Quest #1: "Salvati la pelle!" [Gruppo 2]

Guidato da Arashi Tsukamoto

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. il folle35
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    6Z7Xr

    Genji Yuuto

    il nostro ragazzo, sentendo dire da Aoki di che cosa era capace, si stupì, facendolo notare con un sorriso addirittura delle branchie? Non credevo esistesse un potere del genere a questo mondo... E ho anche il motivo di credere che questa non sarà l'ultima volta che accadrà . In seguito rispose il ragazzo accanto ad Arashi che disse di non voler parlare agli altri, come se sapesse di non aver bisogno di nessuno e fece anche capire di non voler essere li in quel momento che sia in punizione? Di certo a me non importa niente di lui figuriamoci... Odio i tipi come lui... Genji odiava i tipi che si credevano superiori agli altri, che lo fossero veramente o meno a lui non importava, soprattutto se era lui ad essere sottovalutato. Questo ragazzo, però disse la sua nel mentre che la caposezione stava parlando: e non fu una bella scena quella che si parò di fronte ai ragazzi; quando questi finì di dire la sua Arashi cambiò improvvisamente tono di voce, persino innaturale per quell'esile corpicino, a Yuuto parve persino che stesse per iniziare una tempesta, letteralmente. Per un attimo il nostro ragazzo rimase con la bocca aperta per qualche secondo, fortunatamente non spalancata, mentre assisteva allo sfogo della piccola ragazza che, fortunatamente, dopo poco tempo che divenne rossa dalla rabbia si rimise in sesto e, stavolta con un tono più delicato, cercò di fargli capire, forse inutilmente, che nel bene o nel male avrebbe dovuto rimanere in quel gruppo, volente o nolente. Essa spiegò poi, al gruppo, di che cosa era capace: oltre al saper levitare, parola sconosciuta al nostro "eroe", ed a controllare l'acqua calda e fredda, poteva creare delle armi di ghiaccio dal nulla, dimostrandolo facendo comparire una lancia, con cui si tagliò il palmo della mano, il sangue della ferita sgorgò per tutta la mano, sottolineando il contrasto tra il rosso cremisi di questi con la pelle pallida della ragazza.

    Dopo un attimo di riflessione, Arashi disse alla "squadra" di dividersi dei compiti i quali erano: il trovare le legna, del cibo o aiutarla nel formare una barriera di protezione intorno alla zona; i primi che si mossero furono il "matto", che andò a cercare delle legna, e il ragazzo dagli abiti eleganti, che andò a procacciare della selvaggina. Dopo aver augurato buona fortuna ad entrambi, Yuuto riflettè un attimo sul da farsi ok, io posso "solo" cacciare o trovare delle legna quindi: mettendo che il cibo possiamo averlo per almeno tre giorni, più oggi per quello che caccierà per il gruppo, dovremmo essere a posto almeno per oggi, d'altro canto anche le legna che prenderà forse saranno sufficienti... il ragazzo pensò per un attimo a cosa avrebbe potuto fare, assumendo un aria pensante; dopo una manciata di secondi, o un minuto, il nostro ragazzo capì cosa fare andrò a prendere le legna anche io! l'aveva scelto più per caso che per logica questa scelta, ma a lui non importava, l'importante era rendersi utile: così si avviò verso nord, capendolo dal muschio che stava crescendo sugli alberi. continuò ad andare a dritto, segnando ogni deviazione di percorso che faceva mettendo un incisone sugli alberi nel verso in cui andava con la sua spada, in modo da non perdersi nel girovagarvi; d'altro canto, Genji viveva vicino ad una foresta, non come quella in cui era in questo momento, ma pur sempre una foresta, lì imparò un po di cose riguardo a come camminarci e dove non andare oppure dove trovare degli animali, più di piccole dimensioni che di grandi, e anche ad affrontare belve più feroci: sapeva infatti come combattere un orso, con la propia spada naturalmente, o come sfuggire ad un piccolo branco di lupi, il più delle volte riuscendo a scamparla senza ricorrere alla sua spada. In parole povere per lui l'essere in un questo luogo non era una novità, ma viverci un intera settimana non era una cosa da poco, nemmeno per lui; si sentiva abbastanza sicuro grazie alle sue conoscenze, anche se non a suo agio nel sapere che quella non era una foresta comune o che comunque i nemici non sarebbero stati dei comuni orsi o dei normali lupi: in realtà era eccitato, non aveva ancora pensato che avrebbe potuto morire li, ma il fatto di potersi misurare in una prova del genere, anche se non sembrava molto competitiva, lo faceva sentire più in forma del solito, almeno quel giorno. Dopo una bella camminata tra gli alberi, ne trovò uno alto all'incirca 6 m dovrei riuscire ad arrivare almeno al primo ramo di questo. Ok, cominciamo! iniziò così ad arrampicarsi su di esso e, in pochi minuti, arrivò, come aveva previsto, al primo ramo sapevo che saper arrampicarmi sugli alberi mi sarebbe tornato utile! Il maestro diceva che era una perdita di tempo, ora come la mettiamo? il suddetto ramo era largo circa una trentina di centimetri di base e lungo 3m ed era oltretutto abbastanza tozzo su tutta la lunghezza; saltò, così, al ramo accanto e con due fendenti di spada, ed un equilibrio perfetto, tagliò il ramo, che cadde con un tonfo sordo, attutito però dalle foglie scusami se ti riuso per un uso del genere ma, abbi pazienza, per favore... sembrò quasi di mettere il cuore nella frase che disse, per quanto quella spada fosse una delle più affilate, non era consono trattarla in quel modo, anche perchè probabilmente non era stata designata per tagliare gli alberi, anche se gli fu utile alcune volte, anche se poche. L'improvvisato taglialegna saltò poi su un terzo ramo e tagliò, sempre con due colpi, il ramo su cui era prima che, anche se leggermente meno spesso, avrebbe fatto più che comodo; Yuuto riuscì a scendere dall'albero in modo da non farsi male quando vide muoversi il ramo che aveva appena tagliato ma cosa...? queste furono le sue parole prima che un orso pieno di foglie, attaccate al suo dorso, si alzò spostando il ramo che gli era appena caduto sopra e si girò verso il ragazzo con un aria poco pacifica ma perchè devo essere così sfortunato? Non posso tagliare qualche ramo senza che un orso ci passi sotto? non si rese neanche conto di aver parlato nella sua lingua dall'emozione da cui era preso: era da mesi, oramai, che non combatteva contro qualcuno o qualcosa, questo lo fece ancor più pervadere dall'emozione. Il ragazzo lasciò prima avvicinare la bestia che, appena arrivata davanti a lui, si alzò, mostrando tutta la sua stazza, ma quel punto Genji gli diede un colpo sul naso con la parte piatta della spada, in modo da guadagnare qualche secondo per sferragli un fendente orizzontale sui ginocchi con la stessa, in modo da far cadere la possente bestia in avanti pesantemente, il guerriero riuscì a spostarsi lateralmente in tempo, prima che questa gli crollasse addosso in modo pesante: ma non era ancora finita, la bestia infatti si poggiò sulle sue zampe anteriori e cercò di mordere l'avversario, ma questi fece in tempo a schivare il morso, facendolo rimanere per un attimo a "masticare" l'aria; allora Yuuto, come colpo di grazia, diede una forte botta contro il muso dell'animale con l'elsa della spada, procurandogli forse una frattura e facendolo cadere per il dolore, in seguito alzò la spada con la punta rivolta verso l'orso e disse hai fatto del tuo meglio, ma non è bastato. Mi dispiace caro avversario per averti fatto male, ma ho le mie ragioni per credere che tu avresti fatto lo stesso con me. Riposa in pace. e con un affondo penetrò la carne dell'orso arrivando fino al cuore, ponendo fine alle sue agonie: la bestia emise un breve ruggito prima di passare a miglior vita.
    Dopo il breve combattimento, il cacciatore si mise in spalla i due rami e si diresse verso lo spiazzo dei suoi compagni lento e con qualche schizzo di sangue sulla sua armatura, ma deciso e fiero di essere riuscito a fare quello che aveva appena fatto.

    [...]

    dopo una bella camminata il nostro beniamino riuscì bene o male a tornare alla "base" verso le cinque di pomeriggio stanco e affamato: bene o male nel senso che ebbe non poche difficoltà nel ritrovare la strada del ritorno, ritornando, alcune volte, nello stesso posto confondendo alcuni solchi lasciati dagli animali sugli alberi con i suoi; era comunque felice di essere tornato lì e festeggiò pulendosi la faccia con la mano e lasciando cadere le legna che stava trasportando. Così, dopo essere tornato da dove era partito, si accovacciò ed iniziò a levare le foglie e i rami più piccoli, spezzandoli, per poi passare a tagliare in pezzi quasi uguali la legna per metterli da parte in modo da non mischiarli con i più piccoli. In quel momento il ragazzo aveva un espressione seria, come se non pensasse a nulla se non a quello che stava facendo e quello che aveva fatto.


     
    Top
    .
  2. Kalawathi
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    animegirlanimegirls8950m

    Aoki Terinae



    Aoki era assorta nei suoi pensieri quando Arashi le chiese se avesse esperienza con le rune. Non rispose quindi e continuò a fissare punti imprecisati che le stavano attorno. Non una parola, non un sorriso. La sua espressione era neutra, strano a dirsi ma era così. Non sapeva cosa fare, con chi parlare, niente. Aveva deciso di stare muta e vegetare all'interno del gruppo fino a quando qualcuno non si sarebbe avvicinato a lei.
    Arrivati al campo Aoki decretò che fosse necessario, almeno per un momento, ascoltare ciò che veniva richiesto da Arashi.
    -Procurarsi della legna? C'erano già ben due persone che si erano incaricate di questo compito ed il suo aiuto sarebbe stato pressoché inutile.
    -Cacciare del cibo? Era già andato il ragazzo contro cui si era schiantata all'inizio della giornata e probabilmente lui bastava e avanzava.
    -Aiutare la caposezione con gli incantesimi di protezione? Non sapeva neppure cosa fosse un incantesimo a momenti, anzi.. non sapeva neanche cosa fosse una runa! Gli altri man mano si erano rimboccati le maniche ed erano all'opera. Guardò Arashi, una lacrima nell'occhio destro. Non sapeva come rendersi utile. Iniziò così a valutare l'idea di tornare all'accademia. Si, forse sarebbe stata una buona idea. Restarsene in camera sua e non stare tra i piedi a nessuno.
    Sono inutile!
    Esclamò seccata. Si sedette a terra, le lacrime scendevano dagli occhi.




     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Genkaku RPG

    Group
    Founder
    Posts
    4,291
    Reputation
    +28

    Status
    Anonymous
    jpg

    ¬яeita
    Manco finì di parlare che quella idiota le fu subito addosso. Aveva cambiato completamente espressione: il suo tono divenne talmente acuto e rabbioso da far sobbalzare perfino Reita.

    Ma che diavolo!

    Imprecò lui, stizzito, quasi sussurrando per non farsi sentire. Già si trovava lì controvoglia e senza alcun preciso motivo, e per di più si doveva sorbire le moine di quella ragazzina? Voltò il capo dalla parte opposta, mentre la coda, ben nascosta, scattò da sotto il giubbotto, facendolo ondeggiare per un breve istante. Non ascoltò il resto che Arashi aveva da dirgli, non che prima lo fece, sia chiaro; si limitò soltanto a guardare un punto impreciso davanti a lui, tra i rami uno strano albero, cercando di escogitare un piano per sfuggire da quel gruppetto di BoyScout il prima possibile. La Capo-Sezione spiegò ora i suoi poteri, ma anche qui Reita non ascoltò. Non gli interessavano per nulla, l'aveva già sconfitta, quindi qualunque cosa sapesse fare non lo riguardava. Non riuscì a non guardarla, però, quando si autolesionò la candida e piccola mano con una sua stessa arma, per dimostrarne la sua efficacia.

    Poi da del gradasso a me, che perfetta idiota.

    Era giunto il momento di dividersi i compiti, e Reita avrebbe colto l'occasione al volo per scappare. I ruoli disponibili erano: raccoglitore di legna, cacciatore, montatore di tende e conoscitore di rune. Proprio dei bei lavori. Il demone ci pensò su un po', serio, quasi da sembrare che qualunque cosa scegliesse l'avrebbe eseguita senza fiatare; d'altro canto in ben 3 si erano già proposti e con il consenso dell'albina si erano messi al lavoro, solo una ragazza era rimasta lì imbambolata, sedendosi a terra e scoppiando in lacrime.

    Tsk, ma che ci è venuta a fare lei in un posto del genere.

    Si era proprio rotto di rimanere tra quella gentaglia.


    Io vado a...

    Fece appena un passo, che subito quell'idiota lo rimbeccò come di consueto. Cosa? Doveva rimanere lì, con quella?! A far cosa, sentiamo. Ad aspettare il ritorno dell'allegro gruppetto? Scosse la testa, stava visibilmente perdendo la pazienza, ma grazie all'estrema forza di volontà si ricompose in fretta. E così, non gli era permesso allontanarsi... Sicuro. Ovviamente a lui non importava, difatti accelerò ben presto il passo, le mani in tasca, proseguendo tranquillo senza alcuna meta, tra i fitti alberi del bosco.


    Edited by Volpe. - 3/4/2012, 17:10
     
    Top
    .
  4. Kalawathi
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    umh >_< l'elfa sarei io? Perchè Aoki è una mezz'elfa e non ha le orecchie a punta :3
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Genkaku RPG

    Group
    Founder
    Posts
    4,291
    Reputation
    +28

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Kalawathi @ 3/4/2012, 16:24) 
    umh >_< l'elfa sarei io? Perchè Aoki è una mezz'elfa e non ha le orecchie a punta :3

    Ah, scusami, mi è sfuggito questo particolare. Correggo subito. Grazie per avermelo detto.
     
    Top
    .
  6. Tsukamoto Arashi
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    png

    ~Arashi Tsukamoto

    Si sedette a gambe incrociate standosene sospesa a mezz’aria, in una paradossale imitazione di un chissà che monaco buddhista, concentrandosi sul da farsi.
    A parte quel babbeo di Reita, le era rimasta a disposizione solo Terinae, che subito era scoppiata a piangere come una bambina.
    Istintivamente ebbe come un moto di rabbia verso di lei, e si trattenne dall’urlarle di tornarsene all’Accademia, allora, che cosa c’era venuta a fare là!?
    Però poi guardò quel suo faccino, l’espressione da cucciolo abbandonato, gli occhi pieni di lacrime, e non poté non aver pena per quella che sembrava solo una bambina cresciuta troppo in fretta.
    Dai, non piangere, Aoki disse, sperando di risultare meno formale del solito chiamandola per nome. Volò vicino a lei atterrandole a fianco. Accidenti è più bassa di me…
    Non credo che se tu non fossi stata adatta a questa missione la maestra Ayame ti avrebbe mandata. Sai come è apprensiva verso i suoi allievi. Quindi non ti preoccupare, se sei qui è perché puoi farcela e puoi esserci utile. Hai detto che non conosci le rune né gli incantesimi…uhm. In effetti quello era un bel problema, Arashi conosceva gli incantesimi di protezione abbastanza bene, ma con l’energia che si ritrovava in quel corpicino microscopico avrebbe potuto erigere una barriera solo per tre o 4 metri, e non sarebbe durata neanche due ore.
    …!!
    L e venne un idea.
    Ehi, Aoki, io non riesco a vedere la tua anima ma… non mi sembri priva di potenziale. Anzi, forse ne hai fin troppo perché io possa vederlo…
    Si avvicinò in modo silenzioso e quasi inquietante per la povera elfa bionda, visto il modo in cui la guardava
    Prestami la tua energia per un attimo.
    E senza lasciarle il tempo di rispondere le prese una mano e la tirò a sé, abbracciandola.
    Una frazione di secondo. Una luce bianchissima e accecante. Poi il nulla. Arashi sorresse Aoki, prima che cadesse a terra: dopotutto le aveva preso quanta più energia poteva, era già abbastanza strano che la piccola non fosse rimasta priva di sensi.
    La poggiò delicatamente a terra.
    Non riuscirò a contenerti per molto, aspettami qui.<b> le sussurrò, prima di allontanarsi.
    E aveva ragione, doveva fare in fretta, altrimenti l’energia di Kala sarebbe tornata a lei, attratta dalla sua anima.
    Arashi si sentiva pesante e oppressa, possibile che quella ragazzina si portasse dietro quel peso tutto il giorno tutti i giorni? E anzi, che ne avesse ancora di più, visto che nonostante il ‘prelievo’ era rimasta sveglia, o almeno così sembrava.
    Corse, per quel che le era possibile –di volare neanche se ne parlava, sarebbe potuta finire dall’altra parte della Foresta senza neanche accorgersene, con tutta quella forza addosso- per tutto il perimetro dell’area da proteggere, mormorando formule e pronunciando, a ogni nuova formula, i nomi dei membri del gruppo, in modo che la barriera lasciasse passare loro e solo loro.
    Sembrava quasi una ballerina mentre si affaccendava, correva e saltava da un punto all’altro con un’insolita leggiadria e velocità.
    Per fortuna le energie le bastarono per completare l’opera senza intoppi, e solo parecchi minuti dopo che si fu fermata tornarono, sottoforma di piccole sfere luminose, nella loro sede originaria: l’anima di Aoki.
    <b>Non ti muovere bruscamente, per ora, lascia che si sistemino per bene prima
    si raccomandò con lei, sedendosi a mezz’aria come prima.
    Accidenti però, certo che sei forte! le disse, con tono stupito e ammirato insieme. L’hai visto che non sei inutile? fece poi, dolcemente. Ecco che arrivano gli altri

    Primo fra tutti tornò quel Lagann, che a lei pareva tanto sospetto. Tornò con una cena che sarebbe stata sufficiente per più di una settimana, un cinghiale intero, e anche bello grosso! Aveva ancora le armi e le vesti sporche del sangue dell’animale, cosa che in effetti infastidì leggermente la caposezione, ma cercò di non farci caso.
    Complimenti! gli disse, mentre già vedeva arrivare Yuuto con della legna, anche lui ne aveva trovata molta e buona, e si stava già mettendo all’opera per lavorarla.
    Decise di non disturbarlo, notando che anche lui, nonostante non fosse andato a caccia, era ricoperto di sangue. Ok, la prossima fermata la faremo vicino a un fiume. pensò.
    Passò un po’ ti tempo prima che arrivasse anche Clive, e il sole si stava già tuffando nell’orizzonte.
    Bene, ora ci siamo tutti. Vediamo di metter su questa tenda e sistemarci prima che sia buio.
    […]

    Nel trambusto del far la tenda e cenare, Arashi non si era accorta che Reita era sparito.










    FINE GIORNO 1°



    Giorno 2°



    png

    ~Arashi Tsukamoto

    Era ancora buio, il sole tardava a sorgere, ed erano ancora tutti quanti profondamente addormentati, quando Arashi si sentì tirare in un modo fastidioso.
    Si rigirò nelle coperte del sacco a pelo bianco biascicando versi incomprensibili nel sonno, ma la trazione si faceva sempre più forte e fastidiosa, tanto che aprì appena gli occhi.
    L’immagine sfocata di una massa era che si allontanava e la sensazione del sacco a pelo che veniva tolto, il freddo sulla pelle, il sotobosco che la graffiava e la feriva… saltò su in piedi. Si stava allontanando via via dalla tenda, trascinata via con forza, ormai era al limite della barriera.
    E-ehi…che cosa…?!? Fece, prima di urlare EHI!! AIUTO! MI STANNO PORTAN…RAGAZZI! QUALCUNO SI SVEGLI! MI STANNO PORTANDO VIA!!!
    Ma nessuno la sentiva, era notte fonda e chi poteva accorgersi della sua vocina acuta.
    Quando si trovò nel fitto del bosco realizzò tutto.
    Reita se n’era andato. Non se n’era accorta. Era uscito dal suo campo d’azione…ma il filo che li univa non si era spezzato, trascinandola inesorabilmente verso di lui. Evidentemente nel creare l’allacciatura dell’anima non aveva calcolato che lui, essendo in qualche modo più forte di lei, l’avrebbe trascinata dietro senza alcun problema.
    O forse sì, ma non aveva calcolato che lui se ne sarebbe fregato altamente dei suoi ordini e si sarebbe allontanato. No, non aveva minimamente considerato questa possibilità, superba com'era e abituata a farsi obbedire da tutti, non sapeva che al di fuori della scuola, delle sue regole e delle sue convenzione lei era solo uno scricciolo di mezzo-demone incapace persino di innalzare una barriera da sola.
    Maledetto ragazzo…cosa non mi farà passare, ancora. Non posso abbandonare la mia squadra da sola in balia della foresta!
    Dal momento che la squadra si era divisa, infatti, se non si fossero riuniti in fretta avrebbero fallito la missione, ma soprattutto, quei ragazzi, senza gli incantesimi di protezione di Arashi, si sarebbero trovati in serio pericolo in quell’ambiente sconosciuto.
    Doveva ripescare quell’idiota al più presto e, anche a costo di creare altre mille allacciature, riportarlo indietro. Non poteva permettergli di fuggire, non prima di fargli ‘conscere’ Burst.
    Volò, smettendo di farsi trascinare e seguendo il filo, per raggiungere il ribelle più in fretta.
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Vecchie Fiamme
    Posts
    2,902
    Reputation
    +1

    Status
    Anonymous

    Clive Addams
    Volete che vi racconti quello che é successo prima che la notte calasse sul bosco, lasciando Clive ed i suoi compagni all'abbraccio di morfeo? Bhe, non lo farò nei particolari, no di sicuro.
    Il ragazzo non fece altro che rimanere a faccia in gù, a metà strada per il mondo dell'incoscienza, fino a quando non sentì il profumo del cinghiale cotto : solo allora si mosse, strisciando spingendosi con le braccia, in direzione del resto del gruppo che poi scoprì essere stato più fortunato di lui sia nell'andata che nel ritorno.
    La tenda era già stata montata e la cosa lo rese felice, non sarebbe stato per nulla semplice aiutarli a costruirla nelle sue condizioni estremamente affaticate dal viaggio nella foresta. Che diavolo, una volta non si sarebbe lasciato sfiancare così tanto da una semplice camminata, doveva aver perso parecchio la forma.
    Dopo aver mangiato con quella che sembrava a tutti gli effetti carne di cinghiale ( era troppo occupato a godersi il sapore del pasto per chiedere che cosa fosse, in quelle condizioni avrebbe potuto mangiare di tutto ) fu il primo a rintanarsi nella tenda a dormire, probabilmente gli altri si sarebbero organizzati in qualche modo a fare qualcosa ma... se fosse stato veramente importante l'avrebbero svegliato, non fosse altro che non sarebbe stato giusto lasciarlo senza un turno di guardia o qualcosa del genere.
    Poi urla, un sacco di urla.
    Una vocina incredibilmente acuta che spezzava il silenzio della foresta e la quiete della notte.
    Chi era il pazzo, la pazza ad essere precisi, che decideva di fare tutto quel baccano durante il regno delle fiere? Una pessima scelta di sicuro, lo stesso Clive resistette all'idea di girarsi dall'altra parte e tornare a dormire solamente perché la paura di bestie feroci che assalivano l'accampamento non gli piaceva per nulla.
    Certo, aveva sentito parlare di barriere magiche a loro difesa ma non si era mai fidato troppo della magia per la difesa personale, unica eccezione la sua barriera, e nonostante non fosse una delle mosse più saggie da fare si sarebbe concesso di tornare a dormire solamente dopo almeno un'oretta di veglia, giusto per essere tranquillo.
    Oh, a proposito di mosse poco furbe... Il risveglio di Clive non fu per nulla silenzioso, tutt'altro.
    Infastidito da tanta stupidaggine quale l'urlare in piena notte in una foresta ripiena di bestie feroci non poté fare a meno di mettersi a urlare anche lui contro quell'imbecille, ignorando completamente il significato del messaggio e la quiete che gli altri abitanti della tenda potevano voler conservare.
    «E sta zitto imbecille! Vuoi per caso farci assalire da una capra dai denti a sciabola assetata di sangue!?»
    Uno, un'altro, poi altri due, tre, ancora cinque ed infine otto secondi dopo Clive realizzò tutto.
    Aveva appena dato dell'imbecille alla loro caposezione, cosa non male per il primo giorno di convivenza, ma cosa che probabilmente era risultata più importante nello svolgersi delle vicende del futuro immediato s'era reso conto che lui ed i suoi compagni erano rimasti abbandonati a se stessi in una situazione decisamente poco piacevole.
    Senza considerare che le sue urla avevano potuto attirare meglio la fantomatica e sanguinaria capra dai denti a sciabola.
    Ma d'altro canto, che vi potevate aspettare? Il cervello del ragazzo non é di certo una scheggia nei ragionamenti quando é completamente sveglio, figurarsi quando svegliato di soprassalto.
    Gli altri stavano facendo qualcosa? Forse, non si diede il tempo di accertarsi della loro condizione, semplicemente si fiondò fuori dalla tenda, avere una visione chiara di quello che accadeva al di fuori era fondamentale e, senza ombra di dubbio, andava acceso un fuoco il prima possibile.
    «Gentaglia, svegli tutti, qui siamo in un bel pasticcio. »
    Non conosceva la magia, tantomeno quelle specifiche che erano state utilizzate per proteggerli ma, senza l'evocatrice dell'incantesimo li vicino, non poteva avere la certezza assoluta d'essere protetto se non faceva qualcosa.
     
    Top
    .
  8. Chacedy
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    senzatitolo1gns

    Romikune Akane (Kaname Lagann)


    Quella serata finalmente ero riuscito a riempirmi la pancia. Erano ormai.. due settimane? O forse più che non mangiavo. Il mio stomaco si contorceva da ormai troppo tempo e se avessi pensato solo a me stesso mi sarei mangiato il cinghiale intero. Invece no. Quelle persone mi servivano, vive e attive. Non potevo gironzolare solo fino al mio obiettivo. Era troppo rischioso. Infatti non è che io disponga di chissà quali poteri.
    Dopo essermi saziato salutai con un gesto della mano il gruppo e mi sistemai in una delle tende che erano state preparate. Mi misi sulla parte destra della grande tenda per evitare di stare vicino a qualcuno. Non volevo avere alcun contatto con quelle persone. Soprattutto con Addams. Sbuffai e mi coprii con quel poco di coperta che ci era stato assegnato. Presi subito sonno grazie alla fatica che avevo fatto quel giorno. Non ci crederete ma quel cinghiale era veramente pesante. Emh, in tutti i sensi. Infatti nel bel mezzo della notte mi salì sullo stomaco.
    Incubi, tanti incubi. Stavo sognando che dei cinghiali assassini mi volessero mangiare vivo. Mi svegliai di colpo, tutto sudato. La pancia faceva male e non era un buon segno. Non dovevo aver digerito. Sbuffai ed uscii dalla tenda silenziosamente. La mano sul ventre, gli occhi assonnati. Mi sedetti sull'erba fresca ad osservare il cielo nel mentre aspettavo che la situazione si calmasse. Naturalmente con me avevo il mio bastone che mi sarebbe servito per difendermi. Era buio pesto e si vedeva a malapena da dove ero arrivato, nonostante avessi solamente fatto una decina di passi.

    [...]

    Rimiravo il cielo e le stelle quando sentii qualcosa muoversi tra l'erba. Mi alzai di scatto sfoderando il pugnale del bastone. Silenzioso rimasi in attesa che quel rumore si facesse vicino. Non potevo parlare o avrei svegliato qualcuno, allarmando tutto il gruppo. Così con gli occhi cercavo di mettere invano a fuoco ciò che mi circondava. Il respiro affannato, il cuore a mille ed il corpo freddo.
    Devo stare calmo o la caposezione se ne accorgerà seduta stante..
    Pensai continuando a sentire il rumore. Feci qualche passo in direzione del fruscio quando, arrivato vicino alla barriera, sentii un grido provenire da poco distante accanto ai miei piedi.
    Se avessi avuto il cuore un po' debole mi sarebbe venuto un infarto. Gridai terrorizzato quando realizzai, grazie alla piccola luminosità della barriera, che la caposezione stava venendo trascinata via da qualcosa di invisibile.
    Oh santo cielo! Non urlare in quel modo!
    Esclamai a terra con una piccola fatica. La paura era veramente tanta.
    Non passò molto tempo che il pazzo uscì dalla tenda gridando anch'egli.
    Io direi che le capre assassine siano l'ultimo dei nostri problemi.
    Feci notare al ragazzo che prontamente andò a svegliare tutti quanti.
    Si, era un bel problema. Mancava solo una persona all'appello: il ragazzo dai capelli di colore enigmatico e del quale non sapevo ancora il nome.
    Pasticcio lo chiami? E' una catastrofe!
    Dissi disperato girando in tondo e sventolando le mani all'aria.
    Mi fermai ed estrassi nuovamente la lama dal bastone.
    Io vado ad aiutarla.
    Dissi deciso. Senza di lei quel gruppo non sapeva andare da nessuna parte e probabilmente ero l'unico in quel gruppetto a poter aiutare la caposezione.



     
    Top
    .
  9. il folle35
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    6Z7Xr

    Genji Yuuto

    il cinghiale che mangiarono quel giorno era semplicemente buonissimo per Genji, ne mangiò parecchio quel giorno, soprattutto perchè aveva mangiato solo della carne essicata in quei giorni, forse anche settimane questo cinghiale è ottimo! ne vorrei mangiare fino a scoppiare, anche se forse non basterebbe neanche la selvaggina più grande del mondo! ma dovette ricredersi dopo il secondo piatto di quella bontà che lo saziò, senza lasciare un briciolo di spazio in quello stomaco che si era oramai ristretto per il digiuno: una volta, infatti, era arrivato a mangiarsi un intero cinghiale, forse anche più grande di quello, ma oramai il passato è il passato; era rimasto comunque stupito di come quel ragazzo, che non sembrava neanche chissà che, avesse potuto cacciare un animale molto più grande di un coniglio, cosa che Yuuto non si aspettava da un ragazzo così elegante.

    [...]

    Arrivata la sera, Genji andò a riposarsi sull'erba appena fuori dalla casupola: preferiva dormire in quel posto che in altri, forse più per abitudine che preferenza ma a lui piaceva così e questo gli bastava. I rumori della notte erano così rilassanti: i leggeri fruscii dei cespugli sfiorati dal vento leggero, anche se non riusciva a sentirlo, il lento ma costante gufare degli omonimi uccelli e i piccoli schiocchi del fuoco ancora acceso; per non parlare delle grida acute di un qualche strano animale che il nostro guerriero ancora conosceva. Quest'ultimo suono svegliò per un attimo il nostro ingnaro ragazzo che si rimise però a dormire per essere sicuro di non restare senza lucidità il mattino seguente sarà stato un qualche animale, anche se al momento mi sfugge il verso, sarà meglio tronare a dormire. ma esattamente 10 minuti dopo "il pazzo", rivelatosi poi uno vero e propio, iniziò a urlare qualcosa riguardo all'essere scoperti da delle capre dai denti a sciabola non esistono animali del genere in natura, stupido! Lasciamo stare, piuttosto... Era una persona quella che ha urlato poco fa, allora...? disse con un tono all'inizio innervosito, ma capendo che quello strano animale non era altro che una ragazza, assunse un aria preoccupata; decise di alzarsi da terra con un balzo e dopo essersi stiracchiato un po e perlustrò il luogo attorno vedendo il ragazzo dai capelli argentei girando in tondo agitato e facendo capire che era successo qualcosa di grave posso sapere che...? disse rivolgendosi a questi, che andò però via dicendo di voler andare ad aiutare la poverina aspetta vengo con te! e lo seguì a ruota. Non aveva ancora le idee chiare su quello che stava accadendo, ma quando qualcuno è in pericolo Yu non ci pensa due volte prima di andare ad aiutarlo: fortunatamente, ricordò di portarsi dietro la sua amata spada, cosa che sarebbe tornata sicuramente utile, o almeno così pensava.



    ì
     
    Top
    .
  10. Kalawathi
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    animegirlanimegirls8950m

    Aoki Terinae



    Aoki si sentì osservata in malo modo dalle poche persone che erano rimaste attorno a lei. Si sentiva quasi odiata e, detto con tutta sincerità, lei faceva altrettanto. Odiava rendersi inutile.
    Era ancora infatti seduta a terra a tracciare disegni per terra che neppure lontanamente si avvicinavano a scritte o rune, quando Arashi decise di rassicurarla ricordando la fiducia che la professoressa Ayame riponeva nei propri allievi. In effetti era vero, non le sembrava una professoressa qualunque che avrebbe mandato le persone al macello in tali luoghi.
    Aoki sollevò così lo sguardo andando a guardare il punto da cui era provenuta la voce di Arashi che però non era più in quel posto. Infatti si trovava alle sue spalle. Per una volta la mezz'elfa non si era accorta dello spostamento di qualcuno. Se ne accorse solo dopo che Arashi parlò ancora una volta chiedendole di prestarle la sua energia. Si sentì abbracciare dopo tanto tempo. Finalmente un calore che non sentiva da qualche settimana tornava a scaldarle il cuore, ma non solo. Un sorriso sul volto le rimase, prima di crollare tra le braccia della caposezione. Era strano; sentiva il corpo in fiamme, le forze che la abbandonavano in pochi istanti. Dopodichè si sentì accasciare a terra e pronunciare delle parole che non recepì per intero. La sua abilità innata dell'udito, infatti, richiedeva un po' di energia per essere utilizzata e senza di quello le parole raramente riusciva a percepirle. Aveva gli occhi socchiusi che guardavano un punto vuoto. Anzi no, fissavano il ragazzo dai capelli chiari: Reita. Di quest'ultimo vide soltanto i passi che veloci si allontanavano alle sue spalle. Avrebbe voluto avvertire la Tsukamoto che stava andando via ma le era ora impossibile.
    Passò un bel po' di tempo da quando Arashi iniziò a creare la barriera. Aoki era stesa al suolo inerme, sola. Chiuse gli occhi cercando di limitare l'uso delle forze, addormentandosi.
    [...]
    Dopo almeno due ore di lavoro, finalmente l'energia della mezz'elfa tornò nel corpo, svegliandola di soprassalto. Erano fredde, contrariamente da quando erano uscite le sfere energetiche. Aoki, spaventata, fece uno scatto cercando di sollevarsi, ma si ritrovò bloccata dalla caposezione che le diceva di non muoversi. Ascoltò le indicazioni di quest'ultima e rimase in silenzio ascoltando ogni sua parola. Aoki sorrideva alla ragazza. Tutto ciò che si ricordava era l'abbraccio e le emozioni che aveva provato nel riceverlo. Più tardi, magari con più energie, le avrebbe detto grazie.
    Non passò molto tempo che arrivarono gli altri. Primo fra tutti fu Kaname che portava un enorme cinghiale. La mezz'elfa iniziò ad osservare quel ragazzo. Aveva appena notato che c'era qualcosa di strano. Degli altri non se ne importò molto, intenta com'era a capire cosa ci fosse di familiare in quel ragazzo così elegante e bello.
    Osservò gli altri che si cimentavano nel preparare la cena e, piano piano, si alzò dal suolo andando a contribuire.
    Quella sera non riuscì a saziarsi neppure con tre piatti del grande animale. Con lo stomaco ancora brontolante, si rintanò per prima nella tenda femminile, dove frugò nel suo zaino e si mangiò tutto quello di commestibile che conteneva. La fame era veramente tanta. Dalla tenda riusciva a sentire tutto ciò che i suoi compagni dicevano. Rimase in ascolto per un bel po', quando poi, stanca morta, si addormentò. Buona notte papà.
    La notte scorreva e la nostra mezz'elfa ronfava pigramente. L'urlo della Tsukamoto le trapanò i timpani facendola svegliare di colpo. Terrorizzata uscì dalla tenda e si ritrovò una scena che non si sarebbe mai aspettata. Kaname e gli altri discutevano del fatto che la Tsukamoto fosse stata portata via. Solo a quel punto si ricordò di Reita. Probabilmente era stato lui.
    Non credo sia una saggia scelta addentrarsi nella foresta di notte. La capoclasse sa benissimo difendersi.. forse è meglio che la cerchiamo domani mattina, con la luce del sole.
    Gridò ai due che già si stavano precipitando alla ricerca di Arashi.



     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Genkaku RPG

    Group
    Founder
    Posts
    4,291
    Reputation
    +28

    Status
    Anonymous
    jpg

    ¬яeita
    Reita proseguiva spedito nella foresta, facendosi strada in quella natura selvaggia strappando, con le soli mani, le erbacce e i rovi che gli impedivano il passaggio, nel buio più totale. Ormai era giunta la notte da un pezzo, eppure tutto era rimasto così dannatamente calmo. Nemmeno un demone si era presentato in tutta la giornata. Che diavolo stava succedendo alla Foresta Nera? Rinomata per le orribili sorti destinate a chi solo provava ad addentrarsi. Reita c'era stato, eccome, ed anche vicino al suo leggendario epicentro. Tempo fa demoni su demoni si uccidevano tra loro solamente per poterlo divorare, dov'erano finiti tutti quanti? Possibile che quella foresta fosse solo una finzione? No, era costruita troppo bene, e nessuno poteva avere un potere tanto immenso da riprodurne ogni singolo particolare. Lì vi era qualcosa che non andava e a Reita interessava alquanto sapere cosa stesse succedendo. Più avanzava e più qualcosa lo tratteneva e gli faticava, gradualmente, il cammino. L'unica spiegazione logica era quella di essere subentrato nel territorio di un qualche potente demone, ma nell'aria non ne sentiva alcuna provenienza. Sbuffò sentendosi improvvisamente stanco e completamente idiota. Non aveva alcun senso quello che aveva fatto, allontanarsi così dal 'gruppo' senza sapere dove andare. Ahi, ahi, che mossa azzardata. Eppure il demone non aveva nessuna intenzione di scappare, anzi, era giunto fino all'Accademia proprio perchè gli interessava parteciparvi in tutto e per tutto. E allora il motivo di tale gesto? E chi lo sa. Non gli piaceva per nulla essere circondato da gente, figuriamoci far parte di un gruppo, per lo più in una missione. Preferiva di gran lunga rimanere da solo, almeno per metà giornata, e quello di allontanarsi gli era sembrato il modo migliore per farlo. Passò un altro quarto d'ora, ma nulla. La sua lunga coda nera, ancora ben nascosta, incominciava a farlo impazzire. Si sa, la coda, in un demone, è sempre un elemento di debolezza, ed era proprio per questo che si premurava di nasconderla da tutti, sembrando un perfetto umano. Allentò la stretta sui pantaloni e la liberò da quella morsa soffocante e 'lei', di pronta risposta, incominciò ad oscillare a destra e a sinistra, contenta, poi a scatti, ed infine si calmò muovendosi di tanto in tanto come a godere di vita propria. Reita d'altro canto si sentiva soffocare, si era spostato di molto e quella sensazione di fatica non accennava ad abbandonarlo. Magari era solo stanco o quella era una sua impressione, fatto stava che ciò lo avrebbe obbligato a fermarsi e a riposarsi, almeno per 30 minuti. E così fece, si abbandonò su una roccia lì vicino, abbastanza grande da potersi coricare, e rimase così ad osservare le stelle di quel bellissimo cielo, cercando di regolare il respiro, divenuto improvvisamente affannoso, in uno stato di quiete assoluta, pensando già al mattino successivo, quando si sarebbe reincontrato col resto del gruppo.
     
    Top
    .
  12. Tsukamoto Arashi
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    png

    ~Arashi Tsukamoto

    Stavano ormai calando le tenebre, Arashi aveva persino smesso di volare, lasciandosi trascinare da quel filo che la tirava con sempre più forza.
    Se i suoi calcoli erano esatti, quel filo avrebbe dovuto rendere più difficoltoso il cammino del ragazzo: nonostante Arashi fosse decisamente sottopeso per la sua età, però stava praticamente impiegando tutte le sue energie nel mantenere saldo quel sottile legame, visibile a lei sola, tanto che aveva anche ridotto al minimo anche la percezione dell'anima e le funzioni vitali.
    Arrivò all'obbiettivo a metà mattina, il sole cominciava a essere tiepido o almeno così pareva da quei pochi raggi che riuscivano a oltrepassare la barriera di fronde, il target riposava su una roccia.
    Sfortunatamente però Arashi non se ne accorse, dato che si trovava in uno stato di semi-coscienza a sua volta, e gli finì praticamente addosso, procurandosi una botta che la riscosse del tutto.
    Il filo si assottigliò restituendo le energie di Arashi al suo corpo, la ragazza si massaggiò un braccio particolarmente colpito dall'urto, un livido violaceo già stava cominciando a gonfiarsi sulla sua superficie.
    Ma... maledizione, mi sarei fatta meno male finendo sulla roccia! Come può un essere umano essere così duro...? disse sbadatamente, non pensando che Reita era tutto meno che umano.
    Dire che era furiosa era un eufemismo, Arashi non era mai stata tanto arrabbiata quanto lo era in quel momento.
    Insomma, per colpa di quell'individuo, infiltratosi all'ultimo per giunta, la sua squadra rischiava di fallire la missione, e lui che aveva avuto la bella faccia tosta di prendere e andarsene ora dormiva placido su una roccia. Inammissibile.
    Prese a scrollarlo con tutta la forza che aveva in corpo, intimandogli di svegliarsi, ma quel tizio non accennava a svegliarsi... o faceva finta?
    Dopo vari e vani tentativi, incluso anche quello di trascinarlo di peso giù dalla roccia di peso, la giovane decise di lasciar perdere.
    Chissà come stanno gli altri... pensò, seduta sulla roccia di fianco al demone dormiente, guardando in un punto imprecisato della foresta.
    Non era rimasta sveglia per tutto il tragitto, e anche volendo non sarebbe riuscita a rintracciarli, la sua percezione dell'anima non aveva un campo così vasto.
    Senza un caposquadra erano sicuramente in pericolo, soprattutto per i demoni di cui tanto si parlava, quei pericolosi mostri avrebbero facilmente divorato o dilaniato le carni di quei poveretti di livello 1 nel giro di 10 minuti a dir tanto.
    Un tremito la scosse. Non voleva pensarci neanche. Era pur vero che la missione doveva avere un certo grado di pericolosità ma Ayame non avrebbe mai e poi mai messo a repentaglio la vita dei suoi studenti, ne era convinta, e sapeva che anche Byakuya, anche se non lo dimostrava, teneva a loro.
    Non doveva sottovalutare le loro capacità, dopotutto avevano abilità parecchio interessanti, anime molto più potenti di quanto non potesse sembrare a giudicare dai corpi, inoltre quel Lagann e la Terinae avevano quel che di nascosto che poteva rivelarsi alquanto potente. Aoki disponeva di un quantitativo di energia decisamente superiore alla norma, e se anche lei non ne fosse cosciente di sicuro questo sarebbe sprizzato fuori da solo in caso di pericolo, d'altro canto Kaname aveva quella certa qual aria da furbetto... Non le piaceva per nulla, quel ragazzo, non le ispirava fiducia e parlava come uno che ha molti più anni di quanti ne dimostra, senza contare che era particolarmente irascibile, tuttavia non lo credeva capace di tradire il gruppo e pensare a salvarsi la vita, anche perché aveva notato come guardava Aoki, che ci fosse del tenero tra i due?
    Su Yuuto non aveva il minimo dubbio, quel dolce ragazzino era l'emblema dell'altruismo, ed era anche dotato di una gran forza fisica: da quel che aveva detto lui era riuscito a fronteggiare un orso da solo, nessun umano ne sarebbe stato capace!
    Clive, infine, avrebbe potuto spaventare un demone anche solo col suo aspetto, anche se c'era da dire che i suoi poteri le erano sconosciuti, e non le sarebbe dispiaciuto vederlo all'opera.
    La sua era una bella squadra, tutto sommato, con un poco d'organizzazione se la sarebbero cavata, pensava lei cercando di rassicurarsi.


    Dal momento che in-game mi sono separata dal resto del gruppo, svolgerò il mio lavoro da GM scrivendo sotto spoiler gli spunti necessari per andare avanti.
    Compiti per il resto della squadra:
    -Riunirsi (= riacchappare Kaname)
    -Smontere le tende
    -Andarsene da quel luogo per la regola delle 24h
    -Trovare un nuovo posto dove passare il secondo giorno
    Tempo:
    -Soleggiato >20°C
    -Ore 11:00 circa
    Note:
    -C'è una strana aria di pericolo
    -Assenza totale di demoni e animali che corrono a nascondersi

    Buona continuazione ragazzi, cercate di non morire!
     
    Top
    .
  13. Chacedy
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    senzatitolo1gns

    Romikune Akane (Kaname Lagann)


    Un leggero gridolino sopraggiunse alle mie spalle e risuonò nelle mie orecchie: era Aoki. Mi avvertiva di non allontanarmi. Sorvolando altamente le parole della mia creatura, continuai con passo deciso verso l'interno della foresta. La caposezione ci serviva. Punto, nessuno poteva fermarmi.
    Il buio era veramente troppo, tanto che mi fu necessario appiccare un fuocherello su un ramo bagnato avvolto di un pezzo della mia giacca, per potermi muovere con disinvoltura senza rischiare di inciampare in qualcosa. E poi, tutti sanno che il fuoco tiene lontane le bestie feroci; magari anche i demoni tanto rinomati in quella foresta mi sarebbero stati alla larga.
    Proseguivo a passo lento, sventolando la torcia ad ogni minimo rumore. Gufi, cicale, i suoni erano di tutti i generi. Inquietanti ma anche confortanti.
    All'improvviso, con lo schiarire del cielo, uno strano presagio fece squillare un campanello d'allarme nella mia testa. C'era qualcosa di pericoloso nelle vicinanze, non era da prendere sottogamba quella sensazione. La foresta era come ammutolita. Spensi la torcia e continuai, cauto, sulla mia strada. Troppo, troppo silenzio c'era in quel posto e per di più nella notte non avevo incontrato alcun demone. Strano, avevo la pelle d'oca. In quel momento pensai a quale potesse essere la mia destinazione. Era buffo, stavo vagando da ormai una decina di ore e non avevo la più pallida idea di dove mi trovassi.
    hàhàhàhààhàhààhhààhà-hàhà-hàh-..
    Una risata isterica prese il sopravvento sulla mia razionalità, quella situazione era imbarazzante, assurda e soprattutto rivoltante. Le risa, erano l'unica cosa che in quel momento avrebbe potuto tenermi ancora in piedi. Ero stanco e quella sensazione lentamente mi stava portando alla pazzia. Odiavo rimanere solo. Odiavo non sapere dove andare, non sapere dove essere.. Isteria.. parola assolutamente azzeccata sul mio stato d'animo.
    DOVE SEI! FATTI AVANTI.. CHIUNQUE TU SIA!
    Gridai all'enigma che si celava dietro la sensazione. Sapevo che era vicino. Volevo esorcizzare la paura. Che poi paura non era perchè volevo veramente combattere contro qualcuno o qualcosa. Il mio istinto predatore quando si impuntava era una vera bestia.. non riuscivo a frenarlo. Niente si mosse nelle vicinanze. Probabilmente era solo un' impressione, non ero ancora vicino abbastanza da allertare il pericolo. D'improvviso, in poca lontananza, scorsi una radura. Sembrava essere buona per creare un nuovo campo per la notte che avremmo dovuto affrontare. Corsi con tutte le forze in quella direzione, mi guardai intorno. Un ruscello, sembrava proprio un buon posto. Ora dovevo avvertire il resto della squadra. Quale modo migliore di quello che mi balzò in mente? Creare un esplosione nel cielo. Certo, era geniale. Ma prima dovevo fare una cosa. Si, era fondamentale. Altrimenti avrei allertato inutilmente le persone sbagliate.
    Aoki..
    Pensai concentrando la mia mente in quella della mia creatura.
    Ora vi segnalerò la mia posizione. Ho trovato un buon posto dove accamparsi per la notte. Raggiungetemi il prima possibile.
    Nel mentre che trasmettevo il messaggio alla piccola mezz'elfa, focalizzai nelle mie mani una sfera di fuoco che, dopo essere stata lanciata in aria, esplose.
    Qualcosa tra l'erba si mosse inaspettatamente, sobbalzai al pensiero di aver allertato la creatura sbagliata sul serio.
    Se devono, che i giochi abbiano inizio.


     
    Top
    .
  14. Kalawathi
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    animegirlanimegirls8950m

    Aoki Terinae



    Non essere ascoltati, questa si che era una sensazione altamente odiata dalla piccola Aoki. Kaname la ignorò bellamente, avviandosi per conto suo nell'oscurità della foresta. La mezza elfa, stizzita dall'atteggiamento del ragazzo, sbuffò osservando il resto del gruppo. La sua faccia era allibita, la bocca spalancata e la linea delle sopracciglia inarcata verso il basso.
    Fai come ti pare..
    Esclamò vedendo il ragazzo che tanto le pareva famigliare sparire nelle tenebre.
    Bene, credo che dovremo attendere la luce e poi rimetterci in cammino alla ricerca di un nuovo posto dove accamparci. Non credete?
    Così dicendo, si ritirò nuovamente nella tenda ed attese l'alba.
    [...]
    Finalmente il sole era sorto, tutti avevano raccolto le proprie cose ed ora stavano incamminandosi all'interno della foresta. Probabilmente sulla stessa strada che aveva intrapreso il compagno ormai scomparso assieme all'altro.. Clive Addams. A pensarci bene, erano più di due ad essersi dileguati nel nulla, contando ovviamente Reita e Arashi che si erano imboscati in qualche posto per conto loro.
    Erano rimasti nuovamente soli, lei e Genji. Come la notte nel prato di qualche settimana addietro; ora che ci pensava bene, quella sera non era stata molto cordiale con il ragazzo, l'aveva piantato in asso in un modo orribile.
    Questo è il momento per scusarsi Aoki. Muoviti.
    Amh.. Genji.. per la sera che ci siamo incontrati.. volevo chie..
    Il suo discorso e la sua camminata si fermarono istantaneamente. Un pensiero la assalì.
    Papà? Sei tu?
    Esclamò allibita. Cosa c'entrava suo padre con tutto questo? E quella voce.. così familiare, le ricordava veramente quella di Kaname. Si, ora non c'erano più dubbi.
    Ok, non svelerò il segreto a nessuno papà. Arriviamo.
    Nel cielo si stagliò una saetta di fuoco che esplose velocemente nell'aria. Quello era il segnale, dovevano muoversi. Aoki prese per il braccio il compagno e lo trascinò come nulla fosse nella direzione dell'esplosione.
    Vieni, ci aspettano!
    Esclamò sorridente a Genji. L'idea che il suo papà fosse lì le dava una gioia enorme. Non vedeva l'ora di arrivare al punto prestabilito per poterlo abbracciare.
    Ma l'avrebbe veramente abbracciato? Voglio dire, non dovevano farsi scoprire!




     
    Top
    .
  15. il folle35
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    perchè hai risposto prima di me? vabbè, se arashi è d'accordo posso andare anche dopo di te
     
    Top
    .
42 replies since 12/3/2012, 21:00   642 views
  Share  
.