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"Darko"
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▲Jack Vermillion
Arrivammo al villaggio ormai era tardo pomeriggio , nevicava e il cielo era bianco , tutte le strade
erano piene di cristalli di ghiaccio , era poca la gente che camminava per le strade, faceva freddo
ma lo sentivo poco , forse merito dei miei poteri che mi permettevano di controllare il fuoco.
Guardai Syndey che faticava un pò a camminare in mezzo alla neve con sopra la ragazza , sorrisi
un pò divertito della cosa
almeno qualcosa che spezza questa noia
Ti piace tenerti in forma vero Sydney?
chiesi mentre osservavo negozi vari
Edited by "Darko" - 6/2/2012, 22:32
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Final Gilgamesh .
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♠ Sydney Gray
Avanzavamo per le strade innevate del villaggio, io con più fatica di Jack per il peso di Arashi ancora presente sulle mie spalle, faceva freddo ma non me ne preoccupavo era ben lontano dall'essere insostenibile e inoltre il freddo mi piaceva, più irritante erano gli sguardi che di tanto in tanto i pochi passanti presenti ci lanciavano, probabilmente eravamo uno spettacolo singolare, specialmente io che portavo in spalle la ragazza come se niente fosse, alla battuta di Jack voltai appena la testa verso di lui mentre con la mano sinistra sfioravo l'impugnatura di Velvet Nightmare sulla mia coscia.
Non immagini quanto.
Risposi con un sorriso sarcastico, continuando a camminare mentre Jack si fermava di tanto in tanto a osservare i negozi.
Allora cosa c'è di interessante da queste parti?
Domandai ad Arashi, ero all'accademia da poco tempo e non avevo mai visitato il villaggio.. -
Tsukamoto Arashi .
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~Arashi Tsukamoto
Oh ce ne sono di posti carini! Scendendo per quella via si giunge a una locanda dove spesso si festeggia...girando a destra si incontra una rotonda con un bivio, al centro del quale c'è un negozio che è una pasticceria d'inverno e una gelateria d'estate; a destra del bivio andando dritto trovi sulla sinistra Elva, l'Alchimista, da lei potete trovare ogni sorta di ingrediente o intruglio e fa pure degli sconti per gli allievi di alto livello della Heiwa, che carina! A sinistra del bivio invece procedendo sul lato destro della strada trovate Bankotsu...lui vende armi ma non lo conosco e mi fa un po' paura... Verso dove stiamo andando noi invece c'è il centro...... parlava e indicava, muovendo solo un braccio ora qua ora là: era incredibile quanto fosse buona la sua memoria visto che era veramente da molto che non usciva dalla scuola, così com'era incredibile la lucidità che aveva nello spiegare e nel descrivere nonostante fosse mezza ubriaca; dopo il primo momento di euforia infatti l'alcool aveva fatto uscire il suo lato tanto tenero quanto fragile.
Tuttavia non era stata abbastanza lucida da sentire che i suoi poteri erano tornati al massimo della loro forza apena passato il confine della Heiwa. Prova ne erano la nebbiolina che s'innalzava dal suolo e i candidi fiocchi che scendevano lenti e silenziosi, senza però nemmeno sfiorarla come se lei fosse un fantasma, reazioni del cielo inconsapevolmente causate da lei.. -
"Darko" .
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▲Jack Vermillion
Osservai divertito la reazione di Syd , la cosa mi fede ricordare che avevo lasciato la BloodEdge
della mia stanza
Dannazione eppure non la dimentico mai , se veniamo attaccati per puro caso mi ritrovo disarmato , ma non
sarà un problema mi affiderò esclusiamente ai miei poteri
feci apparire una piccola fiamma nel palmo della mia mano e la osservai per un pò finquando lentamente
si spense a causa di una folata di vento.
Ascoltai la spiegazione della ragazza mentre camminavo e mi voltai per l'ennesima volta verso i miei compagni
di viaggio.
Bhe lascio a voi la scelta , dove volete andare??
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Final Gilgamesh .
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♠ Sydney Gray
Continuai a camminare per la strada, ascoltando la spiegazione di Arashi e chiedendomi come facesse a essere tanto precisa essendo ancora mezza ubriaca, allo stesso tempo tenevo d'occhio Jack che osservava assorto la fiamma che aveva fatto comparire nel palmo della mano, sapevo che non avrebbe dato fuoco al villaggio oppure a un passante ma ci speravo ugualmente almeno sarebbe stato un piacevole e divertente passatempo.
Anche per me è uguale, a te la scelta Arashi.
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Tsukamoto Arashi .
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~Arashi Tsukamoto
Girò lo sguardo prima a destra e poi a sinistra, per poi fissarlo davanti a loro.
Perché non andiamo al centro? Ci sarà qualche posto dove poter prendere qualcosa di caldo... Voi non la fate la merenda? Dovrebbe essere ora ormai... Penso che anche dai demoni si usi fare così... E poi è molto tempo che non rivedo quel cameriere tanto dolce di cui non ricordo il nome...
Il suo tono di voce da acuto ed euforico era tornato normale e lei si era appoggiata dolcemente con la testa sulla schiena del suo "trasportatore" improvvisato. Come si sentiva piccola! In quella posizione ad altezza normale la sua testa arrivava dove sbucano le curve delle ossa che uniscono il braccio al resto del corpo...
Era strana: all'apparenza era tornata quella di prima ma aveva ancora il viso piuttosto roseo rispetto al suo normale colorito pallido, e lo sguardo era diventato vitreo, assente, quasi non fosse viva.
Si sentiva stanca e si lasciava trasportare docile e mansueta, dando di tanto in tanto qualche indicazione superflua, visto che la strada era per lo più dritta.. -
"Darko" .
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▲Jack Vermillion
un cameriere eh?chissà se serve bene i tavoli anche quando è lui ad essere cotto invece delle portate
risi tra me e me pensando di bruciare vivo quel cameriere come puro divertimento per
scacciare la noia , guardai ironico i due che probabilmente non avevano capito
i miei pensieri
andiamo al centro allora
Edited by "Darko" - 11/2/2012, 14:07. -
Final Gilgamesh .
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♠ Sydney Gray
Per il resto del tragitto non prestai particolare attenzione a Jack e Arashi, limitandomi a seguire le indicazioni di quest'ultima le poche volte che la strada si biforcava e sperando che fosse abbastanza lucida da non sbagliarsi, seppure all'apparenza sembravo rilassato mi mantenevo ugualmente vigile, sapevo che in teoria in quella città non c'era nulla da temere ma l'abitudine l'aveva avuta vinta, continuammo a camminare per la strada per circa una decina di minuti prima di arrivare al centro e al bar indicatoci da Arashi. Una struttura abbastanza appariscente, da quello che si poteva vedere dall'esterno non sembravano esserci molti clienti attualmente, era una fortuna non avevo mai sopportato le grandi folle e anche le vie del centro erano semi deserte, eravamo stati accompagnati per tutto il tragitto dalla neve che continuava a scendere lenta, ormai davanti al bar non ci restava altro da fare che entrare.
Edited by Final Gilgamesh - 9/2/2012, 17:46. -
Tsukamoto Arashi .
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~Arashi Tsukamoto
Entrati nel locale, finalmente per il povero Sydney Arashi si distaccò da lui, prendendo a fluttuare in aria. Del resto, lì le era concesso, c'era tanta di quella gente che riusciva a spostarsi in quel modo all'interno del locale, che almeno un terzo della clientela, chi con ali chi evocando formule, volava, e con essi anche il personale: i camerieri, umani e non, con una discreta capacità di controllo, coordinazione e soprattutto equilibrio, venivano dotati di un qualcosa di cui Arashi non sapeva bene, che permetteva loro di fluttuare tra i tavoli in modo da servire più velocemente i clienti.
Contrariamente a quanto sembrava dall'esterno, era tanta la gente che, per rifugiarsi dal freddo improvviso senza però rinunciare alla compagnia, si era riversata nel locale. Doveva esserne felice il proprietario, che però nessuno a parte i dipendenti aveva mai visto in giro. La ragazza-bimba svolazzò per il locale salutando di tanto in tanto gli studenti che incontrava: studenti, perché spesso e volentieri sia chi viveva dentro alla Heiwa sia chi viveva fuori decideva di lavorare in uno dei locali del villaggio o in qualche negozio, per mettersi da parte qualche spicciolo da spendere in uscite o per mantenersi.
Arashi non aveva il problema: se "figlia di papà" non avesse un'accezione negativa sarebbeil modo perfetto per descrivere la sua condizione.
"Una saletta, siamo in tre" disse arrivata al bancone, con la disinvoltura di chi sa dove si trova e come muoversi.
"Sono 7500 Gen in tutto, scegliete pure una sala qualsiasi al secondo piano: momentaneamente sono tutte libere" rispose la commessa, contando le monetine che Arashi le porgeva e dandole una chiave dalla forma strana.
"Andiamo" disse a entrambi i demoni, e precedendoli su per le scale.
I fumi dell'alcool sembravano averla abbandonata in modo sorprendentemente veloce, ma d'altronde Arashi era una tipa fuori dal comune.. -
"Darko" .
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▲Jack Vermillion
Ascoltai le parole della ragazza e iniziammo a salire le scale fino al secondo piano , strani pensieri
salirono nella mia testa
questo posto più che un bar sembra un bordello mi chiedo se ci sia qualche ragazza ad aspettarci dentro
la sala
sorrisi per un pò guardandomi intorno , alla fine entrammo dentro una sala la cui porta era già aperta
era accogliente , calda , c'era un'enorme tavolo nero al centro e due divani grigio cenere ai lati , le pareti
erano rosse così come le tende che coprivano una finestra chiusa , mi accomdai su un divano e guardai
Sydney e Arashi , aspettando di vedergli fare la stessa cosa. -
Final Gilgamesh .
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♠ Sydney Gray
Arrivati alla stanza la esaminai rapidamente, ma non trovai nulla di rilevante. Dopo che anche Arashi fu entrata chiusi la porta dietro di me, andandomi a sedere sul divano opposto a quello di Jack, senza dire una parola e posizionandomi per tenere sotto controllo la porta, ancora una volta era probabilmente inutile ma la forza dell'abitudine l'aveva avuto vinta. La stanza con le tende chiuse era piuttosto buia ma la cosa non mi dispiaceva, ero abituato al buio e l'atmosfera che dava era piacevole.. -
Tsukamoto Arashi .
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~Arashi Tsukamoto
Arashi invece era del tutto tranquilla: finché non arrivava l'ora del suo coprifuoco, impostole dal Preside, poteva ritenersi libera da ogni vincolo. Ordinò una tazza di tè verde e prese a sorseggiarla pian piano iniziando una conversazione con i due compagni che si era ritrovata.
Dunque voi siete demoni... fece, il tono completamente normale, anche se gli occhi ancora lucidi e le guanciotte rosee tradivano unaa presenza seppur ridotta dell'alcool nella circolazione. Ebbene? Cosa sapete fare? chiese, una domanda più che scontata e forse un po' troppo diretta, ma la sua curiosità di conoscere le peculiarità dei due individui premeva troppo.. -
"Darko" .
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▲Jack Vermillion
guardai la ragazza facendo un sorriso
uccido la gente umana facendola soffrire con il potere dei miei occhi , oppure li brucio vivi ma nessuno deve saperlo
pensai , probabilmente se le avrei dato una risposta del genere avrei perso tutta la sua simpatia
guardai per un secondo Sydney per vedere se avrebbe risposto , non disse nulla quindi parlai io
non sai che la conoscenza è potere? se ti dico i miei poteri rischio di ritrovarmi svantaggiato in battaglia
se mai dovessimo affrontarci. -
Final Gilgamesh .
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♠ Sydney Gray
La risposta di Jack non mi deluse ma era stato troppo diretto per i miei gusti, in ogni caso di certo non avrei mai detto a nessuno quali fossero i miei poteri e quale fosse la loro estensione, dovevo evadere la domanda ma cercare allo stesso tempo di non farglielo capire non volevo che pensasse che avessi qualcosa da nascondere.
Avanti Jack, perchè dovremmo combatterci? comunque se devo essere sincero, mi imbarazza parlare dei miei poteri non so fare nulla di eccezionale, anzi temo di essere fin troppo debole.
Avevo usato un tono così amichevole e sincero che per poco non avevo convinto anche me stesso che stavo dicendo la verità, ma quello che dovevo fare era sperare che fosse lei a crederci, anche se in realtà dubitavo che dargli delle informazioni su di me avrebbe creato dei problemi, tuttavia non mi piaceva ugualmente che qualcuno ne fosse a conoscenza.. -
Tsukamoto Arashi .
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~Arashi Tsukamoto
Uno strano luccichio apparve negli occhi di Arashi, quando sentì la risposta di Jack. Onestamente, era abbastanza logico il motivo per cui non voleva rispondere alla sua domanda, tuttavia in Arashi la logica esisteva solo quando faceva comodo e si ritenne pienamente offesa nonché oltraggiata nel suo titolo di caposezione. "Se non altro so che tra me e lui ci sarà sempre un muro... mai fidarsi troppo, ha ragione, meglio stare sulla difensiva. E sì che questo tipo non mi ispira fiducia..."
Tuttavia il suo compagno/avversario non era a conoscenza di un fatto che l'avrebbe potuto mettere nel sacco: Arashi vedeva le anime, e la sua era rossa come il sangue. Un segnale d'allarme lampante, indice del fatto che davanti non aveva certo una persona con cui scherzare.
Sydney invece fu, se vogliamo, più cortese nel rispondere, anche se di fatto nemmeno lui rispose alla domanda. "Eeeeh ma che palle, certo che mi sono presa due ragazzi proprio diffidenti..." pensò sconsolata: si aspettava che almeno lui soddisfacesse la sua curiosità. Si mantenne invece vago, definendosi persino troppo debole... ma una cosa positiva l'aveva fatta, le aveva dato modo di rispodnergli:
"Oh, forse sei troppo modesto Sydney, non credo che una persona tanto robusta possa esser definita 'troppo debole', non credi?"
Sorrise, un sorriso quasi malefico. Anche di lui stava guardando l'anima, a sua insaputa, ed era color del ghiaccio, pur essendo ardente come quella del suo amico. Sembrava quasi che quel tipo nascondesse qualcosa... ragion per cui Arashi lo etichettò immediatamente come 'soggetto interessante': non sarebbe certo diventata la sua migliore amica, ma avrebbe di sicuro approfondito la sua conoscenza con quel singolare studente.
Ascoltando le loro parole, intanto, aveva vuotato la seconda (o terza?) tazza di tè, e gettando un'occhiata fuori dalla finestra si era accorta che l'ora stava per giungere: doveva tornare immediatamente a scuola, altrimenti chi lo avrebbe più sentito Burst....
Si alzò, non riuscendo bene a trovare un modo per congedare i due preferì andarsene lei per prima: tanto la strada di sicuro la conoscevano, e anche in caso non la conoscessero, non era più un problema suo, con loro, per il momento, aveva finito.
"Beh, è stato piacevole fare la vostra conoscenza. Voi potete rimanere qui quanto volete, ma la mia carica mi obbliga a tornare a scuola prima del tramonto, non si può trasgredire troppo alle regole. Potete ordinare quello che volete, ma vedete di non combinare pasticci e di tornare a scuola prima che i cancelli chiudano, altrimenti passerete la notte fuori. si raccomandò, prima di barcollare fino alla finestra e saltar giù incurante dei sette metri che la separavano da terra.
"Alla prossima!" li salutò poi, con un cenno della mano, prima di partire in tutta velocità alla volta dell'Accademia..
Neve |
