Un nuovo inizio.

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  1. Henry Beckert
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    La sera era tiepida e piacevole. Il sole, calato da poche ore, aveva lasciato posto ad un cielo terso colmo di stelle che illuminavano quasi a giorno la via. Nonostante l'ora, la vita nel paese fremeva: la "Sagra della Polenta Scotta" era un avvenimento imperdibile, che aveva occupato mente e corpo dei paesani per intere settimane.
    C'era chi correva ad addobbare il viale principale con mestoli e ghirlande, chi partecipava alle selezioni di quel coro che avrebbe poi intonato i tipici canti festaioli, chi apparecchiava l'immensa tavolata comune; ma tra tutti questi chi aveva il compito più delicato ed importante erano i PSP, i Preparatori Sacri della Polenta, che da dieci ore ininterrotte stavano mescendo, mescolando e rigirando il contenuto di una pignatta enorme, sufficiente ad un esercito di legionari a digiuno da tre mesi.

    All'ingresso dell'operoso paese, un carretto che trasportava salsicce, confezionate nelle fattorie circostanti, avanzava lento e dondolante, trainato da una povera bestia orba, che sin dall'inizio del viaggio stava sognando il momento di dormire. Il carrettiere più che un uomo sembrava un barilotto di birra a cui avessero messo a forza i vestiti della festa insieme ad un assurdo capello di color giallo paglia. Anzi, giallo polenta.
    Ma non soffermiamoci troppo sul carrettiere, che per quanto semanticamente interessanti possano essere gli improperi lanciati alla mula, non è il protagonista della nostra storia.
    Non sentite nulla? Ma sì, se ci fate più attenzione sentirete qualcosa, qualcosa che il nostro eroe, accompagnato da Morena, la sua fedele chitarra autocostruita, sta cantando sul retro del carrettino: è la sua famosa Ballata del Grunt

    Soy un domator muy honrado
    que me gusta lo mejor
    por mujeres no me falta
    ni el dinero ni el amor

    jineteando en mi carretto
    por el Genkaku yo me voy
    las estrellas y la luna
    ellas me dicen donde voy

    ay, ay, ay ay,
    ay ay amor
    ay mi Morena
    de mi corazon

    me gusta tocar guitarra
    me gusta cantar el "song"
    Lazlo me acompaña
    cuando canto mi cancion

    me gusta tomar mis copas
    agua ardiente selo mejor
    tambien el tequila blanco
    con su saleda sabor.

    ay, ay, ay ay,
    ay ay amor
    ay mi Morena
    de mi corazon


    E mentre "Grunt" strimpellava felice sul retro del carretto dal quale aveva ottenuto un passaggio, qualcosa continuava ad agitarsi senza sosta tra i sacchi del carico.
    Delle piume ed un becco assassino spuntarono d'un tratto dal nulla.

    Basta, ti prego, non ne posso più! E' dal Passo dell'Impiccato che mi tormenti con questa canzone! Non hai un po' di pietà per le mie orecchie plurisecolari?

    Grunt (al momento lo conosciamo solo così) interruppe la canzone per pochi istanti, si girò a guardare quello strano fagotto di piume muticolori e, ghignando, rispose:

    No.

    AY, AY, AY, AY,
    AY, AY, MI AMOR
    AY MI...


    La mula cominciò la lenta salita per uno degli accessi del paese, e mentre un suono di chitarra fracassata su di una zucca dura donava una nota particolare ai canti che si sentivano, il carretto entrò nel paese.

    Bene Lazlo, siamo arrivati! disse Grunt, scendendo con l'agilità di un nicoferforo asmatico dal carretto mio buon carrettiere, grazie del passaggio! Ci hai risparmiato un sacco di strada!

    Grazie di cosa, avevi promesso di insegnarmi una magia! replicò furibondo l'ometto tarchiato, brandendo la frusta spelacchiata con aggressività.

    Ah sì...la magia...beh mio caro amico, puoi scegliere tu tra due mirabili esempi di arti mistiche che ho imparato durante i miei viaggi nelle lontane terre del Micaesistestan...

    ...viaggi che non hai mai fatto... replicò un sibilo dall'interno della sacca che Grunt portava sulle spalle.

    ...COME STAVO DICENDO, arti mistiche che mi sono valse l'encomio addirittura della Principessa delle Terre del Nord!

    ...principessa che non hai MAI conosciuto... puntualizzò il solito sibilo.

    Il carrettiere era incantato dalla prospettiva di sbalordire i suoi compaesani, e conquistare così la figlia maggiore dell'oste, una zitella quarantenne che dimostrava il doppio dell'età che aveva. O almeno, pesava il doppio dell'età che aveva.

    Voglio il primo! Voglio il primo! disse, famelico.

    Bene, la prima magia è...è... Grunt cominciò a guardarsi attorno affannosamente per trovare l'ispirazione. Poi l'idea geniale! Per prima cosa si premurò di stringere la sacca da viaggio al petto, poi controllò che il martello da guerra non cadesse, ed infine disse

    La prima magia è un esempio di teletrasporto! Con la forza della mia mente teletrasporterò le salsicce via dalle tue casse!

    Grunt si sforzò, si sforzò tanto, le vene si gonfiarono, il respiro si fece corto ed affannoso e dopo un paio di minuti di apparenti sforzi biblici disse

    Fatto!

    Il carrettiere si precipitò a controllare ed effettivamente delle salsicce non c'era traccia.

    E dove sono finite chiese, voltandosi.
    Dolce e delicata gli giunse la risposta, fluttuando nell'aria insieme al polverone alzato da Grunt nella fuga

    erano buonissimeeeeeeee...

    Al grido di "acchiappa acchiappa, uccidi uccidi", una folla inferocita cominciò ad inseguire un ragazzo ed un pennuto palesemente troppo gonfio di cibo per le vie del paese.

    Lo sapevo, lo sapevo che sarebbe finita così! Andiamo alla Heiwa dice lui! La gente è amichevole, dice lui!

    Usa il fiato per correre Lazlo, se non ti fossi ingozzato come un suino ti saresti già alzato in volo!


    La coppia cominciò ad arrampicarsi grazie ad una grondaia su di una delle case del paese medievale, saltando di tetto in tetto per disperdere quella gentil folla armata di bastoni.

    Vedo l'accademia da quassù!

    Bravo Cocorito, vuoi un biscotto ora? Come ci arriviamo laggiù secondo te?


    Non resta che saltare e correre via! Sei pronto? No! Al mio tre! Ho detto no! Uno, due... e senza aspettare il tre (né guardare in basso) Grunt si gettò dalla cima del tetto della seconda casa a sinistra per atterrare in piazza e darsela a gambe.
    Non c'è bisogno che ve lo dica.
    In piazza c'era la pentola di inizio storia.
    In tutta onestà, fu un tuffo da 9/10, bisogna ammetterlo.
    Grunt e Lazlo precipitarono dentro la pentola ricolma di polenta cotta a fuoco lento, la quale (la pentola, non la polenta) per l'urto subìto si staccò dai supporti e cominciò a rotolare per la discesa che portava fuori dal paese.

    TIENTI FORTEEEEE!!!

    A COSAAAA?!?!?!?!?

    Di riffa o di raffa, tra un sobbalzo ed uno scossone, la pentola proseguì la sua folle corsa solitaria finché, con un epico SBRANG, non si arrestò contro una splendida cancellata in ferro battuto.

    Credo di essermi perso le salsicce per strada...

    Taci Lazlo e guarda! Siamo a Heiwa!


    Edited by Henry Beckert - 19/3/2012, 16:02
     
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  2. Kalawathi
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    posso unirmi? *-*
     
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  3. Tsukamoto Arashi
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    ovvio che puoi se hai il pg libero non devi nemmeno chiederlo ;)
     
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    Dolly

    Buio, suoni, ombre e lanterne. Questo è ciò che si può vedere dalla seconda via a sinistra della casa del macellaio. Bieco lo sguardo del senzatetto bevitore che si trovava steso al suolo vicino ad una pozza maleodorante. Che dire, gli uomini cadono troppo facilmente in preda ai loro vizi. Quale può essere il peggiore di tutti? Di certo è la gola. Impossibile da saziare, impossibile da estinguere. Chi può resistere a una mela candita? Oppure a un tiramisù? Di certo non una ragazzina di appena quattordici anni.

    Ed eccola lei, grigia in volto non per amarezza o ira. Una giovane umana dalla coscienza ancora confusa. Indossava una veste scura che copriva per intero il busto e le braccia, finendo in una gonna a palloncino. Dalla piccola scollatura veniva fuori una camicia di un viola molto simile ai capelli. Sia ben chiaro, il blu della sua chioma sarebbe inconfondibile alla luce del sole. Tuttavia negli ambienti buii tende ad assumere un colorito più violetto. Scarpe da passeggio le sue. La pelle grigia non rende giustizia ai delicati e a tratti infantili lineamenti del suo viso. I grossi occhi gialli balenavano da una finestra all'altra. Era grande quanto un pugno il lecca-lecca rosso che senza sosta la piccola Dolly portava alla bocca.

    Per tornare alla nostra storia, la giovane shamana camminava per quel vicolo portando con sè il dolce, uno zaino e un bizzarro ombrello. L'ombrello era tenuto al manico dalla mano destra. Tanto particolare era quell'ombrello. Una zucca sostituiva la punta. In quel pazzo mondo dove fantasmi e shinigami camminano accanto ad ibridi e umani, non sembra tanto strano un ombrello animato.

    Dove siamo finiti? chiese l'ombrello violaceo. La voce usciva dalla zucca che si muoveva con tanta naturalezza.
    Non so rispose con fare innocente la giovane. Dovete sapere che la piccola shamana ha un amico particolare. Uno spirito burlone che è solito animare gli oggetti. Il suo preferito è di certo quell'ombrello viola. Un'irrinunciabile compagnia per la piccola mandata dai suoi genitori in un posto mai visistato prima.

    Usciti dalla stradina, spirito e shamana si trovarono su una grande via. Bizzarra fù la visione di una pentola rotolante. Gli occhi della piccola si illuminarono per la meraviglia. Cosa che rese l'ombrello giustamente preoccupato.
    No, Dolly, no. Non sappiamo cosa... waaah! non fece in tempo Lero (lo spirito dentro l'ombrello) ad avvisare la piccola che subito questa si precipitò dietro la pentola
    Che gioco sarà? chiese l'emozionata ragazzina che correva a perdifiato dietro a quell'oggetto che dovrebbe stare su un falò, non per le vie di un villaggio.
    Non ne ho ideaaaaaaa urlò l'ombrello che veniva sbattuto a destra e a sinistra a causa della poco aggraziata corsa di Dolly.

    Rallentò la piccola solo quando la pentola finì la sua corsa. Un cancello fu la causa. Solo allora la giovane alzò lo sguardo.
    Quella deve essere Heiwa disse con voce gracchiante Lero. Un sorriso si dipinse sul volto della piccola che annuiva all'ombrello. Fu quest'ultimo ad accorgersi per primo della presenza di una polenta parlante. No, scusate, volevo dire di un umano coperto di polenta
    Che pezzenti! Buttarsi dentro una pentola solo perchè si ha un pò di fame impietoso il commento di Lero che di certo non poteva esser preso sul serio dalla piccola che iniziò a ridere sonoramente


     
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  5. Henry Beckert
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    Una risata interruppe l'analisi di Grunt sul modo più efficace di calciare Lazlo oltre il cancello, al fine di trovare un modo per passare oltre.
    Il nostro sempre più amato eroe si girò per controllare la provenienza di quell'irriverente risata, ma non vide nulla di nulla.
    Era un vero e proprio mistero!
    Quale oscura entità si celava nei terreni circostanti? Quale feroce demone li osservava nelle tenebre? Quale pernicioso essere attendeva il momento migliore per ghermirli? Quale...

    Guarda in basso, genio...

    Oh. Grunt abbassò di parecchio lo sguardo, notando uno scricciolo d'uomo parecchi centimetri più in basso.

    E tu cosa saresti? domandò, cercando di capire almeno il genere di quel fagotto di vestiti, dotato di un ombrello così particolare che persino Nonna Grunt, famosa collezionista di buchi di Emmenthal, avrebbe trovato bizzarro.

    Poco male, puoi tornare comunque utile. Detto questo, Grunt si avvicinò al tappo di sughero potenzialmente femminile per prenderlo, lanciarlo oltre il cancello ed utilizzare l'ombrello come straccio per ripulirsi dalla polenta.
     
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  6. Matis.
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    Aveva passato due giorni per le strade da quando era partito dal villaggio. Nulla di troppo complicato, per lo più erano delle strade molto frequentate.
    Era emozionato, non era la prima volta che usciva da solo, ma era la priva volta che lasciava i confini della foresta. Non si era portato via molto, la sua sacca con cibo vario, l'arco, una decina di frecce e il pugnale.
    All'inizio viaggiò a piedi, ma poi per stanchezza proseguì a cavallo di Glacial. Molti sulle strade guardavano male il ragazzo poiché parlava da solo, in verità parlava semplicemente con Glacial

    Mat...se continui a parlare a voce alta ti prenderanno per pazzo
    Oh ma che noioso che sei! Non voglio sforzarmi con la telepatia
    Sfaticato...
    Sì sì...piuttosto quanto manca?
    poco, là vedo il villaggio e vicino dovrebbe esserci anche la Heiwa
    Perfetto!!!!!!!!!!!! su su al galoppo!!
    Stai buono


    Arrivarono al villaggio che era sera, a quanto pare doveva esserci una grossa sagra, poichè c'era un sacco di gente che correva in un'unica direzione.

    Simpatica la cosa, che ne dici di andare in qualche taverna?
    No Mat...dobbiamo andare all'accademia siamo già in ritardo di mezza giornata
    Ma perché...uffa...

    Così si avviarono verso la scuola, ma dopo poco la stessa massa di gente che avevano visto tornava in paese. Matis disse al cavallo di avvicinarsi ad un paesano

    Buonasera, cosa state facendo?
    Stavamo inseguendo un ladro, ma è scappato dentro una pentola!
    Pentola?
    Già...pentola
    Hai detto pentola?
    Sì...mah...

    Andò via cantando

    Pentola...mi sa che questi sono tutti ubriachi vero Glacial?
    Concordo Mat

    Proseguirono per altri minuti fino ad intravedere il grande cancello della scuola

    Glacial, dimmi che non vedi un pentolone da cui sbuca una testa
    Lo vedo...

    Si avvicinarono fino a distanza di pochi metri e vedendo che il "ladro" stava per prendere sollevare una figura poco distinta, con intenzioni non troppo amichevoli, scese da cavallo velocemente tirando fuori l'arco e incoccando una freccia

    Oh, bene bene, abbiamo trovato il nostro ladro fuggiasco...Stai fermo e metti giù il...ehmm...quello che hai in mano!

    Non aveva mai ferito un essere che non fosse legato alla caccia, e probabilmente anche in quell'occasione non avrebbe scoccato la freccia, ma al villaggio circolavano notizie molto cattive sui ladri...era meglio portarsi in una condizione di vantaggio se la situazione fosse degenerata
     
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  7. Henry Beckert
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    Proprio mentre Grunt stava per battere il record del lancio del pesopiuma, una voce uscì dal nulla:

    Oh, bene bene, abbiamo trovato il nostro ladro fuggiasco...Stai fermo e metti giù il...ehmm...quello che hai in mano!

    Questo posto sta cominciando a diventare troppo affollato per i miei gusti...

    Grunt, che ancora teneva sollevata tra le braccia l'esile figura appena raccolta, si voltò a guardare nella direzione della voce.
    Un simpatico ominide con un arco in mano lo teneva sotto tiro.
    Accanto a lui, uno splendido cavallo bianco lo fissava con quegli occhi acquosi che solo i cavalli hanno.

    Credo sia meglio fare come dice lui, mi pare appuntita quella freccia. disse Lazlo, che nel frattempo si era posizionato sulla cima della pentola.

    Amico, se vuoi questo fagotto di stracci prenditelo pure replicò Grunt, lanciando verso il nuovo arrivato il suo pesopiuma vorrà dire che mi accontenterò di mangiarti il cavallo. Mmmhhh bistecche...

    Questa è diplomazia... sospirò Lazlo, mentre Grunt si muoveva verso cavaliere e cavallo con la tizia dall'ombrello a forma di zucca ancora in volo.

    Edited by Henry Beckert - 19/3/2012, 17:38
     
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  8. Matis.
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    La situazione non andava nel migliore dei modi. lo spilungone aveva lanciato in aria il fagotto, un ottimo lancio a dirla tutta. che dalle urla prendeva le sembianze di una ragazzina.
    Sarebbe andato a prenderla al volo ma le regole dei cacciatori gli avevano insegnato di non distogliere mai l'arco dal bersaglio

    Glacial, prendila!

    Il cavallo scattò in direzione della ragazzina
    Matis intanto si vedeva arrivare lento ma inesorabile il "ladro". Non aveva intenzione di colpirlo, per ora. Allora decise di scoccare la freccia e la fece conficcare a pochi centimetri dal suo piede.

    Ops.... incoccò un'altra freccia ...la prossima ti assicuro che ti colpirà in pieno

    Vide poi un volatile uscire dalla pentola

    Se quel coso è con te fallo stare fermo...ho frecce anche per lui

    Lo stava prendendo come un gioco, infatti stava quasi per mettersi a ridere. Poi pensò che era tutt'altro che un gioco e riacquistò il controllo
     
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  9. Henry Beckert
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    La bistecca aveva fatto uno scatto improvviso, scartando di lato per prendere al volo il fagotto di stracci che Grunt aveva appena lanciato.

    Detesto i pranzi che insistono a non farsi prendere, è mancanza di buona educazione...

    Il nostro sempre più osannato dalle folle eroe si avviò verso la nuova direzione dell'equino quando una freccia si conficcò per terra, tra le sue gambe.
    Stupito, Grunt alzò la testa ricordandosi d'un tratto che sulla sua bistecca semovente c'era stato fino a poco fa un umano. Ed in effetti lui c'era ancora, con una nuova freccia incoccata nell'arco.
    Le soluzioni erano due: quella saggia prevedeva la rinuncia al cavallo e la presentazione di scuse allo straniero; quela meno saggia, una martellata sulle gengive dell'arciere e un cavallo allo spiedo.
    Mentre Grunt, assillato dalle voci nella sua testa che non ripetevano altro che mangia mangia mangia, prendeva in considerazione le ipotesi, Lazlo osservava incuriosito il nuovo arrivato.
    Chiaramente un domatore, aveva un modo di fare molto divertente. Un simpatico dilettante.
    E proprio mentre Grunt estraeva il martello per fargli fare la conoscenza dell'arcata superiore dello straniero, Lazlo gli volò sulla spalla

    Posso far notare a sua signoria un piccolo particolare, prima di diventare un puntaspilli con le piume?

    Cos...ah sei tu? Sono un attimo impegnato col ragazzo, possiamo parlare tra cinque minuti?

    Fermati imbecille, è un domatore.
    Come te.
    La bistecca è sua.


    Ah. Grunt, triste, rimise a posto il martello. Straniero, ti chiedo scusa se ho voluto mangiare il tuo cavallo. E...ehm...accarezzarti le gengive.
    Il mio nome è Henry. Henry Beckert.
     
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  10. Matis.
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    Straniero, ti chiedo scusa se ho voluto mangiare il tuo cavallo. E...ehm...accarezzarti le gengive.
    Il mio nome è Henry. Henry Beckert.


    Matis teneva lo sguardo fisso su quello che ormai aveva definito come un umano, probabilmente un domatore come lui.

    Bene Beckert, ora faremo così: non ho voglio di far male a nessuno, quindi ora tu te ne andrai e mi lascerai entrare nella scuola. Potrei anche non dire nulla sull'accaduto

    In quel momento arrivò Glacial con la ragazzina in groppa

    Grazie Glacial
    Di niente Mat...volevi movimento eh!
    Ovviamente....

    Mise via l'arco senza mai perdere d'occhio Beckert e aiutò la ragazzina a scendere

    Ti consiglio di tornare a casa

    Guardò poi Glacial

    Puoi riposarti
    Va bene

    A quelle parole via telepatia Glacial si trasformò e torno ad essere la gemma al collo di Matis, il quale camminando si avvicinò al portone fermandosi vicino a Beckert

    A te invece consiglio di ascoltare il tuo animaletto in più occasioni Ridacchiò
     
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  11. Tsukamoto Arashi
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    Non avete rispettato i turni quindi ho chiuso la role.
    Non appena tornerà Volpe ci accorderemo sul da farsi.
     
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    Ritengo che quanto detto da Arashi sia più che lecito. Dopo Henry Beckert, Urna è stato il secondo a rispondere e Matis il terzo. Ok che alcuni di voi sono iscritti al forum da pochissimo, ma tutti avrebbero dovuto leggere per bene il Regolamento in cui c'è scritto davvero tutto quello che c'è da sapere. Ogni player avrà a disposizione due giorni per rispondere, mentre ad Urna non avete dato nemmeno il tempo di rispondere. Cito anche che: Se entro questo termine l'utente non avrà risposto, il suo turno verrà saltato e toccherà al giocatore successivo. So che i Regolamenti presenti non sono pochi, e la voglia di leggerli magari non è molta, ma tutti (o almeno quello principale) devono essere letti perchè servono per condurre adeguatamente la 'vita a Genkaku'.
    Fate più attenzione la prossima volta, grazie. :smile:
    Volpe.
     
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