Moony

Partiamo dal suo soparnnome Moony, venne chiamata così dagli abitanti del suo villaggio per gioco, era strana, si comportava come un bambino, le piaceva giocare con i bastoni e riteneva noiose le altre bambine che parlavano dei ragazzi, spesso venne scambiata per un elfo e spesso per un ragazzo, ma lei non ci badava poi arrivata a sedici anni si stancò della vita nel villaggio, lasciò la madre e la sorella che amava tanto per vivere con gli animali del bosco vicino e iniziò a vivere con loro, ma poi sentì il bisogno di cambiare, non se stessa ma ciò che aveva intorno, non accettava di esser lei quella che se ne era andata dal villaggio, non capiva perché gli uomini non potevano vivere nella natura invece che in capanne di legno o pietra. Si allenò con un bastone che un giorno spezzò arrampicandosi, con le pietre gli diede la forma desiderata e divenne il suo bastone da passeggio, se non fosse per le spine che lei con la resina aveva messo, erano piccole e ce n’erano a migliaia, per difendersi nel caso qualche uomo attaccasse una volpe o un cucciolo di orso. Quindi alla fine decise di iscriversi all’accademia, diventare un guerriero e combattere le ingiustizie sugli animali