padre l’aveva portata a fare compere prima di partire e praticamente avevano svaligiato due negozi tanta roba avevano comprato. Se si contavano tutti i vestiti che suo padre le aveva fatto fare su misura e quelli donati dai parenti aveva veramente una scelta vasta a dir poco. Ora lí, davanti a quell’immenso armadio, una sfilza di vestiti la aspettavano di tutti i colori e forme.
    Non ci mise piú di qualche secondo a decidere, passando delicatamente la mano tra i vestiti ne scelse uno bordeaux scuro.
    Dopo averlo adagiato con cura sul letto andó in bagno.
    La vasca era ormai colma di calda acqua rossa, a causa dei sali, e coperta di schiuma spumosa la attendeva.
    Lise ci si immerse rilassandosi completamente. Chiuse gli occhi e per circa venti minuti non pensó a nulla.
    Quando uscí ormai c’era talmente tanto caldo in bagno che Lise non provó il minimo freddo. Si mise la crema alla vaniglia e mirra e due gocce di profumo della stessa fragranza.
    Si asciugò i capelli e le code e le pettinó con cura poi, finalmente, uscí dal bagno per andarsi a vestire.
    L’abito era molto aderente e si apriva solo da metá coscia in giù in un’ampia gonna. Davanti non era eccessivamente scollato ma lasciava tutta la schiena scoperta.
    Lungo la schiena pendeva un filo di brillanti che veniva ripreso anche sull’orlo della gonna.
    Di per se il vestito non era assai elaborato, ma quella linea semplice, il fatto che fosse molto aderente non faceva altro che risaltare la bella fisionomia del corpo di Lise.
    Le scarpe erano del medesimo colore e la base del tacco era orlata dallo stesso filo di brillanti. Lise prese uno scialle nero, anch’esso decorato finemente dai brillanti, e si guardò allo specchio. Perfetto
    I capelli erano leggermente tirati indietro per mostrare il volto, non si era truccata molto giusto giusto un po’ di ombretto che riprendesse la sfumatura del vestito un brillantino sotto la punta esterna dell’occhio e un lucidalabbra per risaltare le labbra.
    Si infilò un bracciale fatto interamente di brillanti ed fu pronta ad uscire.
    Si era decisamente soddisfatta.
    Ormai il ballo era iniziato da almeno un quarto d’ora.
    Mi saró persa il discorso del preside
    Non aveva troppa voglia di tuffarsi in mezzo a tutta quella gente ma, dopotutto, sarebbe stata un’ottima occasione per conoscere meglio le persone che le vivevano attorno: sondare il territorio circostante.
    Un ultimo sguardo allo specchio e uscí.
    Il rumore che i suoi tacchi provocavano mentre camminava era l’unico rumore che si sentiva lungo il corridoio. Saranno tutti già alla festa Lise, peró, non era preoccupata del ritardo: anzi.
    Le grandi personalitá arrivavano sempre per ultime in modo da essere notate da tutti quando facevano il loro ingresso in sala. Davanti al portone principale non esitò un attimo: lo splancó ed entro.
    La visione che le si porse fu stupenda.
    La sala era maestosamente meravigliosa. I candelabri erano degni di una reggia imperiale e ogni minimo particolare era curato. I tavoli minuziosamente decorati e un buffette di squisitezze.
    Lise non aveva mai visto una situazione piú incredibile e sfarzosa di quella.
    C’erano molti studenti di tutte le razze piú svariate. Si passava dai semplici umani a creature arcaiche quali i demoni.
    In cuor suo la kitsune sperava di incontrare qualcuno che le somigliasse, ma era solo una vana speranza.
    Alcuni studenti si erano già buttati nella danza, altri conversavano amichevolmente e altri ancora rendevano omaggio all’ottimo cibo. Nell’attesa di decidere la mossa migliore da fare scelse di andare a prendersi un po’ da bere.

    ★ Lv. 1★Scheda★ Kitsune (I)
     
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  9. Tsukamoto Arashi
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    « Hanako Kuromichi »


    6:00 p.m.
    Hanako era appena rientrata dal negozio di vestiti, dopo un'estenuante ricerca dell'abito perfetto per il suo collega..compagno...amico ? No, non erano ancora arrivati a tanto...insomma, per Leon. Ci aveva messo davvero un'eternità, non credeva che avrebbe perso così tanto tempo. Non aveva nemmeno fatto in tempo a provarsi il vestito: aveva dovuto comprarlo di corsa e uscire dal negozio, prima che il proprietario chiudesse e li buttasse fuori a calci.
    Dunque non era nemmeno sicura che le sarebbe stato bene, il che è uguale a... ansia totale!
    Tornata in stanza seminò in giro i vestiti spogliandosi appena varcata la soglia, cosa che non era affatto sua abitudine ma insomma, il tempo stringeva e ci si doveva arrangiare! Arrivò alla porta del bagno quasi completamente nuda, entrò e si concesse in tutta fretta una doccia bollente.
    Uscì dal bagno che era paonazza coi capelli bagnaticci, emanava un intendo profumo di fragola.
    L'abito, fortunatamente, le calzava alla perfezione, anche se forse era un po' basso sul seno, o Hanako lo sentiva come tale, non essendo abituata a portare abiti senza spalline. Hanako avrebbe avuto per tutta la sera l'impressione che le si vedesse troppo...sul davanti. Fortunatamente la scollatura a cuore era coperta almeno sul lato sinistro da una decorazione floreale che risaliva la spalla in una falsa spallina.
    Il collier di diamanti incoronava perfettamente il suo collo esile, decise di completare la parure con un paio di orecchini di brillanti e due bracciali, uno per braccio, abbinati agli orecchini.
    Per le scarpe, optò per un paio di comode decolleté, porpora come il vestito, con un tacco basso in modo da non avere troppi intoppi, visto che già il vestito non era il massimo della comodità.
    Negli ultimi minuti di preparazione che le rimasero, si affaccendò sull'acconciatura, arricciando i capelli in delicate onde che ricadevano morbide oltre alle sue spalle: certo, avevano perso un po' di lunghezza,ma comunque le coprivano gran parte della schiena e le davano un tocco di romantico.
    Dato che non era solita truccarsi, decise di dare uno strappo alla regola con un trucco appariscente: un rossetto rosso intenso a richiamare i colori del vestito, un velo di ombretto nero sugli occhi, mascara sulle lunghe ciglia e matita sfumata dal rosso al nero.
    Si guardò allo specchio: mancava ancora qualcosa. Recitando in un sussurro la formula, evocò le ali: due soffici ali nere piumate, di dimensioni ridotte per l'occasione. Infatti, non avrebbe dovuto usarle e più erano piccole, meno energie consumavano.
    Era perfetta.
    Completata la vestizione, eran già passate due ore e mezza: era tardissimo!!
    Corse quanto più veloce possibile e, se non avesse visto una ragazza, vestita anch'essa di rosso, precederla e spalancare la porta avrebbe creduto di essere la sola ritardataria.
    "Che eleganza... e che fare sicuro!" pensò ammirata osservandola incedere nella sala: lei non avrebbe mai avuto il coraggio di fare irruzione in quel modo.
    Visto che ormai tutte le attenzioni erano su di lei, poté entrare senza esser notata troppo... o almeno, era quel che sperava: alcuni studenti si voltavano a osservarla o indicavano le sue ali al suo passaggio. Forse non era stata un'idea geniale evocarle, ma ormai non poteva farci nulla.
    Di certo il vestito aveva attirato le attenzioni desiderate, il che le fece molto piacere.

    Il discorso del Preside ormai lo aveva perso, perciò cercò di godersi il resto della serata badando il meno possibile a quel piccolo mostriciattolo bianco e al suo amico volpino fedifrago, che sedevano come due nababbi al tavolo d'onore, come tutti gli anni.
    "Tsk. Quest'anno ti ho battuta, cara la mia Caposezione" non poté trattenersi dal dire, più a sé che a qualcuno, in modo a dir poco seccato.
    Non aveva intenzione di unirsi a nessun gruppetto di conversazione, piuttosto cercava qualche ragazzo carino in mezzo alla folla con cui ballare e, perché no, provarci.

    ★ Lv: //★Link Scheda★ Angelo Nero (N)
     
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    « Яeita Nagai »

    Mancava per l'esattezza 1 ora al "grande evento". La tensione nell'aria era alle stelle e tutti i partecipanti erano, sicuramente, già impegnati a prepararsi. C'era chi si faceva un bel bagno per far sì che la propria pelle profumasse, chi cercava l'abito adatto, chi si creava la giusta acconciatura, chi era già pronto e chi se ne stava ad oziare sotto ad un albero in Giardino. Si, si parla proprio di Reita. E' difficile da crederci, ma pure lui era un partecipante. Che ci faceva lì, chiunque si sarebbe chiesto. Beh, era da tutto il giorno che si trovava lì. Stare troppo dentro all'Accademia lo faceva soffocare. Amava l'aria aperta, era una delle pochissime cose che amava. Reita si alzò, decidendo che fosse ora farlo. In mano teneva la lettera dell'invito, rubata a qualcuno il giorno prima. Parlava di una gara di ballo, che se vinta ottenevi un raro uovo come premio. Lui non era tipo da simili eventi, ma da competizioni si. Era una persona molto competitiva e avrebbe fatto di tutto per vincere qualcosa. E poi, nella situazione in cui si trovava, vincere qualcosa di certo non lo rattristava. Ed è proprio con questo pensiero che Reita scrisse il suo nome di risposta e lo consegnò a chi di dovere.
    Sbadigliò lentamente e camminando verso il luogo della Cerimonia, si mise finalmente a leggere cosa c'era scritto su quel foglio.

    "Gentile studente sei invitato... blablabla... ballo di fine anno... buffet... gara di ballo... premio... uovo..."

    Reita era ormai di fronte al portone che conduceva alla Sala, quando..

    "Sono obbligatori dei vestiti decorosi"

    Si bloccò, sgranando gli occhi. E quellaccosachevolevadire?! Com'era possibile che non ci aveva nemmeno pensato? Era un Evento Annuale! Era ovvio che bisognava essere eleganti! Passarono pochi secondi che Reita udì delle voci avvicinarsi. Istintivamente si nascose dietro ad un albero lì vicino. Come avrebbe fatto, ora? Ovvio, avrebbe "preso in prestito" dei vestiti a qualcuno, ma di certo non avrebbe potuto attentare alla vita di qualcuno, obbligarlo a denudarsi e lasciandolo nudo in Giardino. I minuti passavano veloci. Doveva farsi venire in mente qualche altra idea.

    *Clack*

    Una piccola porta, posta da parte all'edificio, si aprì proprio da parte a lui e ne uscì un uomo scuro con in mano una pipa.
    Reita lo squadrò da cima a fondo e l'altro, stranito, fece lo stesso.

    Hey, che ci fai qua fuori? Non dovresti essere dentro insieme agli altri?

    Disse quello. Gli affari suoi, no, eh.

    Non ho l'abbigliamento necessario. Non me l'hanno fornito.

    Concluse Reita, come se gli fosse dovuto. Al che, l'uomo scuro, fece un tiro con la pipa e poi scoppiò in una risata.

    Hahaha! Dovrebbero educarle meglio le nuove reclute! Forza seguimi, dovresti saperlo che le divise sono tutte riposte nello stanzino tra la Cucina e il Sala!

    Disse tirandosi dietro Reita, prima che potesse dir la sua. In men che non si dica, a 5 minuti esatti dall'inizio della serata, Reita si trovava vestito da cameriere. Era un elegante smoking nero: giacca e pantaloni neri, camicia bianca, papillon nero, guanti bianchi, scarpe nere lucide. Insomma il classico!

    Forza ragazzo, non essere timido! Ti sta a pennello! Forza, va a lavorare ora!
    Il tizio scuro gli diede una pacca sulla spalla e lo spinse nella sala, chiudendo la porta.

    Speriamo che così vada bene..

    Pensò, levandosi i guanti e nascondendoli dentro ad un vaso. Avanzando nella sala, notò che la festa era già iniziata e quel ciarlatano di un Preside aveva già fatto il suo discorso. Meglio così. Non sapendo dove andare, si mise vicino alla Porta d'ingresso, appoggiato ad un'enorme colonna bianca. Girò lo sguardo e vide una figura rossa appena da parte a lui. Ci mise un poco per capire che si trattava di una ragazzina che voleva far la grande dentro ad un abito più grande di lei. Rise nel vederla, gli pareva molto buffa.
    Che evento raro!

    ★ Lv. 3★Link Scheda★ Unknown
     
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  11. il folle35
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    « Genji Yuuto »


    il foglietto che aveva in mano Yuuto parlava di come il ballo di fine anno sarebbe stato uno degli eventi più importanti dell'accademia, e sottolineando il fatto che persino il preside sarebbe stato presente a quella festa
    se è così importante questo ballo, vorrà dire che ci sarà da divertirsi... Spero solo che la musica da queste parti non sia troppo diversa da quelle a cui sono abituato, o almeno spero che non sia noiosa. in quel momento si trovava in camera sua seduto sul suo letto riflettendo su varie cose che in quel momento gli frullavano in testa, come il chiedersi quante persone sane di mente erano rimaste tali in quella scuola e di qual’era l’ultima cosa che aveva mangiato, e riassumendo la lista di cose che aveva da fare prima del ballo doccia… fatta! Preparazione mentale… in corso. Camera… sufficentemente in ordine… Vestito… vestito?... Vestito!?... Il vestito!!! infatti sul foglietto vi era scritto anche di come tutti i partecipanti avrebbero dovuto presentarsi con un adeguato abbigliamento. Alzandosi in piedi con un espressione da “e ora come faccio?”, andò a guardare se nell’armadio aveva qualche vestito elegante: buttando all’aria tutto ciò che vi era dentro e cercando qualcosa da mettersi non trovò niente da poter usare come vestito elegante cosa faccio adesso?!? Come ho potuto dimenticare un dettaglio così importante!?!
    buttandosi sulle ginocchia e guardandosi attorno disperatamente, rivolse l’attenzione all’unico bagaglio ancora chiuso messo sotto al suo letto non ho ancora svuotato completamente quella valigia, devo averla lasciata lì nella foga… forse… Bè, tentar non nuoce! così, facendo un profondo respiro e pregando la fortuna di mandargliela buona, aprì il suo bagaglio e… dentro vi trovò dei normali vestiti che non ricordava di possedere: cercando più a fondo trovò un sacchetto di plastica azzurra con sopra un biglietto e questo da dove… aprì il foglietto e con grande sorpresa vi trovò scritto una nota dal suo maestro Yuuto, se stai leggendo questa nota, significa che sei finalmente arrivato all’accademia. È passato così tanto tempo dall’ultima volta che ci sono stato… Comunque, sappi che ho messo in questa valigia i vestiti che avevo alla tua età (anno più anno meno, non credo cambi molto), forse non saranno della tua taglia, ma sarà sempre meglio che girare con l’armatura… per un attimo Genji distolse lo sguardo dalla lettera come non incontrare lo sguardo del mittente e un'altra cosa: dentro a questo sacchetto ho messo un vestito che mettevo per le occasioni speciali, un abito elegante, o almeno lo era… Ti consiglio comunque di mettertelo per il ballo di fine anno, non sarai bello quanto lo ero io, ma di sicuro attirerà qualche sguardo: buona fortuna!
    P.S.: Spero che ti troverai bene li, goditi il tuo soggiorno e non dimenticare mai il tuo obbiettivo
    Firmato: Takehigi mutsuki
    aprendo il sacchetto trovò all’interno un abito elegante, non uno smoking, ma pur sempre elegante (click) m-maestro… non hai idea di quanto ti voglia bene in questo momento! stava quasi piangendo per l’emozione e per la nostalgia che quella lettera aveva infuso dentro di lui. Tirò fuori dalla tasca il Traduttore che aveva tenuto con se per tutto il tempo, non lo aveva mai lasciato da nessuna parte, e lo fissò per qualche secondo ricordando i bei momenti che aveva passato insieme al suo vecchio amico… Ma il presente era più importante in quel momento e mancava solo qualche ora prima dell’inizio, doveva cambiarsi in fretta o sarebbe arrivato in ritardo, di nuovo.
    […]
    Qualche minuto dopo essersi preparato e tutto, Genji si diresse verso la sala dove si sarebbe svolto il ballo e appena entrato il ragazzo aprì leggermente la bocca dallo stupore: la sala era veramente enorme e tutto sembrava risplendere di luce propia, persino le sedie, non era mai successo nella sua vita di trovarsi in un luogo del genere; la sala era stracolma di alunni e tutti erano vestiti in modo elegante e si comportavano con un che di classe, anche se alcuni erano leggermente impacciati nel provare ad esserlo. Prima che Yuuto potesse posare gli occhi qualche ragazza carina o qualcuno che conosceva, il preside, Burst, parlò a tutti con autorità facendo una specie di ringraziamento verso tutte le persone che erano presenti li in quel momento e a tutti quelli che non avevano potuto partecipare, naturalmente fu seguito da un grande applauso da parte di tutta la gente presente in quel momento, compreso Yuu, non che il discorso lo colpisse, ma l’idea che quell’evento fosse un modo per spronare gli alunni e i maestri ad andare avanti era qualcosa che meritava un minimo di acclamazione.
    In seguito si ricompose e, dopo aver preso un bicchiere cercò un po’ di vino con cui riempirlo, non trovandolo dannazione, è una festa! Alle feste c’è sempre il vino, o almeno un po di champagne… credo che esagerino, se qualcuno non può prendere dell’alcool dovrebbe saperlo o almeno controllarsi! era leggermente seccato dal fatto di non poter bere almeno un pochino di nettare divino, ma si accontentò di un bicchiere d’acqua giusto per iniziare e si rimise a controllare se a giro vi erano delle belle ragazze da adocchiare…

    ★ LIVELLO 3★Link Scheda★ U


    Edited by il folle35 - 11/1/2013, 21:55
     
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  12. Tsukamoto Arashi
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    « Hanako Kuromichi »


    In men che non si dica aveva perso di vista la ragazza col vestito rosso che le aveva fatto involontariamente da apriporta: le nove morbide code e il passo elegante facevano intuire che fosse una Kitsune o qualcosa di simile.
    "Kitsune...tsk."
    Continuò a cercare con lo sguardo un possibile partner con cui attaccar bottone e gettarsi sulla pista, ma invano: nessuno pareva fare al caso suo.
    Fortunatamente nonostante la maestosità del suo vestito e delle ali, la sala era talmente spaziosa che, anche con tutta quella gente, le permetteva di camminare senza chiedere permesso a nessuno.
    Arrivò così al buffet e alla vista di quel cibo le venne una gran fame: in effetti era tutto il giorno che non metteva sotto i denti un pasto che si potesse definire tale, e il suo stomaco, dapprima ignorato per via dell'entusiasmo e poi dall'agitazione per l'Evento, ora si faceva sentire anche fin troppo.
    Prese un piattino e se lo riempì di stuzzichini: di norma le bastava veramente poco per esser sazia, in più si stava contenendo per evitare che il vestito a fascia si deformasse sulla pancia per il troppo cibo.
    Aveva giusto giusto finito di mangiare, si era presa da bere una bibita senza nemmeno sapere che cosa fosse: semplicemente le piaceva perché era rosso porpora come il suo vestito e aveva un aroma invitante, dolce.
    Salì la breve rampa di scale che portava al porticato prima del portone principale, sorseggiando la dolce bevanda, quando qualcosa, qualcuno, attirò fatalmente il suo sguardo.
    Vicino all'ingresso, c'era uno dei ragazzi più affascinanti che Hanako avesse mai visto in vita sua. E lui, quel ragazzo, stava guardando proprio lei, o almeno così pareva.
    Le guance di Hanako si tinsero all'istante di un rosa acceso, e aveva come l'impressione che fossero bollenti, mentre ne osservava i lineamenti e la postura.
    Una strana sensazione la invase completamente facendole ribollire le interiora: quel tipo aveva un che di oscuro ma era semplicemente irresistibile.
    Senza che nemmeno se ne rendesse conto, i suoi occhi si fecero di un rosso acceso, cosa che di solito succedeva solo in condizioni di luce scarsa o del tutto assente, o in presenza di un pericolo imminente.
    Ma per questa volta Hanako trascurò così tanto il suo sesto senso da non accorgersene neanche, mentre si avvicinava a lui, composta per non dar troppo a vedere come si sentiva davvero.
    "B-beh? Che hai da guardare?" gli chiese una volta arrivata a distanza di sicurezza (ovvero lo stretto necessario per farsi sentire in mezzo al vociare altrui) da lui.
    Erano sullo stesso piano, eppure lui era più alto di lei. Non eccessivamente, ma una decina di cm di stacco tra i due c'era di sicuro.
    Da vicino era ancora più bello, con quei capelli lisci e lo sguardo fermo.
    Avrebbe voluto chiedergli cosa ci facesse lì da solo, ma non voleva risultare invasiva o troppo confidenziale, dunque si limitò a quella frase, gli occhi rossi fissi in quelli grigio-azzurri di lui.
    Quella serata si stava facendo interessante.

    ★ Lv: //★Link Scheda★ Angelo Nero (N)
     
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    « Яeita Nagai »

    Roba da non credere. Reita fissò quella ragazzina solo per qualche istante e lo stupì il fatto che lei se ne accorse subito. Dapprima, quella ricambiò solo gli sguardi, ma poi, spinta come da una forza invisibile incominciò ad avanzare verso di lui.

    Vedi che se l'è presa perché ho riso...

    Pensò passandosi una mano tra i capelli, preparandosi al peggio. Vedendola ormai vicina, non volle evitarla, così si staccò dalla colonna e si mise in piedi composto. Rimase a fissarla finchè quella non spiccicò parola. Era più bassa di quello che pensava, ma non era goffa come avrebbe creduto. Tutt'altro, era molto elegante e quel vestito le stava a pennello. Forse un po' di più che a pennello.. Tossì, evitando il decoltè. Lo sguardo del ragazzo fu subito catturato da un altro particolare della ragazza che aveva, solo lui sa come, non notato prima. Aveva delle nere ali angeliche veramente maestose, così tanto da ammaliare, seppur senza farsi notare, il ragazzo.

    B-beh? Che hai da guardare?

    Così, senza motivo.
    Da lontano sembravi così piccola in quel vestito che mi hai fatto scappare un sorriso.


    Disse sincero. Gli occhi fissi sulle sue ali.

    Come hai detto che ti chiami?

    Domandò Reita, più interessato alle piume delle ali che alla ragazza stessa.

    ★ Lv. 3★Link Scheda★ Unknown
     
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  14. Screaming__Sociopath
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    « Mine Slow »
    Believe in me, because I belive in you ♀


    Mine si stava guardando intorno un po' disorientata. Cosa avrebbe dovuto fare? Andare a mangiare qualcosa? Non voleva fare da tappezzeria tutta la sera, inosmma! Proprio quando stava per decidersi il destino decise per lei. Un ragazzo con i capelli argentei pettinati perfettamente simmetrici le si era avvicinato
    Ciao è la prima volta che ti vedo , sei qui da poco?Scusa non mi sono presentato , io sono Nero piacere
    Mine sorrise dolcemente e fece un passo avanti per stringergli la mano.
    mi piacciono i suoi capelli! esclamò dentro di sé
    Mine Slow, piacere mio! In effetti non sono qui da molto. è il primo ballo a cui partecipo e non avendo letto bene il volantino non so bene cosa si faccia! Disse un po' imbarazzata. Non era esattamente l'ideale nel presentarsi sottolineare la sua sbadataggine.
    Poi lo guardò meglio, l' abito Nero indossava le piaceva molto poi notò qualcosa, come se ci fosse un dettaglio fuori posto. Il braccio destro era strano sembrava squamato e sembrava luccicare. Mine ci pensò un attimo, fortunatamente, lo fece perchè il suo primo pensiero era stato: " ehi, lo sai che ti luccica un braccio?" e forse non sarebbe suonato molto carino da dire come seconda cosa a un ragazzo appena conosciuto. Lo fissò per un attimo, poi ripensò a Marcus, suo "padre", e ai suoi insegnamenti. E a quel punto seppe cosa dire.
    Hai notato anche tu, vero? Questa sala è bellissima stasera!
    Ma forse parlò troppo velocemente per il proposito che voleva seguire. Così fece un respiro profondo e riprovò a dire qualcosa.
    Io frequento ancora il primo anno e sono già esausta! Tutti i compiti.. e lezioni! Tu a che hanno sei?
    Gli disse, riuscendo finalmente ad avere un tono normale. Voleva fargli capire che nonostante il braccio lo avrebbe trattato come un qualsiasi ragazzo. Mine non aveva paura, non era di quelle ragazze che poteva spaventarsi per una cosa del genere, ma in fondo provava una forte curiosità nei suoi confronti voleva tanto chiedergli: di che razza sei? sei un demone o qualcuno simile?" Ma come poteva? Non voleva mettere a disagio Nero e l'argomento era leggermente... spinoso. Mine ogni tanto si guardava in torno e poi guardava Nero, come avrebbe fatto con una persona qualunque e proprio mentre si stava guardando intorno, un cameriere che portava dei bicchieri di quello che sembrava essere succo di un qualche frutto le capitò a tiro ne afferrò due.
    Tieni, spero ti piaccia!
    Insomma era la solita, gentile, Mine Slow.

    ★ LIVELLO 1★Link Scheda★ U - esp


    Scusami! Non avevo visto il tuo post ! :(
     
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  15. Tsukamoto Arashi
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    « Hanako Kuromichi »


    Ebbe la sensazione che il cuore le si fermasse nel petto quando quel ragazzo parlò.
    Aveva una voce profonda e virile, che si adeguava alla perfezione a quello sguardo glaciale e penetrante.
    Fu quando realizzò quello che il ragazzo le disse che giunse lo shock:
    "...Da lontano sembravi così piccola in quel vestito che mi hai fatto scappare un sorriso."
    Non appena sentì la parola 'vestito' e comprese che il ragazzo non le stava facendo un complimento, anche se cercò di mantenere la sua espressione pressoché invariata, riuscendoci in parte, i suoi occhi color del sangue tradirono una certa delusione. Credeva che avrebbe fatto colpo, con quel vestito così scenico, credeva pure di essere abbastanza aggraziata nel passo e negli atteggiamenti, e anche se forse si era data troppe arie all'inizio, poi aveva cercato di contenersi... quindi, cosa c'era che non andava col suo vestito?
    Fu molto abile comunque nel dissimulare il tutto con un sorriso. Anche se era 'di circostanza', era scaturito da un sentimento sincero. Un sorriso dolce, ma solo per un istante: poco dopo tornò ad essere uno dei suoi soliti, con una punta di maliziosità.
    "Ma davvero era il mio vestito ad incuriosirti?", prese una pausa in cui vuotò il bicchiere che ancora teneva in mano in un sorso leggero e silenzioso, "E io che credevo fosse carino, che peccato..."
    Era forse una sottile nota ironica quella che si distingueva nel tono di Hanako? Lei era convintissima che il suo fosse uno dei più bei vestiti in quella sala, e si vedeva benissimo da come lo portava. Poteva anche sembrare una ragazzina, a prima vista, ma Hanako sapeva il fatto suo.
    Notò poi che il suo affascinante interlocutore aveva lo sguardo fisso su di lei... o meglio, su un particolare di lei: le ali.
    Il suo viso si accese in un'espressione raggiante: finalmente qualcuno se ne era reso conto! Almeno con uno dei due 'effetti scenici' aveva centrato l'obbiettivo!
    Cominciò a sollevarle e abbassarle piano, con nonchalance e naturalezza, divertendosi a osservare lo sguardo rapito del giovane.
    "Sono Hanako Kuromichi, della Luminous Star" si presentò dunque, porgendogli una mano "Piacere di conoscerti! Tu invece sei...?" cercò con lo sguardo lo stemma, per vedere almeno di che sezione fosse il giovane, dimentica del fatto che erano a una serata di festa e non tutti lo indossavano anche in quelle occasioni.
    Infatti, lui non lo aveva: un vero peccato, sarebbe stato carino andarlo a cercare per le aule. Qualcosa di molto romantico, ecco.
    [...]
    Erano passate parecchie ore, non si sa dire quante, e quella strana bevanda cominciava ad avere strani effetti su Hanako. Le pareva di essere ubriaca ma sapeva di essere perfettamente lucida (non ha ingerito un alcolico n.d.r.), aveva un lieve mal di testa, del quale però accusò la stanchezza: aveva avuto una giornata pesante e si stava facendo tardi.
    Ammirava e rimirava quel 'principe azzurro' - anche se proprio un principe non era, anzi, il completo che indossava ricordava molto una divisa da cameriere, né tanto meno azzurro, visto che il bianco e il nero erano gli unici colori che indossava.
    Sarebbe rimasta lì con lui a parlare per ore se non avesse realizzato che era davvero troppo malconcia per instaurare un dialogo qualsiasi. Insomma, era andato tutto bene fino ad allora e non poteva rischiare di rovinare tutto facendo qualche battutaccia o alludendo a doppi sensi poco consoni all'occasione (perché sì, capitava che Hana perdesse il controllo di sé, la notte era stranamente euforica...).
    Altri studenti, o perché non partecipavano alla Gara o perché troppo stanchi per rimanere oltre, stavano lasciando la sala. Tra l'altro si era dimenticata pure di chiedergli se lui partecipasse... ma sperò di sì e sperò ardentemente che il fato le fosse favorevole. Voleva ballare con lui. Voleva stare da sola con lui.
    Ad ogni modo, doveva lasciar perdere per il momento: aveva già attaccato troppo. Per quanto bello, quello rimaneva sempre un uomo e una neo-conoscenza.
    Ovviamente non rinunciò a un congedo come si deve: un inchino appena appena accennato e un'altra stretta di mano, stavolta più calorosa.
    "Allora...spero di rincontrarti da qualche parte qua, chissà, magari ci vedremo in giro per i corridoi..."
    Sorrise, il sorriso però era sincero e speranzoso, e non aveva nulla a che vedere coi soliti finti o innaturali. Sorrideva con le labbra e con gli occhi rossi, sempre puntati su di lui, quasi a volerne fissare l'immagine tra i ricordi più preziosi.
    Infine indietreggiò di un paio di passi e si voltò, dandogli le spalle spiegando completamente le ali per 'sgranchirsele', erano state ripiegate per tutta una serata!
    "Quel Reita ha reso interessante questa serata... aah potrei anche concluderla qui, volendo..."
    Pensava, ormai cotta a puntino, mentre si faceva spazio nella sala.
    Ma quel che era fatto era fatto : si era iscritta e doveva partecipare, aveva un premio da vincere!
    Le estrazioni sarebbero cominciate a breve...

    Mentre il giovane Angelo già si allontanava, una piuma nera delle sue morbide ali cadde leggera dall'alto, finendo esattamente in mano a Reita.
    Non si sa se fu lei a farla cadere apposta o se sia stata una casualità.
    Chissà...


    ★ Lv: //★Link Scheda★ Angelo Nero (N)















    Mi ero dimenticata di scriverlo nel post autoconclusivo di Arashi... il punto con [...] è lo spazio dedicato alle azioni dell'altro pg..dunque sta a te ora, Reita ! :)
     
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