Il Regno di Genkaku GDR

Posts written by ¬ Tak¢ •

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    « Arsenius Sweynson »

    Narrato - "Parlato "- Pensato



    Arrivarono in pochi balzi sulla torre più alta della scuola, che non era molto più alta degli altri torrioni del castello. La vista da la sopra era entusiasmante e Arsen ne intravedeva tutta la sua maestosità: dai colori del giardino fino al verde rigoglioso della foresta più a nord, dalla grigia città alle bronzee montagne a ovest. Come sui promontori, Arsen adorava i paesaggi e rischiava spesso di incantarsi a fissarli, proprio come stava per succedere. Mezzo trasformato e confuso sentimentalmente, si sentiva disorientato e impotente in quella situazione insieme alla giovane Hana, che sembrava ammaliata dalla razza del giovane draconiano. Ciò che stava succedendo tra i due era qualcosa di speciale, e entrambi lo avevano ormai capito, anche se sembravano far finta di niente, e se così fosse continuato a essere, i due si sarebbero presto fraintesi buttando al vento quel ventaglio rosa di emozioni che lo aveva colpito da quando Hana si era imbattuta per sbaglio in lui. Decise quindi,i in preda a non si sa quale istinto, che era meglio fare la prima mossa e provare a far capire cosa stava succedendo, a costo di risultare ridicolo nel metterla in guardia da uno come lui.
    Non passò molto tra il titubante pensiero e lo sguardo di Hana che come un ennesimo lampo nel buio attraversò da parte a parte il fragile cuore di Arsen. Sarebbe stato forse quello sguardo a rapire la sua attenzione nei prossimi 10 giorni almeno.
    La fuga e il rifugiarsi lontano stavano avendo l'effetto desiderato sulla perdita di controllo del giovane che stava man mano ritornando nella forma umana di base, anche se le ali erano le uniche due che non riuscivano a riassorbirsi subito.

    Il vento tra i capelli faceva sollevare qualche ciocca di tanto in tanto, e con l'odore dei ciliegi, quello sguardo dolce e una illuminazione stranamente trasversale, si stava dipingendo un quadretto roseo degno di un romanzo fiabesco, ma ad Arsen non piacevano eccessivamente i romanzi e le scene rosa, così decise di spezzare momentaneamente il clima. Per rafforzare la decisione gli occhi rimbalzarono per un istante, non si sa se per sbaglio, dal suo formoso davanzale ai suoi due glaciali occhi azzurri. Per non lasciare che si accorgesse della sua sgarbatezza sbottò qualche parola per formulare una domanda su Hana.

    "Ehm... Hana senti, non vorrei essere sgarbato, ma volevo sapere una cosa di te... Come hai conosciuto la piccola volpe che ti porti sempre dietro ma soprattutto... perché?"

    E' vero, Arsen non era poi molto bravo a parole nello spiegarsi, ma aveva pensieri così astratti che erano quasi informulabili, basati principalmente su sentimenti e emozioni. Si divertiva parecchio a domandare i legami che intercorrono tra le persone, in quanto la fievole ma assurda quantità di empatia che possedeva lo portava e provare realmente gioia e dolore, quasi in-personificando l'emozione stessa che sarebbe trapelata dalla risposta. Ovviamente era anche più che incuriosito dallo scoprire i poteri altrui e vederli all'opera, come aveva fatto nell'eremitica vita vissuta fino a poco tempo fa, ma che gli parve abbastanza carente confrontata al mare di opportunità che quella scuola, forse inconsapevolmente, creava facendo convivere razze e ruoli diversi. Per non tornare a divagare con la mente appuntò una ennesima domanda alla giovane Hana

    "Non ne avevo mai visto uno, ma dalle informazioni che ho, quegli alberi rosa di poco fa sono molto rari, dell'est se non vado errato. Te come li conosci? E perché ti piacciono così tanto?"



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    Abby poi ho visto di sfuggita (non ho avuto modo di ""studiarlo"") che il pg di rik ha 14 anni... Quindi il massimo che possiamo fare è adottarlo :asd:
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    Occhio ai draghi.
    Penfenuto :sisi:
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    TAK-C-... Ho ucciso per molto meno u.U

    Comunque per me non c'è problema, solo che sono in vacanza quindi fino a domenica non vedrete mie risposte...
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    Uh una strega! *iniziana imbastire un rogo*

    Benvenuta :sisi:
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    « Arsenius Sweynson »

    Narrato - "Parlato "- Pensato



    Appena girato iniziò a incamminarsi, ma la sua brevissima fuga fù interrotta da Hana. Si girò e la vide aggrappata al suo braccio, con gli occhi semilucidi dallo sbigottimento della scena appena svoltasi. Lo pregò e di non andarsene, arrivando addirittura a riversare complimenti su complimenti, che già erano meglio delle scuse. Quel contatto fu una ennesima onda travolgente per le sensazioni di Arsen, soprattutto in quel momento dove l'istinto stava nettamente dettando ordini. Nella foga del momento e dalla meraviglia, Hana dichiarò di voler essere amica di Arsen. Questo bloccò la fuga di Arsen più della stretta della ragazza. Non era solito intrattenere discussioni o tergiversare così con le altre persone. Vivendo una vita eremitica in giro per il mondo, non aveva avuto modo di appartenere ad alcun posto e nemmeno di legare con nessuno. Effettivamente, lei sarebbe stata la prima amica che si era addirittura proposta di esserlo.
    Ma le novità, per quanto gradite, sono motivo di sventure.

    "Saresti la prima"

    Si girò nel rispondere, donando alla ragazza uno sguardo che poteva parlare da solo. Una esplorazione nel profondo dell'anima. Nei suoi occhi c'era un qualcosa di spettrale, forse era l'esitazione e ciò che ne comporta, forse la consapevolezza di un addolcimento che fa abbassare la guardia. Come al solito, Arsen non era sicuro.
    Sul viso della ragazza persisteva il rossore e l'imbarazzo, che però aveva scacciato inaspettatamente l'esitazione nelle ultime parole.

    "Questo comunque non è il posto adatto, non posso farmi vedere così, potrebbe succedere qualcosa. Prendi la tua volpe che andiamo."

    Ancora dubbioso, Arsen decise che quello non era un luogo adatto a ospitare un mezzodrago fuoricontrollo. Alzando lo sguardo aveva adocchiato una torre della scuola abbastanza raggiungibile con un balzo, che poteva comodamente far sedere i due giovani. Iniziavano a riversarsi nel giardino un po troppi occhi indiscreti e malelingue, che appena lo adocchiavano o si terrorizzavano o partivano le solite irritanti risatine, e con i suoi occhi poteva vedere questo spettacolo fin troppo nei dettagli.



    ★ LIVELLO 1★Link Scheda★ IbridoDrago


    scusami tantissimo ma metà ufficio è in ferie e siamo carichi di lavoro, ho comunque provato a buttare giù due righe. Mi farò perdonare :D
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    *spara in aria

    Bentornata :sisi:
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    « Arsenius Sweynson »

    Narrato - "Parlato "- Pensato



    Prese anche Hana a camminare verso l'esterno, a passo deciso e spedito: probabilmente sapeva già dove andare, o semplicemente cercava di non far notare che un suo passo era metà di quello di Arsen. Usciti dall'atrio imponente di ingresso, si trovò catapultato in un piccolo paradiso verde. Ben curato e ben studiato, simmetrico con riferimenti geometrici perfetti. Un giardino degno di essere chiamato tale.

    "Eh... SI, sono assai rari da avvistare se non sai dove cercare"

    Finita la frase si vide prendere per mano ed essere trasportato fin sotto un ciliegio rosa. Mai Arsen ne aveva visto uno per quanto avesse viaggiato, e la visione lo meravigliò al punto di rimanere leggermente a bocca aperta ad ammirare tanta maestosità di albero. Ai suoi occhi appariva stranissimo: petali rosa che ricoprivano come pelliccia l'intero albero e l'erba sotto di esso. Vide la volpe salirci sopra e sistemarsi, vide la ragazza rimanere estasiata dal luogo a lei familiare, capì subito che era un luogo a lei gradito, forse un suo rifugio, e ne ebbe conferma da lei stessa, insieme ad altre scuse.

    "Non vi è alcun bisogno che ti scusi per ciò che fai, al contrario

    Subito dopo stava per ripetere un inchino e scivolò su un cumulo di petali. In un istante, dopo tutta carica emotiva dell'ultima mezz'ora, gli si scatenò internamente una furia incontrollabile. Solo una semplice caduta poteva già considerarsi per Arsen un pericolo, al punto che la sua instabilità lo spinse ad agire per fare qualcosa, senza controllo. Purtroppo non ha ancora affinato i suoi poteri al punto di controllarli a comando con facilità, ma ancor più rilevante, è che spesso, ne perde il controllo, come già successo anni addietro.
    In un istante gli brillarono gli occhi di un rosso ardente, quasi a brillare come un tizzone acceso, quell'istante era così carico di energia che lo poteva quasi scandire mentalmente, come se fosse rimasto intrappolato in quell'istante. La pelle dal color già abbronzato, iniziò a inspessirsi e prendere un colorito che andava sul rosso. Dalla sua schiena, facendosi largo tra la, studiata appositamente, armatura, una protuberanza che, nell'estrema velocità di apparizione, iniziava a direzionarsi già nel punto dove sarebbe caduta Hana. Man mano che il secondo passava l'ala era sempre più sporgente e fuori dal corpo di Arsen al punto di potersi ampliare. Una così veloce e incontrollata apparizione dell'arto che fece infiammare il punto nella schiena dalla quale stava fuoriuscendo. Prima che Hana toccasse il suolo l'ala di 5 metri era aperta sotto di lei, una ala di membrana rossa, non piumata ma possente, un ala che riusciva a sollevare e addirittura creare folate di vento, se solo Arsen avesse imparato a usarle a dovere. Con una folata di foglie di ciliegio che inondarono i due ragazzi e l'aria attorno, Arsen riprese i sensi: gli occhi tornarono normali e la sua mente di nuovo a percepire ciò che stava succedendo.

    Quando si accorse di ciò che era successo, cercò subito di rimetterla in piedi. Tirò fuori l'altra ala, in quanto non riusciva a tornare normale: altro difetto della sua poca abilità nel gestire la natura draconica. Buffo a sentirsi, ma con tutta quella perdita di controllo, non riusciva a riaverlo nemmeno dopo. Sbraitò subito dopo che si accorse di tutto e riconobbe ciò che era successo.

    "Oddio scusami tantissimo per quello che è successo, ho perso il controllo, non so che dire. Forse è meglio che me ne vada, in queste condizioni non posso farmi vedere in giro"



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    « Arsenius Sweynson »

    Narrato - "Parlato "- Pensato



    Seppur involontariamente, per modo di dire, l'aveva praticamente denigrata con una semplice affermazione. Non era ovviamente sua intenzione arrivare a dire tale cattiveria, soprattutto a una cosi bella ragazza che era tornata a fargli battere il cuore dopo tanto tempo. Ispirava dolcezza e tenerezza in qualunque cosa facesse o dicesse, e la galanteria repressa di Arsen spingeva sempre a trattare meglio che poteva questo genere di donne. Perchè, come gli ripeteva sempre suo padre "modelle o commesse certe donne si faranno beffa di te, trattale tutte da principessa e sarai un Re".
    Certamente non era proprio ciò che era successo, data la sgarbatezza avuta sin ora, ma si sarebbe presto fatto perdonare.
    Nel frattempo la volpe sembrava sempre più innervosita dalla presenza del ragazzo, che era istintivamente legittimo proteggere la propria padrona. E viceversa, la padrona era sempre a scusarsi e a difendere il piccolo animaletto, al punto di mortificarsi e vergognarsi.
    Impressionante come vi possono ancora esistere certi legami in un mondo corrotto che a tutto pensa meno che all'amor passionale che può intercorrere in una semplice relazione di dominazione. Il mondo ogni tanto si fa scappare qualche incantevole dono, che si spera rimanga puro.
    Siccome era già abbastanza sentimentalmente aperto, iniziarono a riaffiorare quelle passioni veramente emotive che Arsen non sentiva da tempo: percepire le maestosità e rarità dei sentimenti e delle diversità delle persone, il saper apprezzare il mondo per quello che è domandandosi cosa può ancora essere. Meravigliarsi alle rarità del mondo è una abilità, perché di abilità trattasi, che molti disdegnano e superficialmente disprezzano.
    Mai tanta stupidità.

    "Diamine nemmeno mi sono presentato! Sono Arsenius Sweynson, o più semplicemente Arsen, cavaliere dragone del nord, onorato di fare la sua conoscenza"

    Nel mentre che finiva la frase col palmo della mano verso l'alto, sfiorò il palmo della mano rivolto verso il basso della ragazza, e come se cogliesse il più prezioso dei fiori di montagna, la sollevò delicatissimamente e ci fece sfiorare le labbra, gesto consueto quando un cavaliere espone il suo titolo di fronte a una donna.
    Appena il tempo di finire che protrasse la mano e ricambiò l'inchino, seppur per altre ragioni.
    Tornando al discorso dei poteri, era davvero avvilito dentro per la frase di prima, al punto che non poteva più sopportare e cercò di rimediare.

    "Sarebbe per me un piacere invece provare a farti crescere di potere, e come te, la tua volpina"

    Concluse lanciando l'ennesima occhiatina alla volpe, che sembrava essersi liquidata e ritirata nel suo mondo, sulla spalla della ragazza, che stava per far iniziare il tour.
    Indecisa o no, Arsen fece il primo passo, lento per attendere che la seguisse, verso un cancello che dava su un giardino esterno, forse l'aria aperta avrebbe rilassato un minimo entrambi



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    causa avvenimenti ieri sera, oggi mi sento particolarmente romantico XD
    per le scan ieri non sono riuscito, oggi provo a pranzo a scannerizzare qualcosa in ufficio se non c'è nessuno :S
    Comunque è anche raffigurato nella copertina di Monster Hunter Episode 1, quello centrale con lo spadone rosso/aranciongiallo
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    « Arsenius Sweynson »

    Narrato - "Parlato "- Pensato



    Arsen si sbalordì ancor di più quando la voce della ragazza quasi gli fece venire la pelle d'oca nel percepire quanto sembrasse afrodisiaca al suo udito.
    Di ritorno nel mondo reale con la testa, soppresse quegli incontrollati istinti che lo stavano mettendo in difficoltà e decise di provare a far amicizia con quella ragazza, in fondo era lì per quello. Di risposta alla domanda formulata, la ragazza, Hana, disse di essere una dominatrice di volpi, come la volpe al suo fianco, Jinx, che nel frattempo usava il suo corpo come montagne russe.
    Invidia

    "Ah, l'ultima dominatrice che ho incontrato mi ha fatto dare la caccia in una foresta per 2 settimane da un branco di lupi famelici!"

    La notizia di cosa fosse non lo fece impazzire, anche se alla fine si trattava di una semplice umana che aveva dei poteri, in questo caso legati alla natura. Notò con enorme piacere che l'imbarazzo mostrato nell'approcciarsi non era unilaterale come pensava, anche la ragazza non si risparmiava nel colorarsi le guance a una frase si e una frase no, addirittura arrivando a balbettare nel rispondere.

    io2: Arsen smetti di fissare ogni dettaglio di ogni espressione che assume! ma in primis smetti di guardargli le tette!
    io: ehi! lo faccio solo quando distoglie lo sguardo, non si accorge di nulla
    io2: Lo so ma non è nel tuo stile, e poi si è pure offerta di accompagnarti, potresti almeno impegnarti un po a essere collaborativo e gentile no?!
    io: a una dominatrice che non sa dominare la propria volpe?
    io3: ci vorrebbe proprio una birra ora
    io2: cosa vuol dire, aiutala a sviluppare il suo potere piuttosto che denigrarla! sei troppo pretenzioso dalle persone!


    L'angelico viso aveva però per Arsen un secondo aspetto. Bionda con occhi azzurri era la stessa descrizione della ragazzina che morì nell'incendio provocato da Arsen stesso. Questo può rappresentare il più grande demone, precursore di tutti gli altri, che Arsen porta dentro di se ovunque vada, e motivo di molte delle sue scelte di vita, spesso controproducenti per se stesso. L'istigazione alla violenza è sempre da evitare, in quanto, come successo, può portare a gravi danni e importanti lutti.
    Ormai erano passati anni e Arsen aveva capito come convivere con quel peso nello stomaco, aveva capito come continuare a vivere serenamente, conciliando autopunizioni a piaceri.
    Era solito sottoporsi a pesantissime se non quasi letali sessioni di allenamenti e combattimenti. A sforzi disumani che potessero distrarlo a tal punto da non poter nemmeno pensare. Il dolore, la fatica e l'acidità caratteriale l'hanno aiutato a passare momenti bui della sua vita. Mai è andato in cerca di amori e sogni da realizzare, da quando ha ucciso la sua autostima e mangiato il positivismo, non fa altro che darsi la zappa sui piedi da solo, negandosi e autoescludendosi dalle gioie della vita.
    Che stesse cambiando qualcosa? Che questo nuovo incontro possa incidere nella storia di Arsen un nuovo inizio?
    Certamente, visto il carattere di Arsen e tutta la vicenda, si sarebbe sentito in debito verso quella ragazzina, quasi a accudirla e tenerla sotto la sua ala protettrice per rimediare all'accaduto.
    Forse quella somiglianza voleva dire qualcosa di più, forse non era del tutto perduto. Come già successo svariate volte, può accadere che quella ragazzina diventi per lui una persona importante, a tal punto da far riaddormentare i demoni della mente e far tornare un lucido Arsen strabordante di voglia di vivere.

    "Sarebbe per me un enorme sollievo e piacere essere guidato da una così vivace signorina."

    Dopo l'ennesima lusinga istintiva, abbozzò un sorriso e mise da parte la mappa dopo averla ripiegata. Notò che dopo la risposta, la ragazza iniziava a prendere ancor di più colore in faccia, arrivando a farsi dare un morso per ritornare in sè. Fissò per un secondo la volpe, speranzoso che la sua presenza dragonica si sentisse minimamente nella testa della volpe. Poi pensò di andare direttamente alla fonte e senza mezze misure.

    "Proporrei di partire dall'esterno, un po' d'aria fresca non fa mai male..."
    Brevissima pausa, teatralmente perfetta
    "Però c'è bisogno che la dominatrice che ho davanti domini meglio la sua volpina... O rischia di finire con le patate"

    Ennesimo sorrisino accompagnato da una rapida occhiata verso la volpe. Forse era stato un pochino rude nel dirlo, ma nemmeno aveva pensato a cosa dire, già da subito iniziava a dargli fastidio che qualcuno potesse infastidirla, addirittura la sua volpe personale. Una possessività che era in guerra da appena percepita da Arsen, già cercava di combattere l'ennesimo sentimento.
    Dopo un inizio disastroso, sperava che con la passeggiata potesse rimediare.

    io2: come non detto, eh!
    io3: oh quindi la birra?



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    scusami ma devo correre in cantiere che è successo un disastro e non ho finito di revisionarlo, chiedo venia per qualche errore di battitura/incongruenza grammaticale
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    « Arsenius Sweynson »

    Narrato - "Parlato "- Pensato


    Come uno spaventapasseri in un campo di grano, Arsen presidiava la posizione centrale nell'atrio, distratto dai pensieri e incapace di muoversi. Un altra folgorante e rapidissima cascata di pensieri aveva stravolto il giovane, fissando invano un punto fermo per concentrare il flusso. Troppe persone volteggiavano in quella sala, e non vi era modo di capire chi fossero quelle creature che avrebbero vissuto con lui per non si sa quanto tempo. Nel mazzo di carte di paranoie del giovane andava ad aggiungersi un ennesima da portare e vedere ogni qualvolta avrebbe avuto tante persone attorno. Non aveva il controllo, della situazione, un altra volta, e questo lo irritava parecchio.

    Come un fulmine a ciel sereno fu interrotta la cascata di pensieri e rimpiazzata dalla premente sensazione di essere toccato, con l'accompagnamento di un grugnito. Afferró la mappa con la sinistra, arrivando quasi a stropicciarla. Con la destra si posizionò sull'impugnatura dello spadone alle sue spalle, pronto a scattare.
    Solo dopo qualche istante capì che non era una minaccia che richiedesse così tanto allarmismo e distese i muscoli.
    Nel frattempo dello scatto in direzione della minaccia, non aveva notato nulla fin quando non ebbe abbassato lo sguardo.
    La prima reazione fù quella di sbalordimento: sgranó leggermente gli occhi e inarcò le sopracciglia quasi imbarazzato.
    Non era solito vedere volpi "aggredirlo" così giocosamente, generalmente le vedeva correre lontano dalla sua fame tra i boschi.

    Ma che...

    Nemmeno il tempo di formulare un pensiero, uno tra i tanti di Arsen, che una graziosa ragazzina si avvicina per afferrare la volpe e far cessare le sue imbarazzanti molestie.
    Certamente non era ciò che si sarebbe aspettato dopo nemmeno un'ora dal suo ingresso in istituto.
    Speranzoso che non si fosse intravisto il suo scatto repentino posizionò la mano destra dall'impugnatura della spada ai capelli, facendo sembrare che si sistemava la chioma bianco argentea. Terminato lo sgomento iniziale, prese momentaneamente distanza dalla volpe con un rapido passo indietro e squadrò la ragazza per qualche istante, rendendosi conto di una vaga familiarità nel volto, seppur una familiarità annebbiata dal tempo e dai trascorsi.
    Un orgoglioso guerriero dragone che per quanto potesse incutere timore, si poteva sciogliere alla sola visione di un volto , un combattente che poteva essere freddo e spietato che viene scombussolato mentalmente non è da tutti i giorni. Forse per colpa della sua discendenza draconiana che amplifica le emozioni, forse per i demoni che gli abitano la mente, forse per la situazione imbarazzante, la visione di quella ragazza lo aveva completamente spiazzato.

    "Non si disturbi, non da fastidio. Piuttosto, qual'è il suo angelico nome?"

    Nonostante il fastidio e la maleducazione della volpe, Arsen non riuscì a essere severo nel rispondere, il viso della giovane gli suscitava troppa tenerezza per aggredirla verbalmente. Nessun particolare della ragazza era sfuggito ad Arsen, che con la sua vista straordinaria poteva addirittura ingrandire ciò che vedeva, come ad esempio i suoi occhi, che lo avevano così incantato da arrivare a zoomarli al massimo che poteva.
    E (molto) probabilmente non era l'unica coppia di cose che aveva ingrandito...


    ★ LIVELLO 1★Link Scheda★ IbridoDrago
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    *spara in aria

    Benvenuto :sisi:
  13. .
    Nome Pg: Arsenius Sweynson
    Link Scheda: LINK
    Aperto Qui: LINK

    -TROVATO-



    Edited by ¬ Tak¢ • - 21/7/2015, 11:33
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    « Arsenius Sweynson »

    Narrato - "Parlato "- Pensato


    Pesante è il respiro della fatica che insistente prende possesso delle membra.
    Freddo e glaciale il vento che rapido si scontra sulla dura e calda pelle di Arsen.
    Maestosa e radiosa è la vista che si pone di fronte i suoi occhi, avvolgente e rassicurante, al punto di poter dimenticare fatica e freddo.

    Arsen si trovava se non sul cucuzzolo della montagna poco ci mancava, dopo una abituale corsa di allenamento mattutina e una meno comune scalata libera. Sciolse i muscoli e stirò quelli più indolenziti, poi prese a fare esercizi da fermo. Attorno a lui c'era solamente silenzio e freddo, due amici che Arsen amava e odiava molto allo stesso tempo. Seppur il silenzio era miracoloso per i flussi di pensieri non disdegnava due grasse risate davanti a un paio di birre.
    Finiti gli esercizi da svolgere su due piedi, si tolse un guanto e con una minima concentrazione si diede fuoco al palmo della mano, per poi farla passare su un cumulo di neve ai piedi di una piccola parete rocciosa, scoprendo dalla neve un piccolo piazzale dove potè sedersi all'asciutto.
    Spento il fuocherello sulla mano, il suo sguardo per un solo momento si perde nella vista che la montagna offriva della vallata, e sembra che la concentrazione in quella vista non torni mai più

    Non è forse questo ciò, che un essere dovrebbe voler come unico desiderio? Una vista che gli provoca sensazioni felici e rilassanti, che lo faccia distendere nella soddisfazione di essere arrivato in cima alla montagna.
    E' forse Eolo, il dio dei venti, a portare tanto rinnovo nell'animo di chi sa apprezzare? Forse nel vento si cela l'appagamento, che inesorabile ti trasporta la mente lontano da dove è arrivata insieme al corpo.


    Nel mentre che gli ultimi pensieri finiscono di riversarsi nella mente, la pausa di allenamento termina con l'alba, sancendo l'inizio di un nuovo e radioso giorno ricco di avventure nuove.
    Arsen si alza, fissa per un ultima volta il panorama, esala l'ultimo respiro d'aria fresca di montagna e riprende la corsetta che aveva interrotto per osservare il panorama.
    Riscende dal versante della foresta, attraversando quei fitti boschi che più di una volta hanno odiato il fuoco che arde dentro Arsen, e che hanno visto non solo internamente.
    Il ritorno in paese, per poi entrare nella scuola, fu inesorabilmente lungo e disturbato. Le solite macabre illusioni che come fantasmi di un castello, abitano la mente di Arsen e senza un tangibile perché, riaffiorano in testa e volteggiano sulle insicurezze come avvoltoi in attesa del momento di debolezza.
    Non è raro che Arsen si svegli nel cuore della notte per riprendere il mancato respiro o per respingere incubi e ansie, rimorsi e paure, paranoie e timori.
    Come un filtro scuro agli occhi, in ugual modo agiscono le paure sulla mente: destabilizzando il corpo. Quando le paure sono così forti da mangiarti l'anima morso dopo morso, non puoi far altro che immobilizzarti, sudare freddo e aspettare che passino i minuti, perchè se così non si fa, si scatena la bestia dentro ognuno di noi. E per alcuni di noi la bestia può volare e sputare fuoco.

    In balìa dei propri pensieri arrivò al villaggio senza nemmeno accorgersene, e questo cambio di scena gli fece stravolgere completamente flusso di pensieri abbandonando gli oscuri timori e abbracciando i problemi del momento.
    Appena uscito dalla foresta si inoltrò nelle strade e stradine per attraversare la città e dirigersi verso il promontorio dove sorge la Scuola.
    Quello che lo disturbava di quella città, era che non poteva percorrere più di 50 metri che qualcuno tra la folla lo squadrava e lo fissava per tutto il campo visivo che percorreva, non si sa se per familiarità con la faccia o se le persone di quella città potessero realmente percepire chi, o meglio, cosa fosse realmente.

    Ancora una volta il flusso di pensieri viene interrotto dall'iniziare della strada che si alza e che porta al promontorio dove sorge la scuola speciale.
    All'avvicinarsi Arsen capisce sempre più concretamente le opportunità che tale istituto può offrirgli: potenziamenti.
    Eh si, perché la natura del giovane drago dentro Arsen ha un sete inesauribile di crescita e confronto, superamento dei limiti e scontro.
    La natura da combattente del giovane ha fatto si che crescesse solamente misurandosi contro chi più forte, allenandosi con chi più furbo e scontrandosi contro chi più veloce, facendo si che la tempra del giovane si basasse sull'allenamento e la ripetizione, sullo sforzo e sulla costanza.
    Ma qui si va scrivendo un nuovo capitolo: qui si affina la tecnica e ci si confronta con altre realtà ben diverse che sicuramente gli daranno del filo da torcere, oltre che nuovi motivi per migliorare e superarsi.

    Quasi sincronizzato col proprio passo, il cancello accompagnò il suo cammino fin dentro l'istituto, per poi richiudersi una volta entrato. Qui subito si notò un semi caotico via vai di personaggi alquanto diversi da lui, forse fin troppo per i suoi gusti, ma chissà, un giorno avrebbe potuto abbrustolirne qualcuno. Si apprestò subito alla segreteria didattica, o almeno così diceva il cartello. Dopo un breve lasso di tempo e dopo aver compilato qualche scartoffia gli furono date le chiavi di una camera del dormitorio, oltre che un lavoro nella città.
    Era immobile, piantato in mezzo all'atrio che stava cercando di capire come era costituita la scuola da una piantina prelevata dalla segreteria. Non era mai stato molto abile con le carte, in quanto si basava sempre su un orientamento istintivo e quasi naturale per chi come lui ha vissuto all'aria aperta.
    Intanto mentre cercava di imprimersi la mappa nella testa stava anche cercando di pensare a quale sarebbe stata la prima cosa da fare all'interno di quella scuola: forse un allenamento era quello che ci voleva per capire come sarebbero state le "vacanze" dalla sopravvivenza.


    ★ LIVELLO 1★Link Scheda★ IbridoDrago


    E' da un bel po che non butto giù due righe di testo, quindi se notate incongruenze sintattiche e grammaticali vi intimo a segnalarmelo in privato, al fine di poter migliorare


    Edited by ¬ Tak¢ • - 20/7/2015, 14:31
  15. .
    boh visto che per ora non risponde chiedo se posso avere una nuova camera, in caso di futura conferma magari mi trasferisco subito
29 replies since 21/7/2008
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